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Venezia, 29 ott. (askanews) - L'irrazionale, l'inconscio, le deformazioni della materia, ma anche una capacità di anticipare i tempi, prefigurando sviluppi successivi, con grande lucidità e consapevolezza del mezzo pittorico. Roberto Matta, artista cileno nato nel 1911 e morto nel 2002 è stato un protagonista del surrealismo, ma fermarsi solo a questa definizione è limitativo. E la mostra, ampia e appassionata, che gli dedica Ca' Pesaro a Venezia, lo dimostra. "Secondo me visionario è la parola più giusta - ha detto ad askanews Elisabetta Barisoni, responsabile del museo della Galleria internazionale d'arte moderna - perché, come sottolinea tutta anche la critica che lo ama, lui prende e poi digerisce moltissime delle culture europee, le porta negli Stati Uniti ad uso dei pittori e degli artisti statunitensi, Poi è intriso di cultura anche architettonica perché parte sotto le Corbusier".

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Le sale del museo veneziano accolgono alla perfezione le grandi opere di Matta, che restituiscono parte della loro forza agli spazi espositivi, in alcuni casi si ha la sensazione di trovarsi realmente davanti a dei grandi storyboard che raccontano di noi e del nostro futuro, a volte usando il linguaggio della fantascienza, perfetto per parlare della realtà, con lo sguardo unico dell'artista. "È veramente un ecologista ante litteram - ha aggiunto Barisoni - cioè preoccupato del destino della nostra terra. E parliamo di anni in cui si correva verso le magnifiche sorti progressive, quindi non c'era l'idea di dover preservare il pianeta su cui viviamo. È visionario a livello politico, a livello di importanza della massa critica all'interno delle decisioni della macro e della micro politica".

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La Rivoluzione Cubana è stata un altro dei grandi eventi storici che Matta ha vissuto e affrontato nel suo lavoro, ma a colpire è soprattutto la capacità di anticipare stili e stilemi del contemporaneo, da Picasso fino alla Street art. Eppure al grande pubblico il suo nome resta in molti casi sconosciuto. "Secondo me importante poterlo vedere con tante opere - ha concluso la responsabile di Ca' Pesaro - perché Matta purtroppo non è così presente nelle collezioni pubbliche, è un po' disseminato". La mostra nella Galleria d'arte moderna di Venezia colma questa lacuna, offrendoci, fino al 23 marzo 2025, la possibilità di addentrarci in una figura che il Novecento, alla fine, lo ha segnato.

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00:00L'irrazionale e l'inconscio sono le deformazioni della materia, ma anche una capacità di anticipare
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00:10mezzo pittorico. Roberto Matta, artista cileno nato nel 1911 e morto nel 2002, è stato
00:16un protagonista del suo realismo, ma fermarsi a questa definizione è limitativo e la mostra
00:21ampia e appassionata che gli dedica Ca' Pesaro a Venezia lo dimostra.
00:25Non è visionario la parola più giusta perché lui, come sottolinea, tutta anche la critica
00:33che lo ama, lui prende e poi digerisce moltissime delle culture europee, le porta negli Stati
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00:52parte della loro forza gli spazi espositivi. In alcuni casi si ha la sensazione di trovarsi
00:57realmente davanti ai grandi storyboard che raccontano di noi e del nostro futuro, a volte
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01:12preoccupato del destino della nostra terra. Parliamo di anni in cui si correva verso le
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01:38e affrontato nel suo lavoro, ma colpire è soprattutto la capacità di anticipare stili
01:43e stilemi del contemporaneo, da Picasso fino alla street art, eppure al grande pubblico
01:49il suo nome resta in molti casi sconosciuto. Secondo me è importante poterlo vedere, con
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02:01è un po' disseminato. La mostra nella Galleria d'Arte Moderna di
02:04Venezia colma questa lacuna, offrendoci, fino al 23 marzo 2025, la possibilità di addentrarci
02:11in una figura che il Novecento, alla fine, lo ha segnato.

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