34 miliardi di euro è stato il valore della produzione pharma in Italia nel 2019. Un settore in crescita tra innovazione, export, ricerca e sviluppo. Ne abbiamo parlato con Davide Bottalico, Head of Digital Healthcare & Innovation di Takeda Italia con un focus finale sui vaccini.
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NovitàTrascrizione
00:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:30Direi ottimi risultati, sicuramente perché si inseriscono in uno scenario in cui c'erano
00:55delle politiche di contenimento dei costi e molti tagli nel settore salute, sono politiche
01:01che sono anche adesso in corso e che alla fine sono stati uno stimolo per tutti gli
01:06operatori del settore, un po' tutti hanno fatto bene, un po' tutti hanno valorizzato
01:11quello che potevano valorizzare e noi abbiamo fatto la nostra parte come Teched Italia perché
01:16abbiamo colto negli scorsi anni alcuni segnali di cambiamento e abbiamo sostenuto diversi
01:21programmi che aiutassero il sistema stesso in termini di sostenibilità, organizzazione
01:26e accesso alla cura. Per farvi qualche esempio, noi abbiamo lavorato stringendo delle partnership
01:31importanti con tutti i players del settore salute, abbiamo stretto delle partnership
01:38con le associazioni di categoria, con i professionisti della salute, con le stesse organizzazioni
01:42sanitarie e con le associazioni di pazienti. L'Italia da questo punto di vista è favorita
01:49perché senza dubbio detiene una filiera di valore unica nel panorama farma mondiale,
01:56all'interno del tessuto italiano ci sono differenti realtà come università veramente
02:00importanti, storiche, le associazioni di pazienti sono molto sviluppate, soprattutto per alcune
02:06patologie croniche, abbiamo delle strutture ospedaliere di valore internazionale, puntiamo
02:10sul welfare, abbiamo delle reti di cura territoriali che sono sviluppate, quindi tutto questo consente
02:15in qualche modo di fare sistema, consente di lavorare bene, consente di ottimizzare e
02:20i risultati si sono visti. Certo è importante continuare su questa strada, offrire non solo
02:26farmaci, ma dare la possibilità di offrire un'offerta integrata farmaco più servizio,
02:33questo sicuramente è vincente, anche perché oggi le patologie che vengono curate non si
02:38risolvono solo con i farmaci, ma si risolvono andando in qualche modo a cooperare con i
02:45pazienti, cooperare con tutto il network di cura che include il paziente e lo vede partecipare
02:51dello stesso network di cura, andando a ottimizzare tutti i servizi che ruotano intorno alla persona,
02:57ma anche alla famiglia che di certo viene impattata, soprattutto in caso di patologie
03:01come quelle oncologiche o patologie croniche. Ricordiamo per darvi alcune misure che Takeda
03:07investe tantissimo in ricerca e sviluppo, il gruppo a livello globale investe circa
03:124 miliardi e mezzo di dollari all'anno. Noi ci siamo concentrati su quattro aree terapeutiche
03:18principali che sono l'oncologia, la gastroenterologia, le neuroscienze e le malattie rare. Abbiamo
03:23degli investimenti mirati nel campo dei medicinali plasma derivati e dei vaccini, in Italia abbiamo
03:29due fiori agli occhiello che sono i suoi due siti di produzione a Rieti e a Pisa che sono
03:33specializzati nella lavorazione del plasma e dei suoi derivati. Dico questo perché anche
03:39questi due siti ci hanno consentito di lavorare sul tessuto locale, di integrare il tessuto
03:44locale, di offrire forza lavoro e quindi dare tante possibilità che in qualche modo comunque
03:52aiutano lo sviluppo del sistema paese.
04:09Ormai le nuove tecnologie sono diventate sinonimo di digital health care nell'ambiente pharma.
04:14Digital health care è ormai divenuto una delle chiavi importanti di accesso a terapia
04:20e a servizi migliori. Digital health care significa utilizzare l'innovazione e la tecnologia
04:25al servizio della salute. È l'unico modo per concretamente andare cosiddetto beyond
04:31the pill, quindi oltre il farmaco, creare un servizio ad alto valore tecnologico che
04:37oltre alla terapia aumenta la qualità della cura. Il futuro su cui noi puntiamo tutti
04:45è quello alla fine di tentare di far circolare i dati dei pazienti e non i pazienti. I pazienti
04:52storicamente giravano fra le strutture di ricovero e cura questo modello che è un modello
04:56di approccio tradizionale che non è più adatto a quello che è oggi la ricetta per
05:03cercare di ottimizzare l'ambito di cura del paziente. La fada padrona in questo momento
05:09siamo immersi nella pandemia, nel covid, tutte le soluzioni di telemedicina. Noi recentemente
05:15abbiamo rilasciato una soluzione nuova di telemedicina, abbiamo fatto un upgrade importante
05:20a una delle nostre piattaforme storiche perché noi lavoravamo in telemedicina sin dal 2015,
05:25quindi in realtà avevamo ben presente dove stavamo andando, abbiamo cercato, vista la
05:31prima wave di covid e visto il problema gravissimo del fatto che gli ospedali essendo sotto pressione
05:38non riescono più a gestire il carico di lavoro tradizionale anche delle altre patologie e fra
05:41le altre patologie ci sono anche quelle oncologiche e allora abbiamo potenziato questa nostra
05:46piattaforma di telemedicina che si chiama MyHospitalHub, adesso MyHospitalHub Pro e in che modo? Offrendo
05:53la possibilità di fare telemonitoraggio remoto dei pazienti domiciliari e questo è importantissimo
05:57in ambito covid, stiamo creando delle partnership importanti con ospedali italiani per dare
06:02la possibilità di monitorare i pazienti in quarantena domiciliare utilizzando questo
06:06tipo di piattaforma, ma anche e soprattutto dando la possibilità di fare televisita e
06:11teleconsulto. Chiaramente televisita e teleconsulto devono essere fatti in un ambiente che deve
06:17essere compliante alle normative europee di GDPR, deve mettere al sicuro la privacy del
06:22paziente perché parliamo di dati sanitari, quindi dovremmo far circolare i dati, ma
06:26circolarli in modo assolutamente sicuro. Oltre a questo tipo di esperienze che noi
06:34stiamo cercando di potenziare, siamo sempre aperti all'open innovation, abbiamo lanciato
06:39il mese scorso la quarta edizione del nostro Rare Disease Hackathon, un hackathon che chiamiamo
06:46per cercare soluzioni per i patologi gerali, ne abbiamo viste tantissime, si sono presentati
06:51gruppi di lavoro e di ricerca, ha vinto un gruppo che offriva un wearable molto innovativo che
06:59appunto mirava alla gestione domiciliare, a gestione remota, a controllo remoto di pazienti
07:04con patologie respiratorie, ma siamo aperti all'intelligenza artificiale. L'intelligenza
07:09artificiale sarà la nuova frontiera futura, per esempio noi abbiamo utilizzato un algoritmo
07:15intelligenza artificiale per dare la possibilità ai pazienti ciechi di accedere alle informazioni
07:20contenute all'interno del nostro foglietto illustrativo dei nostri farmaci e abbiamo
07:24lavorato insieme con l'Unione Italiana Ciechi per sviluppare questa cosa, abbiamo avuto legge di
07:29cittadinanza attiva, siamo molto fieri di ciò anche perché vediamo che queste soluzioni sono
07:33apprezzate, oggi per esempio sia Amazon che Google le hanno incorporate nei loro assistenti vocali e
07:39quindi veramente sono in grado di cambiare un po' quella che è la storia delle patologie e dare
07:45veramente un aiuto ai pazienti.
07:51Io ci terrei a sottolineare alcuni concetti che sono molto importanti anche per far capire un
08:07po' a tutti qual è diciamo il punto cruciale nello sviluppo di questo vaccino contro il Covid. La
08:14parte tecnologica fortunatamente non si è rivelata un grosso problema, sono state messe in piso
08:20differenti strategie per riuscire a creare qualcosa che potesse poi iniettato all'interno
08:27chiaramente del nostro organismo generare una risposta anticorpale, quindi diciamo che tutti i
08:31vaccini alla fine a seconda anche se si differenziano per la strategia di confezionamento mirano a
08:38sviluppare una risposta anticorpale che poi alla fine possa diventare un buon ricordo immunitario
08:44e così quando noi ci troveremo poi ad avere a che fare con il virus sapremo avremo le armi
08:48per controbatterlo. Detto questo che quindi la parte tecnologica fortunatamente non ha rappresentato
08:53un grosso problema c'è la parte dello sviluppo. Il vaccino a tutti gli effetti è come se fosse un
09:00farmaco quindi non cambia nulla dal punto di vista di quelle che sono le regole per l'iter
09:08per l'approvazione di un vaccino. Così come si fa col farmaco c'è bisogno di fare degli studi che
09:14passano attraverso determinate fasi di ricerca dopo una fase 1 che è una fase più legata appunto
09:20a testare la sicurezza di questo prodotto e una fase 2 che invece testa soprattutto l'efficacia
09:25oltre che di nuovo la sicurezza c'è una fase 3 importantissima che è quella dove si allargano
09:30le persone che partecipano all'esperimentazione. Questo perché? Perché se emergono, se dovessero
09:36emergere degli effetti collaterali e a volte anche gravi questi effetti collaterali di solito
09:41sono molto rari cioè avvengono a volte una volta ogni centomila somministrazioni,
09:46un milione di somministrazioni quindi per riuscire ad osservare questi effetti collaterali noi
09:52dobbiamo sottoporre non dico milioni di persone ma sicuramente centinaia di migliaia di persone
09:57alle fasi di sperimentazione. Quindi i tempi si allungano, i costi ci sono, i tempi pure quindi
10:04ecco perché stiamo aspettando così tanto, però sappiamo che molte aziende farmaceutiche sono
10:12sulla strada giusta, non hanno avuto problemi durante lo sviluppo di fase 1 e fase 2, alcuni
10:18hanno già cominciato come avete sentito agli annunci la fase 3, il vaccino ha ottimi risultati,
10:24chiaramente va vista anche una questione alla fine poi logistica di conservazione,
10:29sappiamo che il vaccino che è stato annunciato da Pfizer ha un punto critico legato alla
10:37conservazione che deve essere addirittura di meno 70 gradi, quindi capite bene che non è
10:42semplicissimo da gestire, altri vaccini invece che stanno in via di sviluppo non hanno questo
10:48tipo di problema logistico e quindi viaggiano un po' più tranquillamente anche se hanno strategie
10:52differenti. Quindi comunque le mie parole devono essere rasselenanti, stiamo arrivando, non dobbiamo
10:58aver fretta, dobbiamo arrivare in massima sicurezza, questo tempo noi lo possiamo utilizzare
11:03bene, lo possiamo utilizzare per mettere a punto quella che sarà la cosiddetta strategia
11:08vaccinale, chi si deve vaccinare per primo, come fare, come fare a convincere anche gli
11:12scettici che è importante, perché se non vaccineremo un grande numero di persone non
11:17raggiungeremo mai quella che viene chiamata la cosiddetta immunità di Grecia, dobbiamo
11:22essere in tanti a fare il vaccino, non dobbiamo aver paura, questa è una tecnologia che ci
11:27ha difeso in passato da malattie veramente terribili e che noi abbiamo debellato grazie
11:32al vaccino che hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni e quindi noi dobbiamo continuare
11:36in questa strada. Io credo che a un anno da queste mie parole staremo nel pieno della
11:42campagna vaccinale.