Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri definisce "veramente grottesco" l'interrogatorio preventivo davanti al gip introdotto dal 18 settembre da una recente riforma legislativa in caso di richiesta di custodia cautelare. E cita l'esempio di uno spacciatore che vende stupefacenti a casa: "Se sa già da prima che dovrà andare davanti al giudice per fare questo interrogatorio, è ovvio che a casa non farà trovare più nulla e non andrà in carcere. Se confessa, per male che gli vada otterrà gli arresti domiciliari. E questo avrà riflessi anche sulla determinazione della pena".video di Dario Del Porto
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00:00Ho detenuto 50 grammi di cocaina, quel signore non potrà andare in carcere, lui ha confessato,
00:09non c'è il pericolo di fuga, è lì, non c'è il pericolo di literazione, lui ha confessato
00:14e se gli va male avrà gli arresti domiciliari a casa, di solito i venditori di droga dagli
00:21arresti domiciliari hanno sempre continuato a fare quel lavoro, hanno sempre considerato,
00:25c'è un esempio veramente grottesca questa decisione di avvertire il venditore, poi ai
00:33fini della determinazione alla pena, chi vende cocaina da casa cosa fa in generale a casa,
00:39ha il bilancino, ha le bustine, le dosi, che questi elementi ci portano sempre a valutare,
00:47serve anche ai fini della determinazione alla pena, cioè un soggetto che ha un bilancino,
00:54un soggetto che ha 50 bustine per il confezionamento, si tende ad alzare la pena,
01:02perché tu sei uno che fa questo lavoro in modo sistematico e allora è ovvio che se io so,
01:07devo andare davanti al giudice per fare questo interrogatorio e lo so prima,
01:15è ovvio che io a casa la pulirò, quindi i carabinieri non troveranno nulla.