• mese scorso
Trascrizione
00:00Oggi andiamo a trattare un argomento molto delicato, andandoci a riallacciare un po'
00:13alle ultime notizie di Cronaco, ossia la strage di paterno Duniano, dove il 17enne ha tragicamente
00:23ucciso tutta la sua famiglia, compreso il fratellino di 12 anni, l'ultimo caso di una
00:31lunga scia di sangue, dove ad uccidere sono i figli, ne andremo a parlare per cercare
00:39di capire quali fattori in comune hanno tutti questi casi con la criminologa Linda Corsaletti
00:47che andiamo a salutare, ciao Linda. Ciao Sonia, grazie per l'invito, buonasera
00:51a tutti. Allora Linda, questo lo abbiamo detto in
00:55anteprima, l'ultimo caso di una lunga scia di sangue, ricordiamo Erika Edomar, Pietro
01:02Maso, anche a Cerveteri, ricordiamo nel 92 ci fu un delitto simile, qual è il fattore
01:12comune? Dunque in questo tipo di crimini efferati
01:16i fattori comuni sono parecchi, il primo tra tutti è quello che noi definiamo over
01:24killing, ovvero quello di una quota di violenza e di aggressività tali che vanno ben oltre
01:33la finalità omicidiaria, questo tipo di violenza spesso è messa in atto come in questo caso
01:41con armi da punta e taglio, ma anche con armi da fuoco, oggetti contundenti, al di
01:48là di quale sia il mezzo lesivo, ciò che sottende quest'atto è sempre il desiderio
01:54di distruzione e annientamento totale della vittima, altro punto in comune che riscontriamo
02:04sempre sono le motivazioni futili o addirittura un'apparente assenza delle stesse, altro denominatore
02:14comune che si riscontra è l'assenza di empatia rimorso e un atteggiamento di apparente normalità
02:23di questi assassini, ne abbiamo sentito parlare tantissimo in questi giorni, questo ragazzo
02:28come tutti gli altri precedentemente a lui, è stato descritto come un ragazzo d'oro proveniente
02:34da una famiglia perfetta, questo perché? Perché queste persone indossano una maschera
02:40sociale che poi all'interno delle mura domestiche cade, sono tutte famiglie definite perfette,
02:47ma qualche segnale all'interno poi in realtà c'è sempre, altro fattore comune è che
02:54sono tutte stragi premeditate, a lungo immaginate e desiderate, infatti in questi casi noi sentiamo
03:02troppo spesso e erroneamente parlare di raptus, di questo termine se ne fa troppo spesso un
03:12uso giustificazionista ed assolvente, dobbiamo pensare questo e ce lo dobbiamo mettere bene
03:19in testa che il raptus è una condizione che dal punto di vista psicopatologico non
03:25esiste, non la troviamo scritta in nessun manuale scientifico, è un termine che semplicemente
03:32viene usato per descrivere un impulso improvviso, violentissimo, incontrollabile, che porta
03:40una persona ad agire in un modo talmente distruttivo, che però ci indica che alla base c'è una
03:47propensione alla violenza, un'attitudine all'aggressività e al male, che trova come
03:54in questo caso, in un contesto specifico, un momento culminante, ma poi andando a ritroso
04:03c'è sempre stata in realtà qualche manifestazione magari meno violenta di rabbia, che però
04:12purtroppo non è stata vista come segnale di allarme, è stata sottovalutata e questo
04:19ha fatto sì che non sia stata percepita come qualcosa di più oscuro che andava attenzionato
04:23subito.
04:24Quindi ci sono dei segnali d'allarme che possono essere captati per cercare di evitare
04:29la tragedia.
04:30All'interno della famiglia spesso si riscontra un isolamento sociale dei ragazzi, una mancanza
04:43di dialogo, un contrasto quotidiano con le figure genitoriali, cambi dell'umore, comportamenti
04:54anche adolescenistici a volte, un declino anche del rendimento scolastico ad esempio
05:03e come in questo caso una gelosia e una rabbia mai subita nei confronti del fratellino o
05:11dei fratelli in altri casi precedenti a questo.
05:15I comportamenti che noi riscontriamo spesso fanno sì che si possa pensare anche a una
05:28corresponsabilità da parte dei genitori, perché se non c'è un'attenzione all'interno
05:36della famiglia di alcuni cambiamenti del figlio, non c'è dialogo, questi ragazzi vengono
05:44sempre giustificati, irresponsabilizzati, i no non vengono mai detti perché le reazioni
05:51poi non piacciono, oppure c'è una costante esaltazione invece dei presunti talenti di
05:58questi figli, si tende a nascondere fuori il problema e non si affronta, una situazione
06:09che può essere monitorata subito e gestita può degenerare e andare in escalation, questo
06:16è un qualcosa che comunque va detto, perché tante famiglie magari in maniera minore possono
06:25avere dei disagi che non riescono a gestire.
06:28In questo caso è soltanto la famiglia che potrebbe accorgersi di questo e lanciare dei
06:36segnali o anche persone vicine, poi magari vanno dai familiari evidenziando un problema
06:44e questi fanno finta di nulla per quella sorta di maschere, di quei tabù di cui molto spesso
06:52non si parla, ci si nasconde.
06:54Generalmente è difficile, perché come ti dicevo prima queste persone assumono le sembianze
07:05della persona irreprensibile, quindi anche questi giorni abbiamo sentito parlare di una
07:13persona che era sempre disposta ad aiutare gli altri, molto educata, non lasciava emergere
07:20nulla in realtà di quello che poi manifestava in casa e questo secondo me è un qualcosa
07:31che va riportato anche nella società come appello, perché la società può e deve mettere
07:41in atto delle strategie di supporto per promuovere l'educazione sulla salute mentale e per ridurre
07:52lo stigma sociale che gira intorno ad essa.
07:57Noi tendiamo sempre ad emarginare chi ha un dolore mentale o chi soffre di una patologia
08:05mentale perché ci fa paura, perché c'è ignoranza, perché non siamo abituati a confrontarci
08:14con questo, ma con un male fisico invece abbiamo meno problemi, diciamo che il cervello è
08:20un organo che spaventa probabilmente e questa cosa è dovuta a parecchi pregiudizi che girano
08:30e ruotano intorno ad esempio anche l'assunzione di psicofarmaci, se noi abbiamo un mal di
08:37testa ci prendiamo qualcosa per farcelo passare, se abbiamo un mal di pancia ci prendiamo una
08:42medicina, se dobbiamo ingerire uno psicofarmaco veniamo subito fatti passare per pazzi, non
08:49c'è assolutamente cultura a riguardo, ma solo pregiudizio e tabù.
08:55Quindi diciamo che questo potrebbe essere anche un piccolo passo, uno spunto per iniziare
09:03a partire anche all'interno delle scuole con corsi di formazione non soltanto rivolte
09:08ai docenti o alle famiglie, ma ai ragazzi stessi dove gli stessi ragazzi magari vengono
09:13spinti o a evidenziare se c'è qualche loro amico coetaneo in difficoltà, ma piuttosto
09:20anche se sono loro stessi parte in causa di questo processo magari a chiedere aiuto perché
09:25sentendone parlare si rispecchiano un po' in quello che viene raccontato.
09:30Esatto, è importante parlarne perché parlandone si crea una sensibilizzazione, un'attenzione
09:37su un argomento che non è conosciuto.
09:40Quindi servizi di supporto anche per le famiglie, punti di ascolto e anche un accesso per le
09:48fasce più debole ai costi di un professionista della salute perché spesso è anche il costo
09:59che frena di fronte a una richiesta di aiuto.
10:06La cosa importante che dobbiamo capire è che la transizione adolescenziale, qui sono
10:12tutti ragazzi giovanissimi che mettono in atto queste azioni omicidiarie, è una fase
10:17delicatissima della vita di un individuo ed è caratterizzata principalmente da un continuo
10:24oscillare tra il bisogno di identità personale e autonomia e invece la dipendenza dalla
10:31famiglia.
10:32È un periodo in cui l'individuo si inizia a differenziarsi, a strutturare la propria
10:38identità attraverso un continuo confronto con la realtà esterna e però anche le figure
10:45genitoriali di riferimento.
10:47Se durante questa fase qualcosa va storto, il ragazzo non è aiutato, non è indirizzato,
10:57ecco che questo processo diventa deficitario e la famiglia non è più percepita come un
11:04ambiente sicuro, accogliente e supportivo, ma come un ostacolo di cui liberarsi il prima
11:09possibile e lo strumento per potersi liberare di questo problema diventa purtroppo poi
11:16l'omicidio nei casi più estremi, che poi sono tutti omicidi eseguiti con goffi tentativi
11:23di depistaggio in una visione non aderente assolutamente alla realtà e diciamo che come
11:33in questo caso la realtà che invece poi loro immaginano è quella di potersi poi dopo l'omicidio
11:39vivere la vita che hanno sempre desiderato, di vedersi spalancate le porte di una nuova
11:44vita, poi in realtà come riscontriamo nel giro di 24-48 ore al massimo le uniche porte
11:52che si spalancano sono quelle del carcere, quindi c'è bisogno di fare prevenzione prima
11:58di cercare di captare i segnali di allarme, ma per farlo c'è bisogno di conoscenza, di
12:03educazione, di poterne parlare.
12:07Senti Linda, un'altra cosa molto curiosa quando si parla di delitti all'interno delle famiglie,
12:16il legame che c'è con i supersiti, in questo caso parliamo dei nonni, per Enrique Omar
12:24del papà, perché comunque c'è questa propensione nel cercare di mantenere comunque un contatto,
12:33cercare di proteggere chi ha commesso degli omicidi così afferrati?
12:39Consideriamo anche lo shock di chi rimane, l'incredulità che porta a cercare di capire
12:49a tutti i costi, a darsi una spiegazione plausibile di quello che possa essere accaduto, l'unico
12:54modo per farlo è mantenere un legame con queste persone e poi non scordiamoci che c'è comunque
12:59il legame di sangue, che per spezzarlo è veramente difficile, il papà di Enrique
13:04non si è mai staccato dalla figlia, ha sempre cercato di aiutarla, è l'unico collegamento
13:11con la vita precedente che gli è rimasto, questa cosa può lasciare perplessi, ma credo
13:20che poi le valutazioni siano del tutto personali, perché sono situazioni che vanno vissute
13:29e poterle poi giudicare dall'esterno, anche nel caso dell'omicidio di Cerveteri, il ragazzo
13:35all'epoca non fu abbandonato dai familiari, questa cosa si riscontra molto spesso e è
13:45anche vero che è una cosa che poi a lungo andare può andare scemando, in alcuni casi
13:55è successo, perché quello che serve inizialmente a chi rimane è avere una risposta che sia
14:03plausibile, che possa dare una giustificazione a una strage che nessuno si aspettava, perché
14:10poi purtroppo non sempre vengono colti i piccoli segnali, si pensa sempre a un problema dello
14:20sviluppo, un problema caratteriale, qualcosa che poi andrà scemando, che passerà, che
14:26potrebbe migliorare, ma senza un aiuto concreto la situazione può andare solo in escalation
14:32in tantissimi casi, soprattutto quando è associata una patologia psichiatrica, non
14:39è questo il caso, non è il caso di altri di cui abbiamo parlato, perché sono tutte
14:45persone che poi sono state ritenute perfettamente in grado di capire gli esiti di quello che
14:52hanno commesso, sono perfettamente in grado di intendere e volere, però per poter capire
14:59come mai questo legame non si spezza, credo che sia un qualcosa che può capirlo solamente
15:07chi poi lo affronta personalmente con i suoi tempi e con le sue giustificazioni.
15:16Ti ringrazio Linda per questo spaccato.
15:20Grazie a te.

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