È un film pop Diva Futura, opera seconda di Giulia Louise Steigerwalt e quarto film italiano in concorso alla Mostra di Venezia. Nessuno scandalo o provocazione nel modo in cui viene raccontata la storia di Riccardo Schicchi, re del porno in Italia negli anni '80 e '90, ma molta leggerezza e ironia. La regista ci riporta nell'agenzia del manager interpretato da Sergio Castellitto, Diva Futura, tra le pornostar diventate icone, come Moana, Cicciolina, Eva Henger. E in quel mondo inserisce una segretaria-factotum, interpretata da Barbara Ronchi, che in quell'agenzia trova una seconda famiglia allegra e fragile, persa, cialtrona, ma con un grande cuore .
La regista ha spiegato: «Era un caleidoscopio di voci, di punti di vista, di confusione, e per questo volevo mettermi nei panni ed empatizzare con ognuno dei personaggi per portare lo sguardo di ogni personaggio nel film, senza giudizio, ma poi lasciare allo spettatore questa giostra che erano».
Il film è pieno di sfaccettature, tocca dramma e commedia, e raffigura anche un'epoca del nostro Paese. «Quando Cicciolina è stata eletta in Parlamento ed è stata eletta in Parlamento era proprio perché c'era la volontà di rottura, anche con il partito dei radicali, certi schemi, certi tabù e quindi serviva qualcosa di molto forte. Però poi dopo c'è stato un relegarle a quello che erano e non permetterle di fare altro».
La regista ha spiegato: «Era un caleidoscopio di voci, di punti di vista, di confusione, e per questo volevo mettermi nei panni ed empatizzare con ognuno dei personaggi per portare lo sguardo di ogni personaggio nel film, senza giudizio, ma poi lasciare allo spettatore questa giostra che erano».
Il film è pieno di sfaccettature, tocca dramma e commedia, e raffigura anche un'epoca del nostro Paese. «Quando Cicciolina è stata eletta in Parlamento ed è stata eletta in Parlamento era proprio perché c'era la volontà di rottura, anche con il partito dei radicali, certi schemi, certi tabù e quindi serviva qualcosa di molto forte. Però poi dopo c'è stato un relegarle a quello che erano e non permetterle di fare altro».
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00:07film italiano in concorso alla mostra di venezia
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00:23leggerezza e ironia la regista ci riporta nell'agenzia del manager
00:29interpretato da sergio castellitto diva futura tra le porno star diventate
00:35icone come moana cicciolina eva enger e in quel mondo inserisce una segretaria
00:42factotum interpretata da barbara ronchi che in quell'agenzia trova una seconda
00:47famiglia allegra e fragile persa cialtrona ma con un grande cuore
00:53la regista ha spiegato un carico scopio di di voci di punti di vista di
01:03confusione e per questo voglio mettermi nei panni e empaticare con ognuno dei personaggi per portare lo sguardo di ogni personaggio nel film
01:19e poi lasciare, non senza giudizio, ma poi lasciare allo spettatore
01:29questa giostra che erano. Il film è pieno di sfaccettature, tocca dramma e
01:36commedia e raffigura anche un'epoca del nostro paese quando cicciolina è stata
01:44eletta in parlamento ed è riuscita ad arrivare in parlamento è proprio perché c'era la
01:49volontà di creare una rottura di certi tabù e quindi serviva qualcosa di molto
02:02forte e lei però si è proposta come era però poi per il resto dopo quello c'è
02:11stato invece un rilegare a quello che erano e non permettere di fare altro