Rischio inquinamento nel mare di Paradiso. Alle prime mareggiate autunnali il materiale inquinante scaricato dalla ditta sui massi posti a protezione del parcheggio di Paradiso finiranno in mare.
A denunciarlo il presidente della quinta municipalità Raffaele Verso che invita il sindaco Basile e l'autorità regionale per la gestione del rischio idrogeologico a prelevare quel materiale rivalendosi sulla stessa ditta. Nasce un comitato.
A denunciarlo il presidente della quinta municipalità Raffaele Verso che invita il sindaco Basile e l'autorità regionale per la gestione del rischio idrogeologico a prelevare quel materiale rivalendosi sulla stessa ditta. Nasce un comitato.
Category
🗞
NovitàTrascrizione
00:00C'è un concreto rischio inquinamento a Paradiso. A denunciarlo il presidente della
00:04quinta municipalità Raffaele Verso, il materiale inquinante che ha determinato
00:08il sequestro il blocco dei lavori del parcheggio non è stato prelevato e alle
00:12prime mareggiate finirà in mare. Plastica, guaine di cantiere e altro, quel
00:16materiale rilevato dalla sezione tutela ambientale guidata da Giovanni Giardina
00:19potrebbe finire nello stretto alimentando quelle discariche sottomarine
00:23rilevate più volte dai robot. Verso rivolge un appello al Consiglio
00:27comunale affinché non ignori il problema e annuncia anche la
00:30costituzione di un comitato cittadino di cui faranno parte oltre ad alcuni
00:34rappresentanti della municipalità commercianti di fronte al parcheggio una
00:37farmacia che ha grandi difficoltà con i pazienti e residenti. Verso offre anche
00:42una soluzione, un'ordinanza di pubblica utilità che potrebbe mettere il sindaco
00:46Federico Basile per impedire lo scempio dell'ennesimo inquinamento annunciato.
00:50I lavori di rimozione potrebbero essere eseguiti o dallo stesso comune o
00:54dall'autorità regionale per la gestione del rischio idrogeologico che di fatto è
00:58l'istituzione che ha appaltato i lavori dei parcheggi. Il costo poi potrebbe essere
01:02addebitato in danno alla ditta che ha causato l'inquinamento visto che questa
01:06di rimuovere quel brecciolino inquinato non vuole saperne. In atto c'è un
01:10conflitto tra la ditta che ha in carico i lavori e le istituzioni deputate a
01:14vigilare. Secondo la ditta che avrebbe fatto eseguire delle specifiche analisi
01:17quel brecciolino non conterrebbe materiale contaminante e questo quindi
01:21non va classificato come rifiuto speciale per essere rimosso. La procura
01:25il 28 maggio scorso ha rigettato la richiesta di dissequestro dell'aria e
01:29è stata autorizzata soltanto la rimozione dei sigilli per il tempo necessario a
01:33recupero del materiale scaricato in spiaggia dando ai vigili il compito di
01:37osservare ogni cosa e proprio su questo si è arenata qualsiasi operazione. I
01:41vigili a cui la procura, i pubblici ministeri Bonanzinga e Carchietti hanno
01:44chiesto la massima attenzione a una documentazione fotografica chiedono il
01:48formulario di identificazione dei rifiuti un documento di accompagnamento
01:53per il trasporto dei rifiuti considerati speciali. Secondo la ditta questo
01:56formulario non va compilato e da due mesi si vive sospesi nel nulla.