• 3 mesi fa
Trascrizione
00:00Non c'è odio e neanche rancore nelle sue parole. Lo sguardo è sereno grazie alla famiglia che lo
00:20cura con amore ogni giorno e sulle spalle porta oltre un secolo di vita ed un appellativo quello
00:26di Imi. Lui è Eufalio Rabbissi classe 1922, uno degli ultimi internati militari italiani ancora
00:33in vita, catturato e spedito in un campo di lavoro in Germania. Dopo l'8 settembre 1943,
00:39poco più che ventenne, aveva infatti deciso di non aderire alla Repubblica di Salò. In totale
00:45gli internati militari furono circa 700.000, una gran parte del reggio esercito. Oltre 50.000
00:52morirono nei campi, patendo nelle drammatiche condizioni e altrettanti morirono di fame e di
00:57malattia. Dove stava lei? In Toscana? Toscana, sì. Ok. A provincia di Siena. Era un contadino?
01:10Aveva la terra? Lavorava la terra, sì. Non contadino. Proprietario. Proprietario. E da
01:18noi a questa campagna, se ci domandano è perro via. Se ci domandano è perro via,
01:24fu accettato, è già perro via. E la campagna va andando. Si è messa la divisa nel frattempo.
01:33Militare. E che militare? Panteria. Certo reggimento panteria. A Messina. 42, sì. E poi
01:49fortunato perché quelli omen bei del mio paese, che erano militari, furono schiaffati in Russia.
02:01E io invece me la squagliai perché ero un po' deficiente. E' stato prigioniero? Sì,
02:12dei tedeschi. Che si ricorda? Che mi ricordo? Pitotti e fame. Erano tempi difficili? Eh sì,
02:25tempi difficili. Quanti anni aveva quando era al campo in Germania? 20 anni perché quelli
02:34dei 22 omen bei che erano abili andarono tutti in Russia. Ma lei si ricorda qualcuno che stava
02:44con lei? Eh me le ricordo tutti invece. Sì? Mario, Lorio, Sanzi. Ragazzi come lei? Erano
02:54del paese? Del paese. Non di altri. Al campo con lei si ricorda qualcuno? In Germania qualcuno
03:02se lo ricorda? No, la Germania è meglio lasciarla fare. Era brutto. Ma fame e pitotti. E come
03:16erano i militari tedeschi? Per noi non erano i tedeschi, stavano a parte. Erano i guardiani. Che
03:27facevano? Si tenevano a cosa. Bisognava stare a lavorare e si aveva voglia. Ogni giorno veniva
03:38l'allarme aereo e si toccava a gire. Nascondersi. Non nascondersi, mettersi in mezzo al campo e
03:53passava la roba di sopra. Faceva le poste a figaro. A Dresda. A Dresda? Sì. Quanto è rimasto?
04:03Due anni. Chi l'ha liberata? Che chi l'ha liberata? La Germania. Avanti si è presi i prigionieri e
04:17poi dopo si è liberato. E come è tornato in Italia? Con il treno. Allora viaggiavano ancora.
04:27Sono ritornato da un paese all'altro a piedi. E piano piano sono ritornato a casa. Chi l'aspettava
04:46a casa? Chi l'aspettava. La mamma non mi ricordo se era viva la mamma. E poi è venuto a Civitavecchia,
05:01si è trasferito qua. Io sono toscano. E dalla Toscana? Da Toscana e poi si domanda il ferrovia.
05:12Perché era venuta noi a lavorare dalla terra. Si domanda il ferrovia, fu accettato e fu trasferito a Civitavecchia.

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