(askanews) - A 85 anni Francis Ford Coppola non intende fermarsi. Il regista ha presentato a Cannes il suo Megalopolis in prima mondiale, progetto epico a cui ha lavorato per 40 anni e ha rivelato di star già scrivendo il prossimo film.
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In Megalopolis Adam Driver è un architetto ambizioso e determinato a ricostruire una città in decadenza a qualsiasi costo. Il film ha diviso i critici che lo hanno definito ambizioso e sperimentale. Tra i temi principali affronta l'incapacità degli uomini più potenti e visionari di fermare lo scorrere del tempo, ossessione del protagonista.
Francis Ford Coppola: "Un'epopea romana nell'America di oggi"
«La mia sensazione - ha detto Coppola - era quella di fare un'epopea romana ambientata nell'America moderna. Ma non avevo idea che la politica di oggi l'avrebbe resa così attuale. Perché quello che sta succedendo in America, nella nostra repubblica, nella nostra democrazia, è esattamente come Roma perse la sua repubblica migliaia di anni fa. Si vede negli articoli di giornale e nel Saturday Night Live il parallelo tra l'America moderna e Roma. Quindi la nostra politica ci ha portato al punto in cui potremmo perdere la nostra repubblica».
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«Uomini come Donald Trump - ha aggiunto - non sono al momento al comando. Ma c'è una tendenza che si sta verificando nel mondo, una tendenza verso una nuova destra, persino fascista, che è spaventosa. Chiunque sia stato vivo durante la Seconda Guerra Mondiale ha visto gli orrori che si sono verificati e non vogliamo che si ripetano. Quindi, ancora una volta, penso che il ruolo dell'artista cinematografico sia quello di far luce su ciò che sta accadendo nel mondo».
"Morirò felice: ho fatto tutto quello che volevo"
Infine non si è detto affatto preoccupato dal tempo che passa: «Alla fine, tante persone, quando muoiono, dicono: "Vorrei aver fatto questo, vorrei aver fatto quello". Ma quando morirò, io dirò: "Ho fatto questo e ho visto mia figlia vincere un Oscar. E ho potuto fare il vino, e ho potuto fare tutti i film che volevo fare. E sarò così impegnato a pensare a tutte le cose che devo fare che quando morirò non me ne accorgerò».
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«La mia sensazione - ha detto Coppola - era quella di fare un'epopea romana ambientata nell'America moderna. Ma non avevo idea che la politica di oggi l'avrebbe resa così attuale. Perché quello che sta succedendo in America, nella nostra repubblica, nella nostra democrazia, è esattamente come Roma perse la sua repubblica migliaia di anni fa. Si vede negli articoli di giornale e nel Saturday Night Live il parallelo tra l'America moderna e Roma. Quindi la nostra politica ci ha portato al punto in cui potremmo perdere la nostra repubblica».
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"Morirò felice: ho fatto tutto quello che volevo"
Infine non si è detto affatto preoccupato dal tempo che passa: «Alla fine, tante persone, quando muoiono, dicono: "Vorrei aver fatto questo, vorrei aver fatto quello". Ma quando morirò, io dirò: "Ho fatto questo e ho visto mia figlia vincere un Oscar. E ho potuto fare il vino, e ho potuto fare tutti i film che volevo fare. E sarò così impegnato a pensare a tutte le cose che devo fare che quando morirò non me ne accorgerò».
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