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Milano, 4 dic. (askanews) - Lo sviluppo sostenibile non è soltanto fondamentale per il futuro del Pianeta ma è anche un fattore chiave per garantire crescita economia e sociale: e il contributo dalla finanza non può che essere decisivo in un percorso di transizione considerato una priorità dalla maggior parte dei cittadini europei. Così, per fare il punto su svolta sostenibile e sfide future, Cassa Depositi e Prestiti ha riunito alla Borsa di Milano i vertici delle omologhe Casse di Germania, Francia e Spagna, oltre che della Banca Europea per gli Investimenti, in un convegno - non a caso organizzato in concomitanza con il Cop28 di Dubai - tutto focalizzato sul ruolo che gli Istituti di Promozione europei possono ricoprire in uno scenario in continua evoluzione."Con il piano strategico 2022-2024 abbiamo scelto di affrontare la sostenibilità in modo strutturale, incorporandola nella nostra governance e nei nostri processi affrontando 4 grandi sfide del Paese: la prima è quella del cambiamento climatico e della tutela dell'ecosistema, per passare alla crescita inclusiva e sostenibile, al supporto delle filiere strategiche, e innovazione e digitalizzazione - racconta ad askanews Gaia Ghirardi, responsabile sostenibilità di Cassa Depositi e Prestiti -. Ci siamo dotati di un piano, il cosiddetto piano Esg, con chiari obiettivi, non solo per la nostra operatività interna e per decarbonizzare i nostri edifici, ma anche per decarbonizzare il nostro portafoglio e abbiamo cambiato il paradigma tipico delle istituzioni finanziarie passando da una logica di rischio-rendimento a una logica di rischio, rendimento impatto. Quindi impatto, impatto perchè siamo in grado di incidere sul Pil, supportiamo posti di lavoro, lo scorso anno 470 mila, e la gran parte dei nostri investimenti, il 70%, hanno proprio un connotato di sostenibilità".La sfida è creare una rete europea non soltanto per potenziare gli investimenti sostenibili, ma soprattutto per promuovere un approccio comune ai criteri Esg anche attraverso un allineamento degli standard europei di sostenibilita. "Sappiamo che sono circa 2 mila in questo momento gli standard, le metodologie di raters, quindi fare chiarezza, darsi un linguaggio comune, accompagnare questa transizione è doveroso ed urgente - sottolinea ancora la responsabile sostenibilità di Cdp -. Per noi questo significa aiutare le imprese a comprendere il punto di vista del regolatore, a sviluppare un linguaggio comune, ma anche a valutarne la maturità per accompagnarle in un percorso di transizione".Un ruolo dunque cruciale, quello ricoperto da Cassa Depositi e Prestiti e dagli altri Istituti Nazionali di Promozione che, grazie agli oltre 2.700 miliardi del loro patrimonio complessivo, sono pronte a offrire un contributo decisivo per accelerare crescita e sviluppo sostenibili nei diversi Paesi Europei."Certamente la sfida non è semplice ma i vantaggi sono enormi. Avere un linguaggio comune, comprendere noi e le nostre imprese gli impatti della nostra attività, e evitare rischi e trappole di green washing, in modo da canalizzare sempre meglio una finanza verde. Quindi diciamo che Cdp assume un ruolo importante, di cinghia di trasmissione in tutto questo", conclude Ghirardi.

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