«Non solo per Giulia, ma anche e soprattutto per tutte le donne». Marcella Cannariato, vice presidente della Fondazione Tommaso Dragotto e referente della Fondazione Belisario per tutta la Sicilia, è in testa alla fiaccolata che silenziosamente porta la sua luce per il centro storico della città. Da piazza Bellini fino a palazzo Steri: un centinaio le persone che si sono ritrovate alla marcia voluta fortemente dalla fondazione e da Cannariato, con lo striscione che recita «D’Amore si vive, non si muore».
«I numeri sono impressionanti - prosegue la vice presidente della fondazione - 105 donne sono troppe. Il problema però è tutto ciò che accade prima: la violenza economica, la violenza psicologica, per arrivare poi alla violenza fisica. Poi si viene uccise, o si getta dell’acido addosso o si incendiano queste donne. Ancor più tragico è che dopo l’abbandono, un bambino su dieci va sotto la soglia di povertà». Per Cannariato è lo Stato, «un gigante che sembra a noi sconosciuto», che deve intervenire in modo decisivo e incisivo: «Si convinca che si deve partire dall’educazione e dalla consapevolezza di che cosa significa convivere insieme civilmente e democraticamente».
Tra le presenze anche l’assessore Maurizio Carta, che ha commentato la reazione della città all’ennesimo caso di femminicidio: «Palermo è una città che ha preso posizione - ha sottolineato con forza - ed è importante che lo abbia fatto in modo chiaro ed evidente. Ognuna di queste iniziative che hanno animato e animeranno la città nei prossimi giorni sono un modo per dire che la questione riguarda tutti, indipendentemente dal sesso. Va ricomposto il patto civile e vanno protette le donne che vivono un momento di particolare aggressione anche in conseguenza di una importante assunzione di consapevolezza: sembra quasi che al progredire delle occasione di pari opportunità ci sia ancora un patriarcato tossico che non è in grado di capire che il mondo è cambiato e deve farlo ulteriormente».
Domani pomeriggio, sabato 25 novembre. all’interno del palazzo dell’Assemblea regionale, la fondazione proseguirà con gli appuntamenti dedicati alla lotta contro la violenza sulle donne: si inizia con un momento di dibattito e riflessione, poi un concerto nella sala d’Ercole con venti coriste e venti elementi tutti al femminile della Fondazione Teatro Massimo. Infine, a chiusura, la sfilata di donne curvilinee, «ancora oggetto di bullismo - attacca Marcella Cannariato - voglio inoltre ribadire ancora il concetto che bisogna far scendere l’ascensore e far lavorare tutte: senza questo ci sarà sempre denatalità fortissima, tante culle vuote e tanti ragazzi che partiranno per non tornare più; sopratutto al meridione».
«I numeri sono impressionanti - prosegue la vice presidente della fondazione - 105 donne sono troppe. Il problema però è tutto ciò che accade prima: la violenza economica, la violenza psicologica, per arrivare poi alla violenza fisica. Poi si viene uccise, o si getta dell’acido addosso o si incendiano queste donne. Ancor più tragico è che dopo l’abbandono, un bambino su dieci va sotto la soglia di povertà». Per Cannariato è lo Stato, «un gigante che sembra a noi sconosciuto», che deve intervenire in modo decisivo e incisivo: «Si convinca che si deve partire dall’educazione e dalla consapevolezza di che cosa significa convivere insieme civilmente e democraticamente».
Tra le presenze anche l’assessore Maurizio Carta, che ha commentato la reazione della città all’ennesimo caso di femminicidio: «Palermo è una città che ha preso posizione - ha sottolineato con forza - ed è importante che lo abbia fatto in modo chiaro ed evidente. Ognuna di queste iniziative che hanno animato e animeranno la città nei prossimi giorni sono un modo per dire che la questione riguarda tutti, indipendentemente dal sesso. Va ricomposto il patto civile e vanno protette le donne che vivono un momento di particolare aggressione anche in conseguenza di una importante assunzione di consapevolezza: sembra quasi che al progredire delle occasione di pari opportunità ci sia ancora un patriarcato tossico che non è in grado di capire che il mondo è cambiato e deve farlo ulteriormente».
Domani pomeriggio, sabato 25 novembre. all’interno del palazzo dell’Assemblea regionale, la fondazione proseguirà con gli appuntamenti dedicati alla lotta contro la violenza sulle donne: si inizia con un momento di dibattito e riflessione, poi un concerto nella sala d’Ercole con venti coriste e venti elementi tutti al femminile della Fondazione Teatro Massimo. Infine, a chiusura, la sfilata di donne curvilinee, «ancora oggetto di bullismo - attacca Marcella Cannariato - voglio inoltre ribadire ancora il concetto che bisogna far scendere l’ascensore e far lavorare tutte: senza questo ci sarà sempre denatalità fortissima, tante culle vuote e tanti ragazzi che partiranno per non tornare più; sopratutto al meridione».
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