Roma, 5 ott. (askanews) - Claudio Bisio esordisce alla regia con "L'ultima volta che siamo stati bambini", nei cinema dal 12 ottobre, in cui racconta la Shoah dal punto di vista di una banda di ragazzini. Siamo a Roma nel 1943 e il figlio di un Federale, quello di un uomo al confino, un'orfana e un bambino ebreo stringono un patto di amicizia. Il 16 ottobre, giorno del rastrellamento del ghetto, quest'ultimo viene portato via dai nazisti e gli altri tre intraprendono un viaggio per ritrovarlo. Un film ispirato al libro di Fabio Bartolomei di cui Bisio aveva comprato i diritti. "Abbiamo imaginato chi potesse essere il regista, cioè non io. Mi han visto gli altri coì entusiasta della storia che: ma provaci tu! Provaci tu? Io mi son preso una riserva, ho detto: ci penso. Come sai, il Presidente del Consiglio. Ho accettato con riserva. solo se troverò i protagonisti, gli attori giusti, i bambini giusti".E così è stato. Grazie anche ai bravissimi Vincenzo Sebastiani, Alessio Di Domenicantonio, Carlotta De Leonardis, Lorenzo McGovern Zani, il film riesce ad essere comico e commovente. "Io ho cercato di riprendere la possibilità dei bambini di dire cose che gli adulti non potrebbero mai dire. L'altra cosa che mi è piaciuta, sia del libro e anche del film, spero, è che non è ideologico. Certo, c'è la denuncia della guerra, questo sì, della bruttura della guerra, della bruttura del fascismo. Però non è ideologico, è libero. Grazie, secondo me, a loro", ha concluso Bisio.
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