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Roma, 12 set. (askanews) - È finita bene l'odissea di Mark Dickey, l'esploratore statunitense che ha trascorso nove giorni intrappolato nella Grotta Morca, nelle montagne del Tauro, Turchia meridionale, a circa 1.000 metri di profondità, bloccato con un'emorragia interna.Nelle immagini si vedono le operazioni di salvataggio da parte di una squadra internazionale di 200 persone tra compagni d'esplorazione, medici e soccorritori. Estrarlo non era facile perché con l'emorragia gastrica doveva essere spostato con delicatezza e mezzi adeguati. Si era sentito male all'improvviso nella discesa, per fortuna non era solo."È incredibile essere di nuovo in superficie - ha detto dalla barella appena fuori dalla grotta - sono stato sottoterra molto più a lungo del previsto per un problema medico inaspettato. Voglio ringraziare immediatamente l'Afad (Autorità turca per la gestione dei disastri). Il sostegno del governo turco mi ha salvato la vita, letteralmente, senza fare domande".La European Cave Rescue Association (Ecra) ha definito Dickey un esploratore esperto con una formazione medica. È riuscito a mantenere il sangue freddo e la calma anche grazie alla visita della fidanzata che lo ha raggiunto nella grotta, ha raccontato, ma ci sono stati momenti davvero difficili."E poi comincio a vomitare sangue e il sangue esce in quantità maggiore di quanto tu possa sopportare - ha detto - ho continuato a vomitare sangue e la mia coscienza ha cominciato a diventare più difficile da mantenere. Ho raggiunto il punto in cui pensavo che non sarei sopravvissuto".

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