Oltre 5mila progetti finanziati ma ancora un miliardo di euro in ballo da riassegnare prima della scadenza del rendiconto. Nella mattinata di oggi nella sala Federico dell'hotel NH di Palermo il nono - e ultimo - comitato di sorveglianza per fare il punto sul pacchetto fondi Po Fesr Sicilia 2014-20. Tante le sedie vuote, in parte anche a causa delle condizioni di emergenza climatica che stanno in queste ore interessando l'Isola.
Al centro del dibattito - presieduto dal direttore del dipartimento di Programmazione, Vincenzo Falgares, dal program manager della Commissione Ue, Luca Mattiotti, e dall'assessore all'economia della Regione Siciliana, Marco Falcone - la proposta di rimodulazione finanziaria di alcuni progetti nell'obiettivo di rendicontare (presentare i documenti necessari all’Unione Europea per ricevere il finanziamento finale) quelli già avviati entro il termine previsto dalle procedure (dicembre 2023).
Energia sostenibile, istruzione, lotta alla povertà. Il Programma Operativo si articola in 11 Assi prioritari e prevede un finanziamento totale di 4.273.038.791 euro, di cui l’80 per cento di sostegno dell’Unione Europea e il 20 per cento di cofinanziamento pubblico nazionale e regionale.
Tra le novità dibattute oggi l’inserimento di nuove misure tra cui l’asse “misure temporanee ed eccezionali” in cui confluiranno le risorse da riassegnare. Insomma, si tenterà di salvare il salvabile. “Alla fine non un euro verrà perso - spiega l’assessore Falcone - o comunque limiteremo per quanto possibile le perdite che speriamo di non avere”.
I progetti ancora non rendicontati non si perderanno, ma confluiranno nel programma operativo complementare 2014-20 e nel piano di sviluppo e coesione.
Si poteva fare meglio, sfruttando al massimo le risorse nei tempi dettati dall’Ue. “Purtroppo da un lato la pandemia, dall’altro la guerra ucraino-russa - spiega l’assessore all’economia della Regione Siciliana - hanno messo a dura prova l’intero sistema economico. Malgrado ciò le condizioni di spesa della Sicilia non sono molto indietro rispetto a quelle di altre regioni”.
Al centro del dibattito - presieduto dal direttore del dipartimento di Programmazione, Vincenzo Falgares, dal program manager della Commissione Ue, Luca Mattiotti, e dall'assessore all'economia della Regione Siciliana, Marco Falcone - la proposta di rimodulazione finanziaria di alcuni progetti nell'obiettivo di rendicontare (presentare i documenti necessari all’Unione Europea per ricevere il finanziamento finale) quelli già avviati entro il termine previsto dalle procedure (dicembre 2023).
Energia sostenibile, istruzione, lotta alla povertà. Il Programma Operativo si articola in 11 Assi prioritari e prevede un finanziamento totale di 4.273.038.791 euro, di cui l’80 per cento di sostegno dell’Unione Europea e il 20 per cento di cofinanziamento pubblico nazionale e regionale.
Tra le novità dibattute oggi l’inserimento di nuove misure tra cui l’asse “misure temporanee ed eccezionali” in cui confluiranno le risorse da riassegnare. Insomma, si tenterà di salvare il salvabile. “Alla fine non un euro verrà perso - spiega l’assessore Falcone - o comunque limiteremo per quanto possibile le perdite che speriamo di non avere”.
I progetti ancora non rendicontati non si perderanno, ma confluiranno nel programma operativo complementare 2014-20 e nel piano di sviluppo e coesione.
Si poteva fare meglio, sfruttando al massimo le risorse nei tempi dettati dall’Ue. “Purtroppo da un lato la pandemia, dall’altro la guerra ucraino-russa - spiega l’assessore all’economia della Regione Siciliana - hanno messo a dura prova l’intero sistema economico. Malgrado ciò le condizioni di spesa della Sicilia non sono molto indietro rispetto a quelle di altre regioni”.
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