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Brancaleone alle Crociate è un film commedia del 1970 diretto da Mario Monicelli con Vittorio Gassman.

Brancaleone da Norcia è di nuovo in viaggio, ma senza la sua banda di straccioni. Questa volta è diretto in Terra Santa, alla conquista del Santo Sepolcro. Improvvisamente Brancaleone e i suoi, fedeli al papa Gregorio (nella realtà storica Papa Gregorio VII), vengono attaccati dai soldati seguaci dell'antipapa Clemente, tutti vengono passati per le armi e sepolti a testa in giù quali eretici. Si salvano solo quattro dei suoi fedeli, fingendosi morti e lui, intrappolato e nascosto da una barca rovesciata; disonorato per non essere morto in battaglia, invoca l'Angelo della Morte che gli si palesa. Brancaleone, spaventato dall'apparizione, ottiene comunque una proroga di sette lune per avere il tempo di morire di una gloriosa morte. La proroga gli viene eccezionalmente concessa, anzi la Morte suggerisce come trovare l'agognata fine: a poca distanza starebbe per commettersi un crimine contro un innocente. Brancaleone con il fido cavallo Aquilante si precipita sul luogo e, dopo un combattimento rocambolesco con il subdolo sicario Thorz, salva la vita al neonato. Scopre così dal soldato tedesco sconfitto che il bambino è il figlio di Boemondo, re normanno di Sicilia partito per le Crociate, e che è stato il fratello del re, il principe Turone di Squillace, a ordinare di ucciderlo. Cavallerescamente si impegna a riconsegnarlo al padre, anche per riceverne ricca ricompensa. Raggiunto nel frattempo dai quattro superstiti decide di riprendere con questa nuova armata (a cui si aggiunge l'infido Thorz) il suo cammino verso Gerusalemme.

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