Amarcord è un film del 1973 diretto da Federico Fellini con la poetica partecipazione di Ciccio Ingrassia (Teo).
Trama - La vicenda narra la vita che si svolge nell'antico borgo di Rimini da una primavera all'altra, nei primi anni Trenta. Un anno esatto di storia, dove si assiste ai miti, ai valori e al quotidiano di quel tempo attraverso gli abitanti della provinciale cittadina: la provocante parrucchiera Gradisca, la lussuriosa Volpina, una tabaccaia formosa, un ampolloso avvocato dalla facile retorica, un emiro dalle cento mogli, il matto Giudizio e un motociclista esibizionista.
Tutti loro interagiscono col folklore delle feste paesane, le adunate del "sabato fascista", attendono al chiaro di luna il passaggio del transatlantico Rex e la famosa gara automobilistica delle Mille Miglia. Ma i veri protagonisti sono i sogni ad occhi aperti dei giovani del paese, presi da una prepotente esplosione sessuale.
Tra questi adolescenti emerge Titta, che cresce subendo condizionamenti sia fuori che dentro le mura domestiche. La sua vita si divide tra l'inarrivabile Gradisca, i grossi seni della tabaccaia e i balli d'estate al Grand Hotel spiati da dietro le siepi. La sua famiglia è composta dal padre Aurelio, un piccolo impresario edile perennemente in discordia con la moglie Miranda, lo zio Lallo, che vegeta alle spalle dei parenti, lo zio Teo (Ciccio Ingrassia), ricoverato in manicomio e il nonno che scoppia di salute e non si fa mancare delle libertà con la domestica
Trama - La vicenda narra la vita che si svolge nell'antico borgo di Rimini da una primavera all'altra, nei primi anni Trenta. Un anno esatto di storia, dove si assiste ai miti, ai valori e al quotidiano di quel tempo attraverso gli abitanti della provinciale cittadina: la provocante parrucchiera Gradisca, la lussuriosa Volpina, una tabaccaia formosa, un ampolloso avvocato dalla facile retorica, un emiro dalle cento mogli, il matto Giudizio e un motociclista esibizionista.
Tutti loro interagiscono col folklore delle feste paesane, le adunate del "sabato fascista", attendono al chiaro di luna il passaggio del transatlantico Rex e la famosa gara automobilistica delle Mille Miglia. Ma i veri protagonisti sono i sogni ad occhi aperti dei giovani del paese, presi da una prepotente esplosione sessuale.
Tra questi adolescenti emerge Titta, che cresce subendo condizionamenti sia fuori che dentro le mura domestiche. La sua vita si divide tra l'inarrivabile Gradisca, i grossi seni della tabaccaia e i balli d'estate al Grand Hotel spiati da dietro le siepi. La sua famiglia è composta dal padre Aurelio, un piccolo impresario edile perennemente in discordia con la moglie Miranda, lo zio Lallo, che vegeta alle spalle dei parenti, lo zio Teo (Ciccio Ingrassia), ricoverato in manicomio e il nonno che scoppia di salute e non si fa mancare delle libertà con la domestica
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