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Il leggendario portiere dell'Italia campione del mondo a Spagna '82, allenatore e dirigente sportivo Dino Zoff si racconta in occasione del suo 80esimo compleanno. "Quello che ho fatto è stato abbastanza, secondo me. Ho cercato di essere io, sempre", racconta il campione. "Ho giocato con i canoni dell'uomo di sport: il rispetto delle regole nei confronti dell'avversario, nel miglioramento di quello che sei. In campo viene tutto fuori", aggiunge. Nell'occasione Zoff affronta anche gli ultimi due anni, segnati dalla pandemia. "Io vengo dalla campagna e per certi versi è nella logica. La campagna insegna: le stagioni, le malattie, arriva un bruco e ti fa morire un olivo di 200 anni - spiega - La pandemia ci ha dato un segnale contro l'arroganza umana, pensiamo di essere invincibili ma non lo siamo". Infine un consiglio ai più giovani, in particolare quelli che guardano allo sport per costruire il proprio futuro. "L'importante è studiare. Questo discorso infatti andrebbe fatto più alle famiglie che ai ragazzi. Le aspirazioni del giovane devono essere sue, non del genitore". .  .Di Francesco Giovannetti e Massimo Meroi

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