• 3 anni fa
Il destino fa incontrare ad una manifestazione folkloristica a Roma il barbiere di Alatri (Frosinone), Marino Balestrini, e la bella operaia marchigiana, Marisa Di Giovanni. Si è trattato di un breve incontro, ma ormai il colpo di fulmine è scoppiato tra i due giovani. È questo il motivo per cui Marino lascia il suo paese per andare a Sacrofante Marche per incontrare di nuovo Marisa. Qui i due si innamorano, vivendo la loro passione citando e cantando i versi delle canzonette che ispirano il loro amore[1].

Ma il padre di lei, marmorista e scultore di monumenti funebri, ritiene il barbiere non adatto alla figlia perché socialmente inferiore e si oppone al matrimonio. I due allora, seguendo gli insegnamenti delle canzonette e rivivendo il dramma del film Il dottor Živago, decidono di por fine al loro disperato amore facendosi travolgere da un treno, che invece riesce a fermarsi in tempo e da dove scende un infuriato macchinista, che li prende a male parole. La prematura morte dello scultore libera però i due giovani, che si preparano ormai a sposarsi.

Adelaide, la vedova padrona della pensione in cui alloggia Marino, tenta l'uomo con le sue grazie, che il barbiere però respinge: offesa dal rifiuto, la donna allora si vendica instillando in Marino il dubbio che Marisa, durante una gita parrocchiale, si sia comportata da malafemmina con un certo Scortichini Guido. Marino vorrebbe che Marisa confessasse il suo turpe passato ma la ragazza, offesa dall'ingiusto sospetto, abbandona il paese per Roma. Conosciuta alla fine la verità, Marino, pentito, lascia tutto per inseguire Marisa e farsi perdonare da lei, nel frattempo scomparsa nella grande città.

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