Prima comunione (Aldo Fabrizi, 1950) - il vestito (risvoltato e al suon di charleston dance, per tentare di confondere il notificatore automatico di violazione del copyright)

  • 6 anni fa
È Pasqua: la figlia del signor Carloni, proprietario di una pasticceria a Roma, deve fare la prima comunione. Ma quando l'uomo si sveglia l'abito non è ancora arrivato: decide così di andare lui stesso a cercare la sarta a casa sua per ritirare il vestito, con la sua nuova automobile che sa guidare a malapena. Infatti durante il viaggio prima prende una multa, arriva a casa della sarta e ritira il vestito, ma a questo punto l'auto si guasta, e il ritorno a casa diventa un'impresa: taxi soffiati sotto il naso, autobus strapieni, liti con tutti.

Dopo la più violenta di queste liti Carloni lascia il vestito ad uno zoppo per poter avere le mani libere: comincia così una rissa al termine della quale lo zoppo è sparito nel nulla. Cerca in tutti i modi di rintracciarlo, credendo che questi gli abbia rubato il vestito, ma inutilmente. Ritorna quindi a casa dove lo attendono un cliente scontento della sorpresa trovata in un uovo comprato nella sua pasticceria, la figlia disperata e la moglie nervosa.

Una vicina di casa offre un suo abito in tessuto del tipo di quello da prima comunione, che però sarebbe prima da adattare. Occorre quindi del tempo, e a Carloni non resta che cercare di convincere il parroco a ritardare un po' la cerimonia; il prelato concede una piccola dilazione, ma rimprovera Carloni di non essere credente e di non andare a messa.

Quando tutto ormai sembra perduto arriva lo zoppo, che ha letto l'indirizzo sull'etichetta dell'abito, e la cerimonia può finalmente avere inizio.

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