Una storia che si rifà ad altre già raccontate, anche perché pare si sia ispirata a fatti di cronaca del tempo autentici -alcuni dei dialoghi sono stati presi da testimonianze processuali dell'epoca-.
Una famiglia del XVI secolo, nel New England, viene espulsa dalla sua congrega religiosa e deve perciò andare a vivere isolata da tutti ai confini del bosco. I genitori cercano di lavorare al meglio una terra che pare essere sterile e il raccolto di grano che ne ricavano non è certo sufficiente a sfamare i loro 5 figli. Nonostante tutto la loro fede in Dio rimane immutata e fanno il possibile per condurre una vita retta e ligia ai comandamenti. Sarà la sparizione del più piccino dei fratellini -ancora neonato di pochi mesi- mentre giocava con la sorella maggiore ai bordi del bosco, a scatenare il terrore. All'inizio la figlia da la colpa ad un lupo, in realtà è una strega presente del bosco ad aver preso il bambino.
Genitori e figli sono molto legati tra di loro, eppure c'è sempre qualche cosa di morboso e di poco chiaro che rende i rapporti familiari complicati: piccole bugie, desideri nascosti, gelosie e orgoglio diventano le armi preferite dal Diavolo per poter impossessarsi di ogni componente della famiglia.
Il bosco è il luogo del peccato e della perdizione, il luogo da cui stare lontani e che immancabilmente attrae quando la situazione si fa troppo dura e la vita pare essere al limite del sopportabile.
Il diavolo è presente e si manifesta nei modi più classici: attraverso un caprone nero che sussurra filastrocche ossessive ai 2 gemelli più piccoli; come una grossa lepre che attrae prima il padre senza successo e poi il figlio -riuscendo nel suo intento- nel bosco più profondo e facendolo incontrare con una strega malefica; come un corvo gigantesco che appare negli incubi più neri della madre facendola precipitare nella pazzia.
Piano piano la ragione e la fede che avevano retto in piedi la famiglia, crollano inesorabilmente davanti al terrore e al dubbio che ognuno cova verso l'altro. In questo caso il Diavolo fa le pentole e i coperchi, riesce perfettamente nel suo intento e quando finalmente anche lo spettatore si lascia rapire dal fascino malefico del bosco, si può assistere ad un “autentico” sabba delle streghe.
Una famiglia del XVI secolo, nel New England, viene espulsa dalla sua congrega religiosa e deve perciò andare a vivere isolata da tutti ai confini del bosco. I genitori cercano di lavorare al meglio una terra che pare essere sterile e il raccolto di grano che ne ricavano non è certo sufficiente a sfamare i loro 5 figli. Nonostante tutto la loro fede in Dio rimane immutata e fanno il possibile per condurre una vita retta e ligia ai comandamenti. Sarà la sparizione del più piccino dei fratellini -ancora neonato di pochi mesi- mentre giocava con la sorella maggiore ai bordi del bosco, a scatenare il terrore. All'inizio la figlia da la colpa ad un lupo, in realtà è una strega presente del bosco ad aver preso il bambino.
Genitori e figli sono molto legati tra di loro, eppure c'è sempre qualche cosa di morboso e di poco chiaro che rende i rapporti familiari complicati: piccole bugie, desideri nascosti, gelosie e orgoglio diventano le armi preferite dal Diavolo per poter impossessarsi di ogni componente della famiglia.
Il bosco è il luogo del peccato e della perdizione, il luogo da cui stare lontani e che immancabilmente attrae quando la situazione si fa troppo dura e la vita pare essere al limite del sopportabile.
Il diavolo è presente e si manifesta nei modi più classici: attraverso un caprone nero che sussurra filastrocche ossessive ai 2 gemelli più piccoli; come una grossa lepre che attrae prima il padre senza successo e poi il figlio -riuscendo nel suo intento- nel bosco più profondo e facendolo incontrare con una strega malefica; come un corvo gigantesco che appare negli incubi più neri della madre facendola precipitare nella pazzia.
Piano piano la ragione e la fede che avevano retto in piedi la famiglia, crollano inesorabilmente davanti al terrore e al dubbio che ognuno cova verso l'altro. In questo caso il Diavolo fa le pentole e i coperchi, riesce perfettamente nel suo intento e quando finalmente anche lo spettatore si lascia rapire dal fascino malefico del bosco, si può assistere ad un “autentico” sabba delle streghe.
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