• 8 anni fa
La guerra in Siria continua a fare piccole vittime, almeno tre studenti sono stati uccisi e 14 sono rimasti feriti dai razzi sparati dai ribelli in una scuola ad Aleppo ovest in mano alle forze governative. Tre fratelli sono morti sotto le bombe a casa loro. Una nuova strage che arriva a 24 ore dall’uccisione di ventidue bambini e sei insegnanti a causa di alcuni raid che hanno colpito la provincia di Idlib, nel Nord-ovest della Siria. Le Nazioni Unite hanno chiesto l’avvio di un’indagine immediata. I Paesi occidentali hanno puntato il dito contro Siria e Russia. Mosca, intanto, ha dichiarato di non avere “nulla a che fare” con l’attacco di Idlib.

“Crediamo che non ci sia alcuna prova per adottare delle misure punitive. Riprendiamo la discussione. Continueremo a studiare il rapporto. Vi prego di leggere le osservazioni che ho fatto nel Consiglio di Sicurezza, sono molto molto gravi e mettono in luce alcuni punti deboli nel lavoro investigativo congiunto”, ha affermato l’ambasciatore russo all’Onu Vitaly Churkin.

Per l’Unicef quello di i Idlib è “un crimine di guerra”, il “più sanguinoso attacco mai sferrato contro una scuola dall’inizio della guerra in Siria nel 2011. Nel 2013 i bambini morti in Siria erano circa 11 mila, ora l’Onu teme che siano quintuplicati: “una cifra da genocidio”.

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