http://www.pupia.tv - Roma - Era colmo di ogni “ben di Dio” – tra calamite, quadretti, adesivi, braccialetti, portachiavi raffiguranti Papa Francesco - il magazzino scoperto dai finanzieri del comando provinciale di Roma nel rione Borgo, pronto a rifornire la fitta rete di venditori ambulanti, che non si lasciano sfuggire, per i loro affari, la ghiotta occasione del “Giubileo Straordinario della Misericordia”.
I “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego, in zona Porta Maggiore, dopo aver fermato per un controllo di routine un furgone, condotto da un soggetto cinese che trasportava alcuni colli della stessa merce, sono risaliti a ritroso nella filiera distributiva giungendo ad individuare il centro di smistamento in via Borgo Vittorio, un fatiscente deposito confinante con un negozio occultato grazie ad una porta “a scomparsa”, a pochi passi dal Colonnato di piazza San Pietro.
Al suo interno erano stipati centinaia di scatoloni “made in China”, contenenti circa 340mila souvenir, raffiguranti, a seconda dei casi, l’effige del Sommo Pontefice, gli Stemmi della Città del Vaticano e della Tiara Papale, in difetto di qualsivoglia autorizzazione.
Impressionante il traffico di rivenditori, italiani e stranieri, attratti dai prezzi di vendita della merce, che avrebbe potuto fruttare ai “mercanti del tempio” proventi per non meno di 1,7 milioni di euro.
Tre persone, tutte di nazionalità cinese, sono state denunciate all’autorità giudiziaria per contraffazione, ricettazione e violazioni alla normativa sul diritto d’autore. (02.05.16)
I “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego, in zona Porta Maggiore, dopo aver fermato per un controllo di routine un furgone, condotto da un soggetto cinese che trasportava alcuni colli della stessa merce, sono risaliti a ritroso nella filiera distributiva giungendo ad individuare il centro di smistamento in via Borgo Vittorio, un fatiscente deposito confinante con un negozio occultato grazie ad una porta “a scomparsa”, a pochi passi dal Colonnato di piazza San Pietro.
Al suo interno erano stipati centinaia di scatoloni “made in China”, contenenti circa 340mila souvenir, raffiguranti, a seconda dei casi, l’effige del Sommo Pontefice, gli Stemmi della Città del Vaticano e della Tiara Papale, in difetto di qualsivoglia autorizzazione.
Impressionante il traffico di rivenditori, italiani e stranieri, attratti dai prezzi di vendita della merce, che avrebbe potuto fruttare ai “mercanti del tempio” proventi per non meno di 1,7 milioni di euro.
Tre persone, tutte di nazionalità cinese, sono state denunciate all’autorità giudiziaria per contraffazione, ricettazione e violazioni alla normativa sul diritto d’autore. (02.05.16)
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