A quasi una settimana dagli attacchi di Parigi, Molenbeek è un’area militarizzata. Il quartiere di Bruxelles da cui provenivano due degli attentatori parigini è al centro da giorni di perquisizioni e critiche. Un clima che pesa sui suoi quasi 95 mila residenti.
“La nostra religione non ci ha mai detto di fare quello che è stato fatto: uccidere degli innocenti. Noi siamo contrari a tutto questo. Ma non serve quasi a nulla. Non se la devono prendere con noi. Rispettiamo questo Paese, lo amiamo. Siamo degli immigtati e vogliamo soltanto vivere in pace. E’ tutto quello che chiediamo” racconta alle telecamere di Euronews una ragazza residente a Molenbeek.
A preoccupare chi a Molenbeek vive è soprattutto di finire per essere stigmatizzati e quindi esclusi dal resto della cittadinanza di Bruxelles. Un sentimento che ci spiega bene Patricia Polanco a capo dell’organizzazione “Medicina per il Popolo: C‘è una paura generalizzata, soprattutto da parte dei genitori, che si chiedono cosa ne
“La nostra religione non ci ha mai detto di fare quello che è stato fatto: uccidere degli innocenti. Noi siamo contrari a tutto questo. Ma non serve quasi a nulla. Non se la devono prendere con noi. Rispettiamo questo Paese, lo amiamo. Siamo degli immigtati e vogliamo soltanto vivere in pace. E’ tutto quello che chiediamo” racconta alle telecamere di Euronews una ragazza residente a Molenbeek.
A preoccupare chi a Molenbeek vive è soprattutto di finire per essere stigmatizzati e quindi esclusi dal resto della cittadinanza di Bruxelles. Un sentimento che ci spiega bene Patricia Polanco a capo dell’organizzazione “Medicina per il Popolo: C‘è una paura generalizzata, soprattutto da parte dei genitori, che si chiedono cosa ne
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