Ruoppolo Teleacras - Mafia e confische

  • 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento del 16 aprile 2009. Sequestri e confische dei beni della mafia. La provincia agrigentina terreno fertile per le conversioni. A Favara un immobile sarà carcere per detenute madri. In proposito,ad Agrigento, in Prefettura, è stato firmato un apposito contratto di comodato. L'iniziativa è frutto dell'impegno personale e diretto anche del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano (per il video seleziona Alta qualità cliccando su HQ in basso a destra dello schermo),
Ecco il testo: Terre da coltivare, il seme della legalità e Cooperative giovanili a lavoro. Poi ville e appartamenti che si trasformano in strutture pubbliche come scuole, centri sociali, agriturismo e altro ancora. La provincia di Agrigento terreno fertile per la legge Rognoni - La Torre, costata la vita al segretario regionale del Partito comunista. Lo smaltimento dei beni confiscati a Cosa nostra agrigentina procede al ritmo di una marcia militare. L'aggressione ai tesori illeciti e la loro metamorfosi a fini sociali è impetuosa, travolgente. L'Agenzia del Demanio è impegnata su ogni fronte. A Canicattì spetta il record delle confische: 26 immobili, e centinaia di ettari di terreno, come le terre della famiglia del boss Diego Guarneri, in contrada "Graziano Di Giovanna", vendemmia, uva e vino. Dopo Canicattì ecco Naro, dove è stato scoperto uno dei covi ancora caldi del superlatitante Giuseppe Falsone. Nella città del barocco sono 16 i beni espropriati, ed uno è adesso un Centro sociale, in contrada "Robadao". Poi Cattolica Eraclea, 15 confische, tra cui la villa del defunto Gaetano Amodeo, tra i complici dell'omicidio del maresciallo Guazzelli. Ecco perchè la stessa villa è stata assegnata all'Arma dei Carabinieri, ed è pronto un progetto per adibirla a Foresteria. A Siculiana, una proprietà del boss Alfonso Caruana è Centro servizi di informazione, accoglienza, educazione ambientale, alla legalità e per la fruizione del mare. A Casteltermini il Comune ha assegnato alla cooperativa "Pio La Torre - Libera Terra", un appezzamento di 15 ettari, confiscato al presunto boss di Grotte, Vincenzo Licata, in contrada "Fontanafredda", dove già si coltivano i vigneti. A Ribera alcune terre nelle contrade "Monte Sara" e "Maenza", confiscate al boss di Cattolica, Domenico Terrasi, sono adesso nelle mani di "Libera", l'associazione antimafia di don Luigi Ciotti. Poi, ecco Favara, dove uno dei beni confiscati al presunto capo della Stidda, Francesco Barba, è adesso verde pubblico, "Il giardino della memoria", in via Enrico Berlinguer. Un altro immobile della famiglia Barba, in via Alfredino Rampi, sarà Istituto di custodia attenuata per detenute madri con figli minori sotto i tre anni. La struttura sarà in grado di ospitare 8 madri, garantendo così l'educazione dei figli. L'immobile è stato ristrutturato grazie ai finanziamenti del Pon Sicurezza. Nel pomeriggio di oggi, ad Agrigento, in Prefettura, la firma di un contratto di comodato attraverso cui il Comune di Favara, tramite il Direttore del Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo, Caterina Moricca, affida la gestione dell' immobile al Dap, il Dipartimento dell Amministrazione penitenziaria.....