CN24 | La mano dei clan sul mercato dell'immigrazione clandestina

  • 13 anni fa
http://www.cn24.tv Mercoledì 3 FEBBRAIO 2010 | In questa edizione di Report24: La mano dei clan sul mercato dellimmigrazione clandestina Reggio, operazione "Leone". Blitz della polizia, 67 gli arresti Oltre due anni dindagini sono sfociati oggi in una vasta operazione, chiamata in codice 'Leone', contro il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina degli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria, del Servizio Centrale Operativo e del Reparto anticrimine. Dalle prime luci dellalba di oggi, sono state eseguite 67 ordinanze di custodia cautelare, di cui alcune in carcere, a Reggio Calabria, Milano, Brescia, Cremona, Macerata, Siena, Piacenza e Potenza. I soggetti indagati nell'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e condotta dalla squadra mobile reggina dovranno rispondere del favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in particolare di indiani e pakistani in Europa, con l'aggravante mafiosa poiché a gestire l'attività illecita sono state alcune famiglie della 'ndrangheta dell'area jonica reggina. Tra gli arrestati, infatti, figurano tre personaggi affiliati alle cosche Cordì, di Locri, e Iamonte di Melito Porto Salvo, nonché tre impiegati della Direzione Provinciale del Lavoro. Il modus operandi è sostanzialmente simile a quello utilizzato da diversi anni dalle organizzazioni criminali straniere, ovvero lutilizzo di contratti di assunzione fittizi, richiesti da imprenditori compiacenti a favore degli stranieri, che permetteranno loro di richiedere il visto per entrare in Italia ed il conseguente permesso di soggiorno. La peculiarità in questo caso è la presenza della mano della criminalità organizzata locale che, fino a tempi recenti, aveva solo sopportato e/o sfruttato questo settore, al fine, ad esempio, di reperire mano dopera in nero o pusher a buon mercato. I cittadini stranieri dopo aver reclutato nel loro Paese centinaia di migranti li facevano giungere nel nostro Paese dietro consistente esborso di denaro. La richiesta di pagamento per i 'servizi' resi ai connazionali, che variava dai 10.000 ai 18.000 euro per ogni migrante, ha fatto stimare un introito illegale, nel periodo preso in esame, pari a oltre 6 milioni di euro. Le complesse investigazioni sono state avviate nel 2007 a seguito della denuncia di un imprenditore agricolo della provincia di Reggio Calabria, costretto da affiliati alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo (Rc) a cedere alcune sue aziende, e a presentare documentazione di assunzione per legittimare l'ingresso in Italia di immigrati provenienti dall'India e dal Pakistan. Tra le persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta ci sono anche un sindacalista immigrato, da anni responsabile dell'Anolf-Cisl (associazione oltre le frontiere), Valentino Munanga, una funzionaria dell'ufficio provinciale di collocamento ed un ispettore del lavoro. 

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