https://www.pupia.tv - GdiF SAVONA: SOTTOPOSTO AD INDAGINI IL CAPO SERVIZIO DEI SERVIZI CIMITERIALI DI UN COMUNE DEL PONENTE LIGURE. AVREBBE SOTTRATTO MATERIALE PREZIOSO DA UNA SALMA ED ESEGUITO LAVORI “IN NERO” NEI CIMITERI A FAVORE DI PRIVATI AVVALENDOSI DI MATERIALE DI RISULTA DELLE ESTUMULAZIONI
Le operazioni di servizio svolte dal Corpo sono consistite in svariate attività di escussione di persone informate sui fatti, tra cui alcuni collaboratori del dipendente pubblico, nell’acquisizione di documentazione e di materiale video-fotografico all’interno del sedime di diverse aree cimiteriali comunali, nonché in mirati appostamenti e pedinamenti.
All’esito di tali attività, ed in particolare dall’esame delle dichiarazioni delle persone sentite e il materiale video-fotografico acquisito, il dipendente pubblico è stato denunciato per aver effettuato, nel tempo, senza alcuna autorizzazione, molteplici lavori di realizzazione di opere funerarie per privati cittadini, presentandosi come unico soggetto qualificato ad operare tali lavori nei cimiteri di competenza, ricevendo poi per i propri servizi un compenso “in nero”, e avvalendosi, nella realizzazione di tali opere, di un escavatore bobcat, di esclusiva proprietà dell’Amministrazione comunale di appartenenza; è stato altresì segnalato per avere, almeno in una occasione, prelevato da una salma, senza alcuna autorizzazione, un oggetto prezioso (dente d’oro).
Il pubblico dipendente è stato, di conseguenza, segnalato alla Procura della Repubblica di Savona per i reati di peculato (art. 314 c.p.) e di induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater c.p.).
Successivamente, il dipendente potrebbe essere segnalato al proprio Ente locale, per l’irrogazione dei provvedimenti di competenza, e potrebbe incorrere nel licenziamento per giusta causa alla luce del Testo Unico del Pubblico Impiego (D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165).
L’odierno intervento, operato dalle Fiamme Gialle savonesi, costituisce un significativo esempio della trasversalità dell’azione ispettiva della Guardia di Finanza che, contando sui propri poteri e sulle peculiari competenze, si dispiega quale vera e propria “polizia della spesa pubblica” a tutela del regolare ed efficiente andamento delle Istituzioni e a contrasto dei subdoli reati contro la Pubblica Amministrazione, acerrimi nemici di un ordinato e armonico sviluppo economico del Paese.
Si rappresenta, infine, che in ogni caso il quadro accusatorio delineatosi all’esito delle indagini dovrà essere sottoposto al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che vale il principio della presunzione di innocenza non essendo stati adottati provvedimenti definitivi a carico dell’indagato. (15.04.25)
#pupia
Le operazioni di servizio svolte dal Corpo sono consistite in svariate attività di escussione di persone informate sui fatti, tra cui alcuni collaboratori del dipendente pubblico, nell’acquisizione di documentazione e di materiale video-fotografico all’interno del sedime di diverse aree cimiteriali comunali, nonché in mirati appostamenti e pedinamenti.
All’esito di tali attività, ed in particolare dall’esame delle dichiarazioni delle persone sentite e il materiale video-fotografico acquisito, il dipendente pubblico è stato denunciato per aver effettuato, nel tempo, senza alcuna autorizzazione, molteplici lavori di realizzazione di opere funerarie per privati cittadini, presentandosi come unico soggetto qualificato ad operare tali lavori nei cimiteri di competenza, ricevendo poi per i propri servizi un compenso “in nero”, e avvalendosi, nella realizzazione di tali opere, di un escavatore bobcat, di esclusiva proprietà dell’Amministrazione comunale di appartenenza; è stato altresì segnalato per avere, almeno in una occasione, prelevato da una salma, senza alcuna autorizzazione, un oggetto prezioso (dente d’oro).
Il pubblico dipendente è stato, di conseguenza, segnalato alla Procura della Repubblica di Savona per i reati di peculato (art. 314 c.p.) e di induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater c.p.).
Successivamente, il dipendente potrebbe essere segnalato al proprio Ente locale, per l’irrogazione dei provvedimenti di competenza, e potrebbe incorrere nel licenziamento per giusta causa alla luce del Testo Unico del Pubblico Impiego (D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165).
L’odierno intervento, operato dalle Fiamme Gialle savonesi, costituisce un significativo esempio della trasversalità dell’azione ispettiva della Guardia di Finanza che, contando sui propri poteri e sulle peculiari competenze, si dispiega quale vera e propria “polizia della spesa pubblica” a tutela del regolare ed efficiente andamento delle Istituzioni e a contrasto dei subdoli reati contro la Pubblica Amministrazione, acerrimi nemici di un ordinato e armonico sviluppo economico del Paese.
Si rappresenta, infine, che in ogni caso il quadro accusatorio delineatosi all’esito delle indagini dovrà essere sottoposto al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che vale il principio della presunzione di innocenza non essendo stati adottati provvedimenti definitivi a carico dell’indagato. (15.04.25)
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