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Trascrizione
00:00Siamo con Roberto Ciufoli che ci è venuto a trovare, conduttore, presentatore, volto
00:25anche quest'anno in esclusiva perché sei da solo sul parco, non hai partner, l'hai fatto fuori tutti.
00:30Via bro, non hanno resistito, ma veramente anche l'anno scorso avevamo fatto…
00:35Però quest'anno ancora di più non hai avuto ritegno eh?
00:38No, assolutamente, ma perché tanto poi abbiamo, cioè di partner ce ne stanno talmente tanti.
00:43Allora la prima fra tutti è Maddalena, Maddalena Maineri che sale, saluta, interviene e quindi giustamente insomma per fare il suo ruolo.
00:52Niccolò Gentili che presenta i registi, arrivano i registi, dopo ci sarebbe un traffico sul palco che neanche a Roma adesso nel Giubileo è pieno di pellegrini.
01:02Gente che va, gente che viene.
01:04Gente che va, gente che viene, quindi ho detto ma quanti saremo?
01:06Poi vediamo la serata finale perché nella serata finale io avrei intenzione di coinvolgere Barbara Venturato perché insomma è tanto carina, tanto brava, vogliamo mettere anche Barbara in qualche modo.
01:21Insomma le madrine vanno valorizzate, ma a proposito naturalmente come sempre accade quando noi abbiamo degli ospiti qui nel nostro salotto di cortina metraggio, parliamo ovviamente di cortina metraggio ma parliamo anche di loro.
01:34Ecco senti, nel tuo caso diciamo il mondo della comicità è stato quello che in qualche modo ti ha dato il là per entrare in questo settore, in questo mondo e diciamo sempre che il far ridere non è facile in qualche modo, è vero?
01:49Il far ridere è più difficile che far piangere, anche perché far piangere basta ricordare tutte le disgrazie che ognuno di noi, chi più chi meno e senza volerla tirare a nessuno, ma andiamo dalla storta alla caviglia a qualcosa di più grave, insomma tutti hanno un qualche cosa per cui potersi lamentare, disperare eccetera.
02:11Trovare la chiave per poter invece rigirare questa tra virgolette disperazione e farla diventare qualcosa di divertente o qualcosa di comico è più difficile, quindi tirar fuori da quello stato di cose e mantenere quella ironia e quell'auto ironia per ognuno di noi che trovo sia fondamentale per andare avanti, perciò far ridere è sempre stato più difficile che non far piangere.
02:37Poi certo che se fai piangere mentre cerchi di far ridere allora a quel punto è l'arte nell'arte.
02:43Ma no è sì, quella è l'arte nell'arte oppure è una disperazione totale, capito che ci guarda il poveraccio.
02:49Tra parenti dovete sapere, ma lo sapete molto bene anche, che di solito quando si parla di comici si parla o di colui che fa un po' il battitore libero oppure magari di una coppia in cui uno dei due fa un po' da in qualche modo sparring partner, da colui che dà e lancia le battute.
03:08Loro invece con la prima traditta erano in tre e poi in quattro e anche il trio Marchesini Solenghi Lopez hanno percorso una situazione parallela alla vostra.
03:21Ha dimostrazione che in quattro o in tre si può far ridere lo stesso addirittura dando ancora più ritmo se ben amalgamati e ben coibentati tra di voi, è vero?
03:33E' verissimo, eravamo, dico eravamo perché è da qualche anno che la premia traditta non opera insieme, poi abbiamo fatto cose in coppia, abbiamo lavorato individualmente ognuno per sé e bene.
03:49Hai visto mai, si stanno riunendo tutti, perché non pensarci anche noi?
03:56Sarebbe una cosa molto bella anche perché ci vogliamo bene, ci siamo sempre voluti bene.
04:01Quando è che è partita la premia traditta?
04:03Figurati che il primo spettacolo, che ancora non era premia traditta ma era una compagnia più numerosa, il primo spettacolo è proprio all'inizio degli anni Ottanta.
04:11La premia traditta come premia traditta è iniziata con, andando avanti poi sempre in parallelo, teatro e televisione.
04:19Ma come marchio proprio?
04:22La prima premia è stata nell'86, nel 1986, quando la televisione ancora si disegnava, però non c'era neanche, no scherzo, veramente.
04:33E' vero o no?
04:36Sì sì, tanto, quindi sono quasi 40 anni.
04:39Ma tu lo sai che 86-2026 è un numero che potrebbe in qualche modo ispirare un ritorno, è vero o no?
04:4640 anni, i 40 anni di premia traditta soltanto.
04:5140, non c'è questo stile.
04:5440-4-4 in fila per sé.
04:57Adesso ci facciamo una canzoncina, vediamo.
05:00Qual è la magia che porta quattro amici a condividere un sogno?
05:08E' proprio quello che hai detto, la condivisione di un sogno.
05:11Quindi riuscire ad avere la scaltrezza, l'intelligenza e la capacità in quel momento di pensare che il prodotto che dovrà venire fuori dall'unione di quelle quattro teste,
05:23perché poi ci sono stati sempre quattro teste da una parte difficilmente amalgamabili, cioè nel senso ognuno con una sua personalità anche piuttosto pronunciata.
05:34Quello che abbiamo fatto è stato il prodotto e il risultato del lavoro di quattro persone diverse per poter presentare un quinto, il quinto era la premia traditta.
05:48Quindi quello che si vedeva era proprio non un compromesso ma un prodotto, è quello che penso sia stata la chiave.
05:54Come nascevano i testi? C'era qualcuno che scriveva, scrivevate tutti?
05:59Scrivevamo tutti, poi è capitato nel corso degli anni, ne abbiamo passati tanti di anni, è capitato che invece di fare un 25% assolutamente paro nella divisione,
06:13magari era una percentuale un po' diversa, magari c'è stato un anno o un'occasione in cui dicevo a me non mi vengono tante idee,
06:22venivano di più a Francesca o a Tiziana o a Pino, il lavoro è sempre stato quello di quattro, quantomeno la messa in scena, il lavoro fatto perché un conto è avere un'idea,
06:38scrivere uno scherzo, un altro poi è realizzarlo, poi ognuno ci mette il suo, ognuno ci mette il suo apporto, l'approccio che ha in maniera assolutamente personale, quindi è sempre stato un lavoro di gruppo.
06:55Dovete sapere, adesso lui ci dirà se è vero o non è vero.
06:58No, non è vero.
06:59Non è vero, avete visto? Notaio non conferma.
07:04Mi dissolto da quello che dirò io.
07:07Allora dovete sapere che molti ritengono che il pubblico in Italia a seconda delle regioni reagisce in un modo diverso e ride in un modo diverso alla stessa battuta, è vero o no questo?
07:21No, non è che molti ritengono, è proprio una realtà, è verissimo, la bellezza dell'Italia è che siamo talmente diversi, abbiamo delle diversità di culture regionali che è una grandissima ricchezza e questa ricchezza noi la riportiamo anche osservando il pubblico,
07:46perché c'è un pubblico che normalmente per un uso è più caloroso, un altro magari un po' più distante, l'altro che so che non applaudono o non ridono per non disturbare e poi alla fine c'è un'ovazione.
08:04Insomma in questo ti dirò che la sorpresa non è quella della considerazione più spicciola che dici al sud sono più calorosi, al nord sono un po' più freddi, non è vero.
08:16C'è un buon mixage di culture differenti per cui trovi il pubblico molto caloroso in regioni del nord e allo stesso modo piuttosto non distaccato ma osseguioso e quindi perciò senti quello che potrebbe sembrare una freddezza invece non lo è perché appunto diceva un rispetto per non disturbare e alla fine fare applauso magari in regioni del sud.
08:46E' giusto perché avete notato che lui ha usato un termine senti, una delle magie visto che abbiamo parlato di magia dell'attore che sia comico o altro è che quando esce in palcoscenico nel giro di qualche secondo deve capire se ha il pubblico in mano oppure no e a seconda del fatto che abbia o non abbia il pubblico in mano sa che può osare oppure deve stare un pochino schiscio, è vero?
09:11Questa è una magia particolare, non so che cosa succeda e come potrebbe essere studiato ma quello che avviene sul palco è proprio questo, noi sentiamo il pubblico, il pubblico non si vede, si sente, si avverte e la bellezza proprio del teatro è quello che succede in quel luogo, in quel momento è proprio che se arriva gente al teatro in un momento diventa pubblico, diventa il pubblico.
09:41Diventa un fatto singolare, quindi si muove come se fosse un rapporto uno a uno, gli attori diventano lo spettacolo, cioè lo spettacolo è il pubblico, è un fatto personale, privato, bellissimo, è in quell'atmosfera là che si gioca tutto quello scambio di emozioni che è il teatro.
10:00Una volta che si riaccendono le luci, si chiude il sipario, è finita la storia, il pubblico torna ad essere gente, speriamo più o meno divertita o che abbia gradito lo spettacolo, lo spettacolo e i personaggi tornano ad essere gli attori.
10:31Quando non ci sia una condivisione diretta, perché non c'è quel rapporto diretto umano che invece è fondamentale. Quando finisce uno spettacolo, adesso lui ci dirà se è vero o non è vero, si chiude il sipario e l'attore alla prima persona che incrocia, qualsiasi persona sia, dice una frase, come è andata?
10:52E' vero, noi siamo continuamente sotto esame prima di tutto di noi stessi, poi abbiamo bisogno, sembrano un po' come i bambini con i genitori, allora come ho fatto? Guardo un po' e chiedere subito come è andata, perché uno ha una percezione che si è andata, poi si capisce ovviamente quando lo senti, quando una rappresentazione è andata bene, però hai bisogno di una conferma,
11:18quindi non è stata soltanto un'impressione personale, ma la conferma che ti arriva da qualcuno, dal pubblico, che sia amico, parente o sconosciuto, è fondamentale.
11:31E' fondamentale anche la condivisione delle emozioni qui a Cortina Metraggio, perché ogni anno che tu vieni, in qualche modo verifichi che non solo cambia il modo di comunicare nei corti, perché cambia ovviamente la mentalità, anche la generazione, è diversa e quindi magari 7-8 anni fa le emozioni erano diverse. Qual è l'interscambio che tu hai da tutti questi talenti?
11:57Io sento sempre dalla sala una grande energia, perché ieri lo dicevo per scherzo, ormai con qualcuno ci conosciamo, sembriamo un po' una compagnia di giro, quelle vecchie compagnie, ci ritroviamo con gli anni che passano e gli anni passano,
12:15però per fortuna, proprio per ridare una linfa completamente nuova e davvero un'energia di base imprescindibile a quello che succede qua, è il fatto che ci siano dei giovani, ci sono giovani che portano sullo schermo un linguaggio diverso, ma portano proprio un fermento diverso e questo lo senti in sala,
12:40senti proprio questa voglia da parte loro di comunicare, di apprendere, senti da parte dei vecchi il fatto di non poter permettersi di essere dei vecchi e quindi infilare delle pantofole mentali e guardare là,
12:58ma al contrario devono essere molto vivaci perché i giovani che arrivano hanno bisogno di succhiare proprio esperienza e quindi c'è uno scambio che è vivissimo, vivacissimo e questo qua si sente tanto dalla sala.
13:17Bello, com'è l'inchiusura Roberto Ciuffoli regista?
13:47In teatro l'ho fatto, mi è capitato di curare la regia più di una volta e mi piace tantissimo perché allora ti fai un disegno di come possono andare le cose, cerchi di realizzare quel prodotto che hai visto,
14:14ma lo realizzi insieme agli attori che non sono delle pedine, ma sono delle figure con cui al contrario poi un progetto o anche un disegno, appunto quello che dicevo che ti hai fatto in testa e ti hai messo davanti,
14:30invece si trasforma perché capisce che arriva l'indicazione di uno, l'indicazione di un altro, quindi è un processo talmente tanto in divenire, un gioco talmente tanto bello e interessante che è molto faticoso,
14:43ma è bellissimo, a me adesso in questo momento preferirei più fare la regia che non recitare.
14:52Insomma avete visto, le cose cambiano, le emozioni cambiano e anche gli stimoli cambiano.
14:56Io ringrazio Roberto Ciufoli, gli auguro un buon cortinometraggio 2025 che possa naturalmente anche quest'anno per lui essere anche una fonte di ispirazione perché sono convinto che tra i tanti cortometraggi che tu vedi e vedrai insieme a tutti gli altri magari qualche idea ti può venire anche, giusto?
15:15Guarda che ti dico anche una chicca che ci sarà quest'anno dove metteremo in scena, soltanto così a dimostrazione che si possano unire le arti, per 5 minuti rifaremo dal vivo, quindi messo in scena in versione teatrale, un dialogo insomma una parte di un corto che ha vinto tra l'altro lo scorso anno.
15:39Un corto può diventare uno spettacolo, quindi si uniscono le arti.
15:45Ottimo, tra poco 40 anni di premia traditta ma quest'anno 20 anni di cortinometraggio, sono grandi numeri che fanno capire una continuità importante.
15:55Ti lascio con una bella frase di Françoise Rivière che riguarda il tuo mondo, il ridere.
16:01Perché lui ha raccontato una cosa bellissima, come nasce un amore, l'amore vero però, quello vero, il grande amore, quelli che tutti vorrebbero provare in qualche modo.
16:12E lui diceva, mi hanno sempre detto che per far innamorare una donna bisogna farla ridere, ma ogni volta che lei ride sono io che mi innamoro di più.
16:23Bellissimo, bellissimo, questa me la segna e me la ripendo.
16:28Ciao.
16:29Ciao.
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