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È morta a 43 anni Emilie Dequenne, attrice belga rivelazione del film del 1999 Rosetta, diretto dai fratelli Dardenne. Dequenne è deceduta all'ospedale Gustave Roussy di Villejuif, in Francia, per le conseguenze di un carcinoma surrenalico, un raro tumore del sistema endocrino.

Il raro cancro al sistema endocrino
La notizia della morte dell’attrice è stata confermata dalla sua famiglia e dalla sua agente, Danielle Gain. Emilie Dequenne aveva annunciato pubblicamente la malattia nell'ottobre 2023, a due mesi dalla diagnosi, e aveva poi sospeso la carriera cinematografica. Lo scorso febbraio, in occasione della Giornata mondiale contro il cancro, aveva condiviso sui social alcune foto dall’ospedale: «Oggi lo lascio dopo 13 giorni... Che lotta! E non lo scegliamo noi... anche solo scrivere queste poche parole è uno sforzo enorme...Che lotta dura! E non si sceglie…», aveva scritto.
La diagnosi era arrivata ad agosto 2023, e un anno dopo l’attrice aveva spiegato che «il carcinoma surrenalico, oltre alla sua rarità, mi ha trasformato completamente. Io, la mia vita, la mia condizione generale, il mio morale, le mie capacità, la mia libertà, il mio atteggiamento spensierato. A volte piango per quella vita di prima. Anch'io a volte mi arrabbio. A volte ho paura. Ma io sono qui. Voglio vivere». A maggio 2024, per celebrare il 25esimo anniversario del film dei fratelli Dardenne, era comparsa al Festival di Cannes, in un periodo in cui la malattia sembrava in remissione.

Chi era Emilie Dequenne
Nata il 29 agosto 1981 a Belœil, comune belga situato nella provincia vallona dell'Hainaut, Emilie Dequenne aveva debuttato nel mondo del cinema a soli 18 anni con il film Rosetta, un ruolo che le aveva fatto vincere la Palma d’Oro per la miglior interpretazione femminile al Festival di Cannes nel 1999. Il film racconta la storia di Rosetta, una ragazza che vive con la madre in una bidonville insieme alla madre alcolizzata, e della sua lotta per emergere e salvarsi.La sua prima prova davanti alla macchina da presa, le valse anche il Chicago Film Critics Association Awards come attrice più promettente ed il Joseph Plateau Award come miglior attrice belga.
Da allora Dequenne ha interpretato almeno altri 60 ruoli tra piccolo e grande schermo. Nel 2001 recitò in Il patto dei lupi di Christophe Gans, aggiudicandosi per l'interpretazione il premio come miglior nuova attrice al Cabourg Romantic Film Festival. Tra gli altri film figurano Il ponte di San Luis Remy (2004) di Mary McGuckian, La fille du Rer (2009) di André Téchiné, À perdre la raison (2012) di Joachim Lafosse, che le ha fatto guadagnare un altro premio al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard, e più di recente Les choses qu'on dit, les choses qu'on fait di Emmanuel Mouret (2020) e Close, di Lukas Dhont (2022).
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