Milano, 11 mar. (askanews) - La Commissione europea ha presentato a Strasburgo una nuova proposta di regolamento che mira a istituire un sistema comune per i rimpatri dei migranti irregolari che non hanno ottenuto un permesso d'asilo in uno Stato membro, con procedure che vengono definite più rapide, semplici ed efficaci in tutta l'Ue.La proposta include anche la possibilità di trasferire in "centri di rimpatrio" in paesi extra Ue i migranti che si trovano in situazione illegale in uno Stato membro, dopo aver ricevuto un rifiuto alla domanda d'asilo. Ma, come ha precisato in conferenza stampa a Strasburgo il commissario all'Immigrazione e Affari interni, Magnus Brunner, si tratta di una "nuova possibilità" che è "completamente diversa" sia dal "modello Ruanda", che il governo britannico non è mai riuscito ad applicare per deportare i migranti irregolari nel paese africano, sia dal "modello Albania" che l'Italia ha tentato finora di applicare con poco successo e che era destinato solo a potenziali richiedenti asilo. "Sui centri di rimpatrio, stiamo creando lo spazio per gli stati membri, in un certo senso, per esplorare nuove soluzioni per il rimpatrio, ovviamente solo per le persone che non hanno il diritto di rimanere nell'Unione Europea. Stiamo creando il quadro giuridico, non stiamo creando il contenuto", ha dichiarato Brunner. La soluzione proposta dalla Commissione "si applica ai migranti a cui è stato rifiutato l'asilo o che hanno già avuto un ordine di espulsione", ha puntualizzato Brunner. Il nuovo regolamento incentiva il rimpatrio volontario e prevede un giro di vite su chi resta illegalmente dopo l'ordine di lasciare l'Unione Europea.Ora spetta al Parlamento europeo e al Consiglio Ue il lavoro co-legislativo per concordare eventuali modifiche alla proposta.
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