“Oltre gli allevamenti intensivi” è il nome della proposta di legge presentata alla Camera da Greenpeace, Lipu, Isde–Medici per l’ambiente, Terra! e Wwf Italia. Proposta di legge che dopo un anno è ancora ferma in Commissione Agricoltura.
continua a leggere su:https://www.radioroma.it/author/roma-di-giorno/
continua a leggere su:https://www.radioroma.it/author/roma-di-giorno/
Categoria
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:07Si apre una nuova settimana e noi come sempre con la nostra diretta vi accompagniamo fino alle 14.
00:14Buongiorno, ben ritrovati ad una nuova puntata di Non solo Roma,
00:18il programma che vi racconta cosa succede nella capitale e nel territorio
00:23ogni giorno in compagnia di nuovi ospiti che ci aiutano un po' a trattare
00:27il tema o i temi del giorno.
00:30E c'è un paradosso che, a dire la verità, non potremmo effettivamente definire soltanto italiano,
00:35ma è un paradosso un po' mondiale.
00:38Soprattutto negli ultimi anni si parla tanto, ci si prodica tanto
00:42per parlare della famosa transizione ecologica, transizione green.
00:46Ci si chiede di cambiare un po' le nostre abitudini, di rispettare l'ambiente,
00:50chiaramente di rispettare gli animali, addirittura nella nostra Costituzione
00:54nell'articolo 9 è stato inserito un riferimento all'ambiente,
00:58al rispetto degli animali.
01:01Sì però, rispetto all'ambiente, rispetto agli animali, che però non arriva
01:05se guardiamo poi i fatti concreti, perché in Italia, come nel resto del mondo
01:10e in tantissime altre città europee e internazionali,
01:14ci sono ancora tantissimi esempi di allevamenti intensivi.
01:18Però circa un anno fa è stata presentata una proposta di legge che si chiama
01:22proprio Oltre gli allevamenti intensivi, proposta di legge che è stata firmata
01:27da diverse associazioni, tra cui Greenpeace, la Lipo, il WWF.
01:32Peccato che però questa proposta di legge è ferma da ben un anno
01:36in Commissione Agricoltura, un silenzio da parte delle istituzioni
01:40che la dice lunga su quanto effettivamente ci sia un impegno concreto
01:45per cambiare un po' le regole in gioco dell'industria e anche del nostro paese.
01:50E così qualche giorno fa c'è stata una protesta abbastanza importante
01:55da parte di Greenpeace di fronte alla Camera.
01:58Vi faremo vedere delle immagini tra pochissimo.
02:01È stato piazzato un maiale in formato gigante di carta pessa
02:05proprio di fronte alla sede della Camera con degli striscioni abbastanza eloquenti.
02:11Onorevoli, non potete più ignorarmi.
02:13Poi c'erano proprio dei riferimenti a questa proposta di legge.
02:17Noi ne parliamo con la responsabile della campagna agricoltura di Greenpeace Italia,
02:22Simona Savini, con cui approfondiremo un po' questo tema,
02:26devo dire, particolarmente controverso degli allievamenti intensivi
02:29e della transizione green.
02:31Buongiorno, Simona.
02:32Buongiorno a tutti e tutti.
02:34Grazie per essere in nostra compagnia.
02:37Allora, partiamo un po' dalla protesta, perché ora faremo vedere anche un po'
02:40ai nostri telespettatori le immagini che fanno ben capire appunto
02:45come vi siete emossi, un po' per far sentire la vostra voce.
02:49Innanzitutto, perché il maiale?
02:51Ovviamente il riferimento, penso, sia proprio alla questione degli allievamenti intensivi, no?
02:55Sì, sicuramente.
02:57Ovviamente le specie animali allevate in Italia sono anche altre,
03:00però in particolare l'Italia ha un altissimo numero di allievamenti intensivi di sugini
03:07e, diciamo, forse gli impatti ambientali di questo settore sono un po' meno conosciuti,
03:13sono un po' i cugini poveri di altri settori che comunque sicuramente sono inquinanti
03:19e sui quali è necessaria una transizione ecologica, come ad esempio il settore energetico.
03:24Però il settore ezotecnico-agricolo, nella narrativa un po' storica, diciamo,
03:30di un settore in equilibrio con la natura, è diventato in realtà un settore industriale
03:35a tutti gli effetti e quello che noi vogliamo mettere in luce sono proprio gli impatti
03:40e la necessità e l'urgenza di intervenire e cambiare anche questo modello produttivo.
03:46Ecco, quali sono gli impatti?
03:48Spieghiamolo bene a casa perché magari tante persone non lo sanno,
03:53non hanno bene chiaro cosa succede effettivamente, quali sono le conseguenze.
03:59Assolutamente.
04:00Innanzitutto l'azotecnia, essendo ovviamente un settore molto importante per l'agroalimentare,
04:06è al centro del settore agricolo e in qualche modo guida anche la domanda di prodotti agricoli.
04:13Un esempio su tutti è la domanda di mangimi, ovviamente se noi abbiamo all'incirca 8 milioni
04:21di suini, ad esempio in questo caso allevati in Italia ogni anno, in capannoni intensivi
04:27in cui non escono mai, ovviamente il cibo deve essere portato all'interno e questo
04:32provoca una domanda enorme di mangimi che va a consumare e utilizzare tantissimo terreno
04:38agricolo, tantissima acqua per l'irrigazione in un momento in cui questa è sempre più
04:42scarsa e che in altre parti del mondo, ad esempio in Sud America, provoca deforestazione
04:50e perdita di abitati naturali proprio per far spazio a queste monoculture di soia o
04:56di mais che vanno ad alimentare gli animali che poi finiscono nei nostri piatti.
05:01Questo non è solamente un tema di tutela dell'ambiente, ma è anche un tema di sicurezza
05:06alimentare, perché quei terreni agricoli e quell'acqua che in un percorso poco efficiente,
05:12cioè che producono cibo che poi a sua volta diviene cibo, potrebbero invece essere usati
05:17per produrre cereali direttamente per il consumo umano ed è un aspetto che a noi sta molto
05:22a cuore, perché il settore agroalimentare è anche un settore importante per la giustizia
05:27sociale e per l'accesso al cibo e se pensiamo che circa due terzi dei cereali in Europa
05:33non diventano pane, biscotti o farina, ma diventano mangime, c'è sicuramente un modo
05:39più efficiente per utilizzare le nostre risorse, questo è il tema della sicurezza alimentare.
05:43Poi c'è il tema gigantesco delle emissioni, che sono emissioni che cambiano il clima,
05:48emissioni climaalteranti, ma anche emissioni che creano un inquilamento che chi vive nelle
05:53grandi città e in Piandura Padana conosce molto bene, che è l'inquilamento da polveri
05:57fini, i PM, anche a Roma c'è, PM10, PM2.5, a Roma blocchiamo le auto quando i livelli
06:06aumentano, giustamente, anche le auto sono un settore da attenzionare, ma queste emissioni
06:11sono direttamente collegate alle emissioni di ammoniaca che gli animali producono nelle
06:16loro funzioni fisiologiche, quindi semplicemente vivendo e venendo allevati e non si possono
06:21fermare come avviene per le auto, quello che succede è che gli allevamenti intensivi
06:26sono in Italia la seconda causa di formazione di PM2.5, che sono le più piccole quelle
06:31che penetrano nell'apparato respiratorio e che causano ogni anno…
06:36E che causano neoplasie, no?
06:38Causano sì, malattie respiratorie, possono causare cancro e tumori e a queste, lo diciamo
06:46noi, lo dice l'Agenzia Europea per l'Ambiente, sono collegati solo in Italia circa 50 mila
06:52morti premature ogni anno, quindi è un problema non solo ambientale, ma anche sanitario e
06:58ovviamente l'alimentazione riguarda tutti noi, quindi è per questo che pensiamo che
07:02non sia un tema per addetti ai lavori, ma che sia un tema del quale il Parlamento intero
07:07debba occuparsi, questo è il motivo per cui passiamo attraverso una proposta di legge.
07:12Ecco, questa proposta di legge cosa prevede?
07:15Perché voi dite chiaramente di voler passare, proponete ovviamente di passare da un allevamento
07:20di tipo intensivo ad uno di tipo agroecologico, che cosa significa?
07:25Cioè questi animali non vivrebbero più dentro capannoni, ma spiegaci meglio Simona.
07:31Allora l'agroecologia è un insieme di principi, diciamo riconosciuto globalmente, è basata
07:38su 13 principi che hanno degli aspetti che riguardano l'ambiente, ma anche degli aspetti
07:44sociali, è una vera rivoluzione del modo di allevare e di coltivare.
07:49Il principio base è la circolarità dei nutrienti e dei rifiuti, l'esempio che facevo prima
07:54dei mangimi, ovviamente è un sistema aperto, navi di mangimi che arrivano in Europa per
08:01alimentare gli allevamenti e inquinamento che viene prodotto.
08:05Il sistema agroecologico è un sistema circolare che in realtà somiglia molto a un modello
08:11agricolo che spesso vediamo nelle pubblicità, ma che non esiste più, però supportato da
08:17la conoscenza scientifica che nel frattempo è arrivata e sicuramente prevede l'allevamento
08:25all'aperto, non prevede degli spazi ristretti come avviene negli allevamenti intensivi,
08:30quindi è semplicemente un metodo di allevamento più in equilibrio con l'ambiente e con le esigenze
08:35animali. Ovviamente per far sì che sia così, e questo voglio dirlo chiaramente se no sembra
08:43che viviamo su un altro pianeta, ovviamente questo significa che il numero degli animali
08:48totale allevato in Italia deve diminuire drasticamente, perché noi non possiamo immaginare di allevare
08:54i milioni di animali che vengono allevati adesso tutti con un modello agroecologico,
08:58significherebbe che avremmo animali al pascolo ovunque in ogni centimetro di territorio italiano,
09:04quindi il modello che proponiamo noi è un modello in cui non dobbiamo aver paura di
09:10progettare una drastica riduzione della produzione e dei consumi, che però significa anche in
09:17questo caso semplicemente avvicinarsi ai principi della dieta mediterranea, che per come è
09:25nata e per come è riconosciuta anche da tutto un settore medico che ne esalta anche gli
09:30effetti positivi, contiene pochissime proteine animali e noi abbiamo la fortuna di avere
09:35tantissimi legumi, tantissimi cereali e di poterli coltivare in Italia e in Europa in
09:42un modo che metta meno sotto pressione anche le risorse agricole.
09:46Ecco, io però voglio fare questa riflessione con te Simona un po' in chiusura, no?
09:51Perché partiamo dal presupposto che ognuno può mangiare quello che più desidera, no?
09:55Ovviamente nessuno impone niente a nessun altro, no?
09:59Però nei tempi odierni in cui praticamente con un solo prodotto se ne riescono a fabbricare
10:06altri dieci e sappiamo l'industria quanto è florente in tal senso, no?
10:11È insomma un progetto sicuramente nobile e significativo il vostro, ma pensate possa
10:17essere realizzabile perché ridurre drasticamente il numero degli animali allevati significa
10:22anche potenzialmente chiudere tantissime industrie.
10:25Secondo lei insomma verrà permesso tutto ciò dal mercato?
10:29Una domanda ovviamente molto maliziosa, me ne rendo conto.
10:32No, no, ma è giusto farla perché innanzitutto la cosa che si racconta molto poco è che
10:37il sistema agroalimentare basato sulla zootecnia non è un sistema che sta in piedi da solo,
10:42è un sistema che sta in piedi con tantissimi aiuti economici, con tantissimi fondi pubblici,
10:47fondi pubblici europei, fondi pubblici italiani e abbiamo visto tutti i rischi collegati a
10:53questo sistema, l'epidemia di peste suina, l'epidemia di aviaria, sono tutte crepe in
11:00questo sistema che richiedono ingetti fondi pubblici.
11:03Quindi già adesso le tasse dei cittadini vanno a sostenere questo modello che è un
11:09modello che causa ricadute anche economiche perché gli impatti sanitari sono impatti
11:15che poi paghiamo tutti quanti noi, quello che noi proponiamo è di usare questi fondi
11:20pubblici per una transizione che sia programmata e che non ci si abbaffa invece tra capo e
11:26collo, in quel caso veramente con una crisi occupazionale, con una crisi di chiusura delle
11:33tende come ad esempio potrebbe avvenire da dietro l'angolo ogni mese con un rafforzamento
11:40dell'epidemia di peste suina, con dei nuovi virus che in questi sistemi con animali tenuti
11:46nei spazi molto ristretti è una bomba auroleggeria sanitaria che è dietro l'angolo, quindi
11:52noi non proponiamo un cambiamento da un giorno all'altro, proponiamo semplicemente di
11:56programmarlo mettendo l'accento sul fatto che tanti soldi vengono già spesi e che
12:01quindi pensiamo che questi stessi soldi possano essere spesi per una transizione graduale.
12:06Allora io vorrei farle soltanto un'altra domanda Simona prima di lasciarla, però devo
12:11lanciare la pubblicità, quindi le chiedo di restare ancora qualche minuto in nostra
12:15compagnia per concludere un po' anche questo discorso proprio della proposta di legge che
12:20è ferma, l'abbiamo detto da un anno in Commissione Agricoltura, torniamo tra pochissimi
12:24istanti ancora qui in diretta a Non Solo Roma, non cambiate canale.
12:29Bentornati a Non Solo Roma, stiamo parlando un po' di un tema molto attuale perché
12:35nei tempi in cui si parla tantissimo di transizione green, di transizione ecologica, di rispetto
12:40per il nostro ambiente, nel nostro paese come in tantissime altre città europee ma anche
12:46mondiali ci sono ancora gli allevamenti intensivi e siamo in compagnia di Simona Savini, la
12:52responsabile della campagna agricoltura Greenpeace Italia perché stavamo un po' parlando della
12:57protesta che ha proprio messo in scena l'associazione ambientalista qualche giorno fa a Roma
13:03piazzando un maiale gigante di carta pesta di fronte alla camera per chiedere, insomma
13:10un po' per sollecitare al Parlamento sulla questione della proposta di legge che proprio
13:15Greenpeace insieme ad altre associazioni tra cui WWF e l'IPU ha presentato circa un anno
13:21fa, proposta di legge che si chiama Oltre gli allevamenti intensivi e che propone di
13:26passare proprio dall'allevamento intensivo, scusate la ripetizione, ad un modello agroecologico
13:33un progetto molto ambizioso che promette un po' di riscrivere le regole in gioco per
13:39quanto riguarda la zootecnia ma che permette di dare anche tantissimi benefici sia in termini
13:44di salute, sia in termini economici ma soprattutto anche in termini di rispetto dell'ambiente
13:49e degli animali e forse questo è il primissimo proposito. Allora Simona io l'ultima domanda
13:55che vorrei farle prima di lasciarla andare ringraziandola ovviamente ringraziandoti anche
14:01scusa di essere stata in nostra compagnia è se insomma avete avuto poi risposte un
14:06po' dalle istituzioni perché una proposta di legge ferma un anno in Commissione Agricoltura
14:12con un silenzio insomma abbastanza inquietante la dice lunga no?
14:18Sì allora sicuramente abbiamo raccolto l'interesse di tanti parlamentari che appunto hanno visto
14:26la notizia quasi in diretta visto che c'era aula il giorno che è stata fatta questa azione
14:33e diciamo abbiamo riscosso la volontà di impegnarsi affinché venga incardinata la
14:42proposta di legge e per fortuna essendo in un sistema democratico le proposte di legge
14:47hanno un iter lungo quindi questo non ci spaventa ed è giusto che ci sia un iter lungo perché
14:51noi quello che vogliamo aprire è veramente un dibattito democratico dentro al Parlamento
14:56ma anche fuori noi abbiamo mandato a tutti i comuni d'Italia una mozione di sostegno
15:01per questa legge perché pensiamo che anche i comuni e le comunità locali debbano essere
15:05coinvolte in un dibattito così importante. Giovedì prossimo il 13 ci sarà un'altra giornata
15:12di comunicazione coordinata con le altre associazioni che sono promotrici del progetto di legge
15:17perché in questa settimana di anniversario cerchiamo di sfruttare questo momento per riportare
15:23l'attenzione su questi temi e sicuramente andremo avanti a fare pressione anche direttamente
15:29sulla commissione agricoltura affinché appunto si apra un percorso. Quello che diceva lei
15:34sulla scrittura delle regole è molto importante perché nella legge è previsto proprio questo
15:38è previsto di sedersi intorno a un tavolo con tutte le parti interessate al sistema
15:45zootecnico che non sono solo le parti produttive ma sono anche gli enti scientifici, sono i
15:50medici, sono i pediatri ovviamente è qualcosa che riguarda veramente la cittadinanza in
15:56modo ampio per scrivere un piano nazionale di transizione e quindi è questo che noi
16:02proponiamo e ci aspettiamo che il Parlamento sia in grado di accogliere questa sfida non
16:08più rimandabile. Staremo davvero a vedere se qualcosa si muove sempre ovviamente ribadendo
16:15un concetto Simona prima che ci tempestino di polemica ognuno può mangiare quello che
16:20vuole ma dobbiamo essere consapevoli un po' delle scelte che facciamo soprattutto in campo
16:25agroalimentare. Grazie davvero per essere stata in nostra compagnia è stato un piacere
16:30per noi. Grazie a voi buona giornata. Grazie a prestissimo.