• 4 giorni fa
Trascrizione
00:00Oggi assistiamo anche a fenomeni di protezionismo, fenomeni di ritorno. La Presidente della Commissione
00:08europea giorni fa a Davos ricordava che solo nel 2024 le barriere commerciali globali sono
00:16triplicate in valore. Nel secolo scorso crisi economica, protezionismo,
00:24teleattori mondiali, forzatura delle regole liberamente concordate diedero un colpo
00:31definitivo alla società delle nazioni. Sorto dopo la prima guerra mondiale, è già compromessa
00:38dalla mancata adesione degli Stati Uniti, che con il Presidente Wilson ne erano stati fra gli
00:44ispiratori. Si trattò per gli Stati Uniti del cedimento alla tentazione dell'isolazionismo.
00:51Ma il lavoro della società non fu comunque vano, se pensiamo ad esempio che adesso dobbiamo il
01:00trattato contro il commercio di schiavi e contro la schiavitù. E siamo nel 1926. Nel
01:08fragile contesto degli anni fra le due guerre mondiali, percorso da un cupo rialzarsi del
01:15nazionalismo, da allarmanti tendenze al riarmo, dal contrasto tra gli Stati,
01:21secondo la logica dell'estate d'influenza, funo circa 20 casi di abbandono di recesso
01:28dalla società delle nazioni. La Germania, unita al cancelliere, si ritirò nel 1933.
01:35Lo stesso fece il Giappone. L'Italia ne uscì nel 1937. Questi tre Paesi, con Francia e l'Impero
01:45Britannico, erano membri permanenti del Consiglio della Società.
01:49Fin dall'inizio, purtroppo, la società delle nazioni non seppe fare argine all'espansionismo,
01:56alle violazioni ripetute della sovranità territoriale in Europa come in altri continenti.
02:02Così, negli anni trenta del secolo scorso, assistemmo a uno saldarsi progressivo dell'ordine
02:12internazionale, che mise in discussione i principi cardine della convivenza pacifica,
02:18a cominciare dalla sovranità di ciascuna nazione nelle frontiere riconosciute.

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