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Milano, 5 feb. (askanews) - Uno spazio che ritrova la luce, elementi naturali e strani strumenti che generano un paesaggio sonoro in continuo mutamento, un paesaggio discontinuo fatto di piccole isole che coesistono e si integrano, ma mantengono anche la loro singolarità. Pirelli HangarBicocca a Milano ospita la mostra "Improvisation in 10 Days" dell'artista franco-libanese Tarek Atoui. "Io lavoro con il suono - ha detto ad askanews - sono un artista che si muove tra la musica e il suono, che è stato il medium che ho utilizzato fin dall'inizio e su cui continuo a concentrarmi. In particolare lavoro su degli strumenti, cerco di crearne di originali, strani e innovativi. Lavoro anche su sculture e oggetti sonori che in fondo sono un invito ad utilizzarli, a creare musica con essi, a collaborare con altri musicisti, ma anche con altre persone che vengono da mondi diversi".Il lavoro di Atoui, artista e compositore elettroacustico, vuole innescare nel pubblico reazioni fisiche e intellettuali, oltre che sollecitare le percezioni che poi possono generare esperienze e conoscenza. Con l'idea, attraverso la collaborazione, di ampliare il concetto di ascolto per portare avanti una ricerca che unisce diversi contesti geografici, storici e sociali. "La mostra in HangarBicocca - ha aggiunto Atoui - presenta una grande raccolta di lavori, che vengono da tre importanti progetti che qui sono stati riorganizzati in modo nuovo, ed è la prima volta che sono allestiti così".Curata da Lucia Aspesi, la mostra vuole essere un omaggio all'improvvisazione che utilizza lo spazio dello Shed, il primo ambiente di HangarBicocca, come una tela bianca che viene abbracciata dal suono più che dalle installazioni. Con un'idea di continua evoluzione e di continuo cambiamento che genera il senso profondo dell'esposizione: evidente e affascinante, ma continuamente inafferrabile e in mutazione. Perché, come ha detto lo stesso Atoui, i suoi lavori sono strumenti musicali, non opere d'arte nel senso classico, e l'idea di autorialità appartiene a tutti coloro che con quegli stessi strumenti si confrontano.

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00:10sonoro in continuo mutamento, un paesaggio discontinuo fatto di piccole isole che coesistono
00:15e si integrano, ma mantengono anche la loro singolarità.
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00:25Lavoro con il suono, sono un artista che lavora tra musica e suono e per me il suono è il
00:30inizio e è ancora il medium su cui mi concentro.
00:54Il lavoro di Attuì, artista e compositore elettroacustico, vuole innescare nel pubblico
01:01reazioni fisiche e intellettuali, oltre che sollecitare le percezioni, che poi possono
01:08generare esperienze e conoscenza, con l'idea, attraverso la collaborazione, di ampliare
01:13il concetto di ascolto per portare avanti una ricerca che unisca diversi contesti geografici,
01:18storici e sociali.
01:24La mostra di Angarbi Coca, aggiunto Attuì, presenta una grande raccolta di lavori che
01:28vengono da tra importanti progetti, che qui sono stati riorganizzati in modo nuovo ed
01:32è la prima volta che sono allestiti così.
01:46Curata da luci aspesi, la mostra vuole essere un omaggio all'improvvisazione che utilizza
01:49lo spazio dello Shed, il primo ambiente di Angarbi Coca, come una tela bianca che viene
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02:12di autorealità appartiene a tutti coloro che con quegli stessi strumenti si confrontano.

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