Alla fine si scoprirà che Saverio Bronta, insieme ad altri complici, fra cui Granchio (l'uomo che all'inizio aveva chiesto di parlare a Silvia Conti), lo stesso Marciano e altri tre uomini che furono poi uccisi per impedire che potessero confessare, era stato uno degli esecutori materiali dell'omicidio del commissario Corrado Cattani. Bronta e i suoi compagni ricevettero l'incarico di uccidere il commissario proprio dalla Camastra, che a sua volta aveva ricevuto l'ordine da qualcuno ancor più in alto: il professor Ottavio Ramonte, il capo della setta Extrema Thule Nostra Salus (in Italia), e ora nascosto in un palazzo a Sofia in Bulgaria, e protetto dall'ex politico corrotto Edoardo Corinto, insieme al quale cercherà di tornare in Italia a prendere potere.
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