Dopo trent'anni di violenze ai danni di quella che un tempo era chiamata Campania Felix arriva una «sentenza straordinaria» della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che condanna l'Italia per non aver tutelato i cittadini della Terra dei Fuochi. Rabbia, delusione ma anche rinnovata forza e voglia di continuare a lottare per il proprio territorio, per chi ha perso la battaglia contro le malattie - oggi si può dire - connesse all'inquinamento ambientale: questa è la reazione raccolta nelle province di Napoli e Caserta, dei roghi e degli sveramenti dei veleni. «È tutte le notti un inferno», urlava in decine di video Vincenzo Petrella mentre, insieme a Michele Pannella ed altri Volontari Antiroghi Acerra, si avvicinava pericolosamente ai roghi di rifiuti provando a denunciare quello che succedeva in provincia di Napoli. «Ora vogliamo un intervento mirato da parte dello Stato, questa terra grida ancora giustizia», afferma Alessandro Cannavacciuolo, ambientalista storico che non si è mai risparmiato mettendo nero su bianco in tutti gli uffici per descrivere il disastro ambientale in atto. Chiedono giustizia le mamme che hanno perduto i loro bimbi, come Marzia Caccioppoli, referente dell'associazione Noi Genitori di Tutti. «La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo è importante perché ha accertato la violazione del diritto alla vita dei cittadini - dichiara l'avvocato Valentina Centonze che insieme ad un pool di legali ha presentato il ricorso alla Corte nel 2014 –. La Corte ha appurato che lo Stato era perfettamente a conoscenza, da circa trent'anni, dell'esistenza degli sversamenti illeciti e del traffico di rifiuti in Campania». E «se l'Italia ha sottovalutato il rischio dovrebbero essere imposte anche forme di risarcimento a chi ha subito i danni di quella devastazione – dice monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza Episcopale Campana -. Parlo di un risarcimento anche economico alle famiglie che hanno avuto malati e morti in questi trent'anni». Intanto la Terra dei Fuochi, più o meno di prima, brucia ancora.
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NovitàTrascrizione
00:00E' un inferno, guardate che cos'è un inferno, ci sono anche delle macchine, delle baracche,
00:07là una macchina che potrebbe causare anche un'esplosione a pochi metri dall'incendio.
00:13A raccontare questo scempio Vincenzo Petrella e Michele Pannella dei volontari antiroghi
00:18a Cerra che in questi anni hanno presidiato il territorio campano.
00:22La risposta a quell'inferno l'ha data la Corte Europea dei diritti dell'uomo.
00:25L'Italia non ha tutelato i cittadini.
00:28E' importante questa sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo perché ha accertato
00:34la violazione dell'articolo 2 della CEDU e quindi della violazione del diritto alla vita dei cittadini
00:39partendo anche da un profilo legato al denego di accesso alle informazioni da parte dei cittadini campani.
00:48La Corte infatti ha appurato che lo Stato conosceva da circa 30 anni l'esistenza di sversamenti
00:55e quindi di attività illecite nel traffico di rifiuti che avvenivano in Campania.
01:02Ciò risultava da verbali delle commissioni di inchiesta dai parlamentari e anche da atti processuali.
01:09Ciò nonostante ha segretato i verbali da una parte impedendo ai cittadini di avere informazioni
01:14circa l'esistenza di un pericolo per la propria salute
01:18e dall'altro ha omesso di intervenire per bonificare questi siti.
01:23Questa sentenza è sicuramente un punto d'arrivo.
01:27Ora ci aspettiamo un intervento minato e deciso da parte dello Stato
01:32perché questi cittadini, gli abitanti della terra dei fuochi, sono stati abbandonati dallo Stato.
01:38Ora lo Stato intervenga e faccia sentire il suo peso perché questa terra vede ancora giustizia.
01:46Chiedono giustizia ai cittadini che per anni hanno denunciato ciò che avveniva sotto i loro occhi.
01:51Chiedono giustizia alle mamme che non possono più abbracciare i loro bambini.
01:56Io sono madre di Antonio, dieci anni per sempre, vittima di terra dei fuochi.
02:00Dopo questa sentenza io ritengo che sia un punto di partenza alla risoluzione
02:06che può avvenire in questi territori, mortificati e scempiati da vatti scellerati
02:11tra criminalità organizzata, imprenditoria criminale e politica assente e silente.
02:19Quindi che avvenga veramente un processo per dare quella dignità ai nostri territori martoriati.
02:29Buona sentenza ma tardive ed incompleta.
02:31Queste le parole di Monsignor Di Donna, Vescovo di Acera e Presidente della Conferenza Episcopale Campana
02:36che si congratula con la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per il lavoro svolto
02:40ma ricorda le lotte per combattere il negazionismo,
02:42sottolinea che non solo in Campania ma in tutta Italia ci sono ben 50 siti inquinati,
02:47chiede bonifiche immediate e pone un interrogativo.
02:50Nel momento in cui siamo in sede giuridica e la Corte Europea dei Diritti umani
02:56se si riconosce all'Italia di aver sottovalutato il rischio
03:03dovrebbe essere imposta all'Italia anche forme di risarcimento
03:08a chi ha subito i danni di quella devastazione.
03:13Potendo parlare di risarcimento anche economico
03:16alle famiglie che hanno avuto malati e morti in questi tre mesi.