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Ha (quasi) rubato la scena al suo presidente. Come il cappello di Melania, ma con ben altri "rimandi". Elon Musk è sembrato lasciarsi andare a un saluto fascista quando è intervenuto alla seconda "parte" della cerimonia di insediamento di Donald Trump come 47mo presidente USA, il 20 gennaio a Washington. Mentre parlava sul palco della Capitol One Arena, spazio al chiuso dove si è svolta la "parata" e dove i sostenitori di Trump avevano seguito su un maxi schermo il giuramento nella più piccola Rotonda del Campidoglio, il proprietario di X e Tesla si è prima portato la mano sul petto per poi estendere il braccio in quello che molti hanno interpretato come il tipico saluto romano. «Voglio ringraziarvi per aver reso possibile questa elezione - ha detto alla folla, riferendosi alla sua nomina alla guida del Dipartimento per l'efficienza governativa - grazie a voi, il mio cuore e con voi». Dopo il ringraziamento, Musk si è girato e ha ripetuto il saluto. Un gesto diventato virale sui social e che ha scatenato molte polemiche. Lo stesso magnate della tecnologia ha poi preso la parola su X: "Francamente, hanno bisogno di sporchi trucchi migliori. L'attacco "tutti sono Hitler” ha  stancato”, ha scritto. Qualcuno ha citato anche il suo essere autistico.

 

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00:00C'erano elezioni che venivano e andavano, alcune elezioni sono importanti, alcune non sono, ma questa una...
00:08Questa una...
00:11Questa una ha davvero importato.
00:13E voglio solo dire grazie per farla succedere.
00:17Grazie.
00:24Il mio cuore vi va fuori.

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