• 5 ore fa
Trascrizione
00:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:22The Penguin di Lauren LeFranc
00:248 episodi su Sky
00:27Gemmata da The Batman,
00:28il film del 2022 che vedeva Robert Pattinson
00:31nei panni dell'eroe umbratile,
00:33nasce nella fucila della DC Comics
00:36ed ha la regia di Matt Reeves,
00:38forse il maggiore talento dell'immaginario americano
00:40nell'innovazione di scienze fantastico
00:42dai tempi di Cameron,
00:44suo lo splendido Cloverfield,
00:47e nell'abilità di ridisegnare classici del passato,
00:50come la nuova serie di Il pianeta delle scimmie.
00:53Produttore esecutivo, insieme a Colin Farrell,
00:55che già in Batman interpretava Il pinguino,
00:58impasta nel mood dark e decadente
01:01in cui il cinema ha immerso la figura di Batman,
01:04un sottobosco crepuscolare malato,
01:06violento e misogino,
01:08capace di proiettare nella bidimensionalità del fumetto
01:11spessore di scavo psichico e drammaticità romanzesca
01:15che ne fanno uno dei migliori prodotti
01:17della serialità televisiva del 2024.
01:20Rievocando la colorazione satura delle pagine del fumetto,
01:24le atmosfere gotiche sempre ad un passo dal loro
01:27al vero e proprio,
01:28che si scatena nell'avventura di un personaggio femminile
01:31animato con vividezza da Christine Migliotti,
01:34rinchiuso in un manicomio,
01:36la costruzione dei personaggi concede poco
01:39al politicamente corretto,
01:41sbozzandone le caratteristiche
01:43come se fossero scolpiti nel calcestruzzo.
01:46A cominciare proprio dal Pinguino,
01:48al quale un indiconoscibile Colin Farrell
01:50imprime una carica di umanità
01:52esacerbata, dolente, spietata,
01:54dura da accettare.
01:55Un villain disegnato nelle tavolozze sporche e oleose
01:59dell'invidia e della gelosia,
02:01ma anche della volontà di emergere a tutti i costi,
02:04contro tutto e tutti,
02:05al prezzo di azioni turpie e rivoltanti,
02:08da un destino di Kenziano di povertà e bassi fondi.
02:12La sua andatura basculante,
02:14libera ad ogni inquadratura,
02:16per tutta la serie,
02:18ansia, calcolo, pietà e timore.
02:20Su tutto e tutti si allunga l'ombra della famiglia,
02:23una famiglia mafiosa che cova azioni nominabili
02:26per una lotta per il territorio e per i traffici illeciti,
02:29degna di un gangster movie,
02:31popolato da molti di bad guys, professionisti,
02:34come quelli di Clancy Brown e Michael Kelly.
02:37Nell'ultima puntata,
02:38psicoanalisi e tragedia greca la fanno da padrone,
02:41tanto che Eric Cain di Forbes ha scritto
02:44«Questa non è una serie su Batman,
02:46è i soprano a fumetti.
02:48Tre nomination e un Golden Globe a Colin Farrell
02:51per la sua interpretazione.
03:02In questo docufilm premiato agli European Film Awards
03:06e al Sundance,
03:07la macchina da presa della regista estone Anna Hintz
03:11si introduce nel luogo più serenato e intimo
03:13della cultura del suo paese,
03:15una piccola baita adibita sauna
03:17nel mezzo di un bosco innevato.
03:19Lo fa con discrezione e rispetto,
03:21ma anche con partecipazione quando,
03:23giocando con la luce orizzontale
03:25dei pallidi soli baltici,
03:27esalta pelli e smagliature, piccole imperfezioni
03:30e inevitabili ingiunie del tempo
03:32sui corpi delle donne estoni
03:34che in quel luogo rituale,
03:36strette sulle assi di legno,
03:38raccontano e si raccontano
03:40mettendo a nudo molto più della carde bianca umida di sudore.
03:44La sorellanza, la solidarietà di genere,
03:46traspare dalle smorzate risate
03:48al racconto degli imbarazzanti approcci
03:50dell'universo maschile,
03:52alle testimonianze di adolescenze solitarie,
03:54traspare evidente dagli eloquenti silenzi
03:57alle dolorose narrazioni di aborti forzati
04:00e violenze subite,
04:01il tutto davanti a un occhio pronto a cogliere
04:04la luce di uno sguardo,
04:06quando, bucando le ombre
04:08che fino in quel momento lo hanno celato,
04:10irrora di luce l'angusto locale
04:12che ricorda un confessionale.
04:14Mostrarle al mondo il suo potere curativo
04:16è lo scopo di questo originalissimo lavoro.
04:20Io, Annie, di Woody Allen,
04:22film su RaiPlay.
04:25Per chi aveva apprezzato le prime opere
04:27già scomposte e sorprendenti
04:29del regista newyorkese,
04:31l'uscita, nel 1977, di Io, Annie,
04:34segnò il punto di non ritorno
04:36di una passione irrinunciabile.
04:38Nonostante l'esito altalenante
04:40di alcuni film meno riusciti,
04:42la relazione tra il comico ebreo Elvie Singer,
04:45lo stesso Woody Allen,
04:46e l'aspirante artista Annie Hall,
04:48una Diane Keaton premiata
04:50con uno dei quattro Oscar che andarono al film,
04:53ci viene raccontata nel suo andamento endivaco
04:56fino alla dolorosa separazione conclusiva,
04:58rasserenata dalla convinzione
05:00che ne fosse comunque valsa la pena.
05:02Grazie a una memorabile sceneggiatura
05:04scritta dal regista insieme a Marshall Brickman,
05:07la storia,
05:08costruita in un'alternanza di considerazioni malinconiche
05:11e momenti comici,
05:12spegne ogni eccesso nell'ironia
05:14e tocca con leggerezza alcuni temi chiave
05:16per l'elita americana di fine millennio.
05:18Il peso del retaggio familiare,
05:20la ricerca di una reale sintonia in coppie
05:23dai ruoli senza più riferimenti,
05:25l'impossibile identificazione tra arte e vita,
05:27la trasformazione in memoria collettiva
05:29degli orrori del Novecento.
05:31Verso la fine del film,
05:32Woody Alvey esce dalla prigione californiana
05:34dove è finito per la sua imperizia al volante
05:37e suggerisce ai poco raccomandabili compagni di cella
05:40di restare in contatto.
05:42E così abbiamo fatto con lui da quel momento.
05:44Ma se da turisti cercate oggi il bar nel finale,
05:47all'angolo,
05:48nei pressi dell'opera del Metropolitan
05:50e del Lincoln Center,
05:51è inutile farlo perché non c'è più da anni.
06:10Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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