Demi Moore, primo Golden Globe a 62 anni: una rivincita su chi la considerava «un'attrice da popcorn»

Certe vittorie non sono solo premi: sono conquiste personali, traguardi di vita che riscrivono la propria storia. Demi Moore, a 62 anni, ha stretto tra le mani il suo primo Golden Globe come Miglior attrice protagonista grazie a The Substance, il body horror di Coralie Fargeat. Una vittoria che arriva a trent’anni dalla sua prima candidatura per Ghost e dopo quattro decenni di carriera altalenante, tra grandi successi, aspre critiche e un lungo silenzio.

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«L’universo mi ha detto: non hai ancora finito», ha dichiarato emozionata sul palco del Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, lasciando trasparire quanto questo premio significhi per lei e per il percorso che l’ha portata fin qui.

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Demi Moore, un Golden Globe per il riscatto
Se il successo di Ghost l’aveva consacrata come icona anni ’90, gli anni successivi non sono stati clementi con Demi Moore. Le assegnazioni di tre Razzie Awards – il premio che celebra il “peggio” del cinema – per film come Striptease e Soldato Jane sembravano marchiarla come un’attrice da box office, ma priva di qualità artistiche. Lo stigma di “attrice da popcorn”, come l'aveva definita un produttore anni fa, l’aveva convinta che i riconoscimenti prestigiosi non fossero destinati a lei. «Questa cosa mi ha corroso nel tempo», ha confessato la diva, «fino a quando ho pensato che forse avevo fatto tutto ciò che dovevo fare».

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The Substance, il film che ha cambiato tutto
Il punto di svolta è arrivato con la sceneggiatura di The Substance, definita dall’attrice «magica e coraggiosa». Nel film, Moore interpreta Elisabeth Sparkle, una star hollywoodiana licenziata perché «troppo vecchia» e disposta a tutto, anche a testare un farmaco per ringiovanire. Una trama che affronta temi come la pressione estetica sulle donne e il mito della giovinezza eterna, toccando corde profonde nella carriera e nella vita di Demi Moore.

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«Questo film mi ha portato in un luogo vulnerabile e crudo», ha rivelato, «mostrando davvero tutta me stessa, fisicamente ed emotivamente.» I temi trattati nel film, così personali e attuali, l’hanno aiutata a trovare una nuova connessione con il cinema e con il suo pubblico, offrendo una performance che ha saputo emozionare e turbare allo stesso tempo.

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Il messaggio a tutte le donne
La vittoria di Moore è più di un riconoscimento: è un messaggio per tutte le donne. «Rispetto a quando avevo 40 anni, ci sono più ruoli per attrici over 50, ma la cosa più importante è come stiamo cambiando il nostro modo di vedere noi stesse», ha spiegato. In una Hollywood che sempre più valorizza artiste “mature”, Demi Moore diventa simbolo di una nuova fase, dove talento e esperienza contano più di un viso privo di rughe.

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Per l’attrice, questo premio rappresenta una celebrazione della resilienza e un invito a superare i limiti imposti dalla società, soprattutto quelli che si è interiorizzati nel tempo. «Una donna mi ha detto: sappi che non ti sentirai mai abbastanza, ma puoi conoscere il tuo valore se metti giù il metro. E così oggi lo celebro come un segno della mia completezza e dell'amore che guida la mia vita». Credere in se stessi, a qualsiasi età, può portare a traguardi impensabili.