• anno scorso
Trascrizione
00:00Purtroppo oggi la Calabria si trova in posizione di coda in tutti gli screening obbligatori,
00:09quelli organizzati sia per la mammella, sia per il tumore della cerviciotterina, sia per
00:13quello di cui parleremo oggi, che è il carcioma e il conorretto, come se ci fosse un po'
00:16una diffidenza da parte delle persone a rispondere alla lettera che regolarmente viene inviata
00:22dalle Asle per effettuare il test del sangue occulto nelle fece e poi se positivi alla
00:27colonoscopia. Questo purtroppo crea un aumento della morbidità e della mortalità che è
00:32documentato oggettivamente dal fatto che il numero di tumori non identificati e di lesioni
00:37avanzate, cosiddette adenomi avanzati che poi possono svilupparsi in tumori, è molto
00:41molto elevato in questa regione. Ne vengono identificati meno del 5% rispetto a quelli
00:45potenzialmente identificabili con lo screening. L'altro dato che un po' rappresenta la prova
00:50del 9 è che in tutte le regioni italiane c'è stata una riduzione per la mortalità
00:54del carcioma e del conorretto dal 2005 al 2021, mediamente intorno al 25%, con punta
01:00del 45% mentre in Calabria si mantiene stabile. Cosa significa questo? Che nonostante i progressi
01:06delle tecnologie, della chirurgia e i nuovi farmaci, di fatto non facendo gli screening
01:10e non facendo la prevenzione, le persone non muoiono di meno per carcioma e del conorretto.
01:14Quindi è fondamentale campagne di sensibilizzazione come questa perché permettono di fatto di
01:18capire esattamente quali sono i vari step che coinvolgono il cittadino nello screening
01:23perché bisogna proprio diffondere la cultura della prevenzione e la cultura degli screening
01:26perché lo screening salva la vita.

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