(askanews) - Grand tour ha vinto il premio per la miglior regia all'ultimo festival di Cannes, è candidato agli Oscar per il Portogallo e arriva nei cinema italiani il 5 dicembre. Il film diretto da Miguel Gomes è un viaggio nel cinema senza confini di tempo e di spazio, pieno di ironia e immaginazione, che attraversa l'India e l'Estremo Oriente. La storia parte dalla Birmania nel 1918, quando un funzionario dell'Impero britannico fugge dalla fidanzata Molly il giorno del suo arrivo per il loro matrimonio. Lei, dopo Rangoon, decide di inseguirlo nel suo "grand tour" attraverso tutta l'Asia. Un itinerario ripercorso anche dal regista, che nel film ha inserito tanti volti, gesti, riti, paesaggi, dell'Oriente di oggi.
"Un viaggio sorprendente"
«È stato un viaggio sorprendente e noi volevamo essere sorpresi», ha spiegato il regista, «io penso che oggi, sia per chi viaggia che per chi va al cinema, è sempre più difficile sorprendersi. Abbiamo Internet, tante immagini in testa che pensiamo di conoscere tutto, invece possiamo ancora essere stupiti, colpiti dalle cose. Lo stesso accade per chi va al cinema, oggi sembra sempre di vedere il remake di qualcos'altro. La nostra sfida era fare qualcosa che emozionasse, siamo stati sorpresi noi stessi da quello che abbiamo scoperto e creato con questo film».
Nell'opera di Gomes ci sono i luoghi immaginari dei personaggi, ricostruiti in studio, e il racconto dell'Asia di oggi, oltre ogni stereotipo. «Ci sono questi racconti di fiction dove un personaggio va in un luogo lontano e viene illuminato, cambia», ha detto Gomes, - «il nostro invece è un film sull'idea di perdersi, di perdere qualcosa nel cammino, di disconnettersi».
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Nell'opera di Gomes ci sono i luoghi immaginari dei personaggi, ricostruiti in studio, e il racconto dell'Asia di oggi, oltre ogni stereotipo. «Ci sono questi racconti di fiction dove un personaggio va in un luogo lontano e viene illuminato, cambia», ha detto Gomes, - «il nostro invece è un film sull'idea di perdersi, di perdere qualcosa nel cammino, di disconnettersi».
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00:00Grand Tour ha vinto il premio per la miglior regia all'ultimo festival di Cannes, è candidato
00:07agli Oscar per il Portogallo e arriva nei cinema italiani il 5 dicembre.
00:13Il film, diretto da Miguel Gomez, è un viaggio nel cinema senza confini di tempo e di spazio,
00:19pieno di ironia e immaginazione, che attraversa l'India e l'Estremo Oriente.
00:25La storia parte dalla Birmania nel 1918, quando un funzionario dell'Impero Britannico
00:32fugge dalla fidanzata Molly il giorno del suo arrivo per il loro matrimonio.
00:37Lei, dopo Rangoon, decide di inseguirlo nel suo Grand Tour attraverso tutta l'Asia, un
00:44itinerario ripercorso anche da regista che nel film ha inserito tanti volti, gesti, riti
00:50e paesaggi dell'Oriente di oggi.
00:55È stato un viaggio sorprendente e noi volevamo essere sorpresi.
01:01Io penso che oggi, sia per chi viaggia che per chi va al cinema, è sempre più difficile
01:07sorprendersi.
01:08Abbiamo internet, tante immagini in testa, che pensiamo di conoscere tutto, invece possiamo
01:14ancora essere stupiti, colpiti dalle cose.
01:17Lo stesso accade per chi va al cinema, oggi sembra sempre di vedere il remake di qualcos'altro.
01:23La nostra sfida era fare qualcosa che emozionasse, siamo stati sorpresi noi stessi da quello
01:30che abbiamo scoperto e creato con questo film.
01:34Nell'opera di Gomez ci sono i luoghi immaginari dei personaggi, ricostruiti in studio, e il
01:40racconto dell'Asia di oggi, oltre ogni stereotipo.
01:43Ci sono questi racconti di fiction dove un personaggio va in un luogo lontano e viene
01:51illuminato, cambia.
01:53Il nostro invece è un film sull'idea di perdersi, di perdere qualcosa nel cammino, di disconnettersi.