• mese scorso
«Per battere tutti i miei record Sinner è sulla buona strada, uno però resta impossibile da battere: le mie 164 partite giocate in Coppa Davis. Tra l'altro ero a Malaga, e ci sono rimasto male perché ero a vedere la finale e nessuno mi ha chiamato per la premiazione dell'Italia, mi è dispiaciuto, sono sincero». Lo racconta a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, l'ex tennista azzurro Nicola Pietrangeli, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. La formula della Davis ora è più facile rispetto ai suoi tempi? «Secondo me sì, ora manca un po' di romanticismo». Quali sono le caratteristiche che rendono Sinner unico? «La sua potenza» ha detto Pietrangeli «è impressionante». Ed è divertente vederlo giocare? «Questo è il tennis di oggi, dico solo questo». Jannik vince sempre i punti decisivi. «Questa è la differenza tra un giocatore normale ed un campione, Sinner è un campione, una cosa che hai dalla nascita oppure non ce l'hai».

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Trascrizione
00:00Ciao Pietrangeli! Il più grande tennista di tutti i tempi, signor Pietrangeli, buongiorno!
00:05Se mi sente thinner! No, infatti, non so, lo possiamo ancora dire secondo lei, signor Pietrangeli.
00:13Sì, ma allora, siccome queste classifiche si fanno alla fine della carriera. Certo,
00:21certo. Quindi adesso, l'unica cosa che non hanno capito in molti è che io ho detto che
00:29lì ci vogliono due, forse tre, ma neanche vite per battere tutti, tutti, tutti. Perché ho detto
00:35questo? Tutti i suoi record? Sì, perché c'era uno imbattibile. Quello delle presenze in Coppa
00:41Davis? Esattamente. Non presenze, giocate. Giocate? Quante l'hanno giocate, lei? 164. 164,
00:48ma va detto che la Coppa Davis era fatto in un modo diverso. Si giocava al meglio delle
00:52cinque partite, si giocava… Ma non è che ho giocato la Coppa Rivetti. No, certo. E quindi,
00:58dice, potrà battere tutti i record, ma non le presenze in Coppa Davis. Per battere tutti i miei
01:04record, lui è sulla buonissima strada. Non dico niente, ha pure 23 anni, quindi a voglia. Però
01:12quello no, quello non si tocca. Ma dov'è, signor Pietrangeli, in questo momento? Sul
01:17terrazzo dell'albergo, ancora a Malaga. Ah, a Malaga. Certo, certo. Era a Malaga a vedere la
01:23finale? Sì, sì. E perché non la mi ha mai vista inquadrata? Perché mi sono messo in ultima fila
01:31sopra, perché per andare al posto mio, dove diciamo che mi aspettava, dovevo scendere 40-50
01:39gradini. Certo, è scomodo? No, non più che scomodo, io proprio non ce la faccio. Certo,
01:44quindi è stato sopra e in alto. Ma neanche la fine alla premiazione? Ecco,
01:48quella magari ne dico solo una cosa, ma non per polemica. Io sono quello che ha giocato più
01:55incontri. L'Italia vince la Coppa Davis? L'anno scorso c'era. E infatti, per quello l'anno scorso
02:03c'era, si ricorda. E quest'anno si aspettava di essere chiamato alla premiazione. Io adesso,
02:08non è una presunzione la mia, però credo che alla gente forse interessa vedere uno che a 91
02:17anni sta lì e è quello che ha giocato. Così è una curiosità, non è mica... Beh, la storia è la
02:23storia del nostro tennis, Pietrangeli. Ci sono rimasto un po' male, devo dire la verità. Ma
02:29chi è che non l'ha chiamata? Questo non lo so. L'anno scorso chi la chiamò, Nicola? Anche lì,
02:38francamente, credo la federazione. Federazione italiana o federazione internazionale? E' una
02:45buona domanda, francamente non so. Perché francamente non è che hanno chiamato uno che
02:51ha giocato a pallone. Non c'era nessuno, chi c'era a premiare? C'era il presidente della
02:58federazione. Binaghi dopo però, all'inizio subito non c'era. C'era il presidente della
03:04federazione internazionale. Certo, ma forse l'hanno cercata e non l'hanno trovata a suo
03:08posto, signor Pietrangeli. No, no, no. Perché potevano chiamarla, certo, al telefono. No,
03:13ma poi l'hanno visto tutti. Certo, certo. Senta, ma è più facile questa formula della Coppa Davis
03:18rispetto a quella dei suoi tempi, che bisognava andare in trasferta, giocare sui cinque?
03:23Secondo me sì, però, ripeto, io parlo sempre, purtroppo, purtroppo, anche per fortuna,
03:30al passato. Qui manca, senza esagerare, un po' di romanticismo, un po' di glamour.
03:44Eh sì, perché tra l'altro, diciamo, siamo stati anche un po' fortunati contro gli avversari,
03:49perché non abbiamo incontrato nessuno dei primi dieci del mondo, credo.
03:53No, no. Infatti mi aspettavo di più dagli americani.
03:58Eh sì, c'era Fritz, che ha fatto la finale al Master, è stato eliminato, gli spagnoli,
04:01che avevano voluto giocare in casa e quello. Senta, signor Pietrangeli, ma da vedere giocare,
04:07no? È più divertente? Sinner o Berrettini, secondo lei?
04:12Ma sono un po' diversi, però a me, come idea, vedere la potenza di Sinner è impressionante.
04:26Ma la potenza è divertente, la potenza? Secondo me, dico purtroppo, ma non con cattiviera,
04:37dico questo è il tennis di oggi. E' inutile dire, ma prima cosa è la differenza tra il
04:44giocatore bravo e il campione. Ma è una questione di testa,
04:47non di forza del colpo? Sì, ma non è che uno decide,
04:51gli viene spontaneo. Perché il campione, per esempio, non è che si fabbrica,
04:57il campione nasce per essere campioni, perché non si sa.

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