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CortometraggiTrascrizione
00:00Sono nata in una famiglia tradizionale, dove la nascita di un figlio maschio sognava un
00:05traguardo, mentre il resto contava poco. Il mio sogno era fare l'architetto, ma per mio padre
00:11quello era un lavoro da uomini, e poiché amavo il tedesco, lo immaginava per un futuro da
00:17professoressa. Quando gli dissi che volevo invece studiare cinema a Roma, mi colpì con uno schiaffo.
00:24Alla fine lo convinzi a lasciarmi andare in Germania, promettendo di laurearmi, ma il mio
00:30obiettivo era frequentare l'Accademia di Cinema e TV a Monaco di Baviera. Non è stato facile farmi
00:37spazio come regista donna, alta un metro e cinquanta, in un mondo dominato dagli uomini.
00:43Qualcuno disse che proprio la mia statura sarebbe stato un vantaggio, perché non sarei stata vista
00:50come un oggetto del desiderio, ma la realtà è che ho sempre dovuto lottare. Queste battaglie si
00:56riflettano nelle protagoniste dei miei film, donne fragili, vittime di violenze fisiche o
01:02psicologiche, che però trovano la forza per ribellarsi, liberarsi dai pregiudizi e conquistare
01:08la propria libertà. Parlo di queste tematiche anche perché le ho vissute. Il primo schiaffo
01:15l'ho ricevuto a quindici anni dal mio fidanzatino, per una banalità. Poi vennero altre botte. Mi
01:22sono ritrovata prigioniera in una relazione dove non avevo più voce. Persino credevo alle
01:30sue accuse. Alla fine è stata mia madre a salvarmi. Vedendo i miei lividi mi ha aiutato a riprendere in
01:36mano la mia vita. Racconto questa storia, molto personale, perché credo sia importante non
01:42nasconderla per vergogna.