• settimana scorsa
Trascrizione
00:00Direttore, il day after, come si sente oggi?
00:05Decisamente un po' stanco perché abbiamo dormito poco, ma questo accade da parecchio tempo,
00:12e però rincuorato da tantissima solidarietà che è arrivata da tutta Italia, da tutte le regioni,
00:19da tanti piccoli imprenditori, da tanti colleghi della Confcommercio, Presidenti, Direttori,
00:25perché vuol dire che questi problemi non sono solo dell'Aquila, i problemi del credito non sono solo limitati ai nostri operatori
00:33che hanno purtroppo altri guai presi, e temo che se non sarà trovata una strada per dare risposte,
00:39tutto questo potrebbe diventare pericoloso.
00:42Lei ieri si è fatto carico di un guido di dolore, come ha detto, di tanti piccoli commercianti.
00:49Quali sono i problemi che le spiegano, che le vengono a lamentare queste persone?
00:55Che purtroppo hanno dovuto, dopo il terremoto, cambiare casa dal punto di vista lavorativo,
01:00cambiare negozio, abbandonare quello nel quale avevano la loro vita magari da più generazioni o da poco,
01:07o per aver ristrutturato i loro locali da qualche settimana, è accaduto anche di questo.
01:13Alcuni neanche aperti, c'erano anche inaugurazioni il giorno del terremoto,
01:18e per essere dovuti andare verso una frontiera casuale, con la logica del si salvi chi può, senza nessuna regola,
01:26trasferendo su una superficie che è più ampia del raccordo anulare rispetto a quello del centro storico dell'Aquila,
01:34che era ristretta, senza un contesto abitativo, e quindi senza il contesto abitativo anche i consumi cambiano natura,
01:43perché se uno frequenta un mercato, come succedeva per piazza Duomo, o acquistava sotto i portici per impulso,
01:50tanti acquisti si fanno non perché uno esce la mattina e dice devo comprare questo.
01:55E tutto questo, vivendo così come viviamo noi adesso, in un non luogo, che noi stiamo vivendo, un non luogo di fatto,
02:02purtroppo tutto questo fa vivere in una condizione, oltre al credito, ripeto,
02:07e ai debiti che hanno dovuto accollarsi queste persone senza sostegno,
02:12stanno dando una sensazione da incubo, perché poi i creditori pressano i commercianti
02:21e loro vivono una situazione di incubo senza avere nessuna responsabilità,
02:25se non quella di voler esercitare il diritto costituzionale al lavoro,
02:28sancito dall'articolo 1 della Costituzione, e il diritto di libera impresa,
02:33per il quale nel nostro territorio, purtroppo, ancora militarizzato,
02:38non c'è più possibilità di esercitare il diritto alla libera impresa.
02:44Come dato generale c'è un dato abruzzese che riguarda migliaia di imprese,
02:49e intorno a un'impresa ruotano mediamente 7-8 persone, tra collaboratori,
02:55tra fornitori dell'indotto, quindi direttamente e indirettamente.
03:00Questo vuol dire che c'è un fenomeno che riguarda migliaia e migliaia di aquilani e di abruzzesi.
03:05Noi chiediamo per l'Aquila regole straordinarie sul credito,
03:09perché in una città militarizzata, stile Beirut o stile Kabul,
03:14non possono esistere le stesse regole che a Londra, a Parigi, a New York.
03:19Quindi questa è la richiesta.
03:21Temi repercussioni ora penali per il suo gesto, che è stato un gesto comunque forte?
03:27Mi auguro di no, in qualche modo temo di sì,
03:32però qualora avvenissero le affronteremo,
03:38perché credo che l'obiettivo e la motivazione di questa mia protesta estrema
03:45venivano per dare voce a chi non può parlare, quindi io sono sereno rispetto a questo.
03:52Mi aspetto che chi guarda da Roma, soprattutto, a questo territorio,
03:57comprenda che i problemi dell'Aquila sono tutt'altro che risolti,
04:02che il problema dell'Aquila e di tutta Italia, di queste piccole imprese,
04:07deve tornare al centro della politica nazionale,
04:10perché la nostra nazione, rispetto al Germania, all'Inghilterra o altre nazioni dell'area Nord,
04:19è un'economia diversa, basata tutta sulla microimpresa.
04:23Noi in Italia abbiamo più di 3 milioni di microimprese.
04:26Se queste chiudono, l'Italia perde il suo modello di sviluppo e sarebbe una sconfitta per tutti.

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