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CortometraggiTrascrizione
00:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:30Contestualizzare quello che è il mio impegno precedente che mi ha portato a conoscere delle persone meravigliose come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino
00:50per cui devo dire che la mia vita è stata influenzata possibilmente da questa conoscenza, da questa presentazione, da questo dolore che naturalmente dopo la loro morte mi ha accompagnato con una ferita che non si potrà mai binordinare
01:12e qui parlare di loro per me è un modo per poter trasmettere quelle stesse cose che ho potuto percepire io attraverso la loro presentazione, attraverso le idee che mi hanno trasmesso
01:31e non solo di loro ma anche di tutta una storia che abbiamo vissuto insieme. Dico una storia perché è una parte della nostra storia contemporanea che magari a scuola non si studia normalmente
01:49forse appunto nel fine degli uffici per attualizzare appunto attraverso degli strumenti io penso sempre che questo sia il compito principale della scuola cioè dare le nozioni e far conoscere tante cose, tante materie ma soprattutto formare alla vita
02:10e questa è la cosa più importante, per formare alla vita c'è bisogno di avere una base di idee, di valori che possano appunto far sentire questo senso di comunità, lavorare per gli altri.
02:24Adesso la vita di Giovanni Falcone, di Paolo Corsellino si caratterizza proprio per questo amore che avevano per i loro cittadini, per liberarli da questa peste che era la mafia di pridenti.
02:44Vedete è importante parlarne oggi perché un giovane oggi così come gli adulti pensano che siano delle cose ormai tramontate, non esistono più, non si percepisce la presenza, molti giovani dicono ma perché devo interessarmi di questo tema se non ne sento la presenza?
03:12Invece la storia e l'esperienza passata ci deve far riflettere sul fatto che questi fenomeni purtroppo non sono completamente scomparsi e che possono influenzare la nostra vita, il nostro benessere in senso negativo senza che ciò non ce l'accorgiamo perché si infiltrano nelle pieghe della società, dell'economia, dell'insubitoria
03:41anche della politica dall'altra e quindi costituiscono non il nostro bene ma il nostro male, soprattutto quando i fenomeni diventano meno visibili, più nascosti come una strategia vera e precisa che queste organizzazioni criminali oggi intraprendono.
04:03Il maxiprocesso contro la mafia che fu celebrato nel 1986 e io sono chiamato a fare il giudice.
04:14Lui era nella sua stanza all'armeggiato del palazzo di giustizia, un settore che era stato blindato per sicurezza e mi presentai a lui e gli dissi io sono stato nominato dal presidente come giudice al arte del maxiprocesso, cioè quello che doveva giudicare tutte le indagini che avevano fatto loro poco prima.
04:38Lui mi guardò, mi squadrò e mi disse vieni con me.
04:44Si alzò dalla sua scriveria attraverso un corridoio, aprì la porta e mi fece con aria plateale, ecco ti presento il maxiprocesso.
04:56Io entrai in quella stanza e mi si gelò il sangue perché c'erano quattro pareti con degli scaffali fino al tetto dove c'erano tutti dei faldoni con delle carte che dovevamo studiare.
05:09Tutte le carte delle indagini erano 400.000 fogli da studiare prima di iniziare quel processo.
05:16Capite ragazzi, rispetto a un libro da studiare, 400.000 pagine.
05:24Però siccome vedevo che Falcone mi studiava per capire le mie reazioni, gli dissi Giovanni dov'è il primo volume?
05:36Allora lui si aprì in un largo sorriso, capì che avevo voglia di lavorare e mi assegnò uno sgambuzzino accanto a quella stanza dove io iniziavo a studiare queste carte.
05:48Perché chiaramente allora la procedura del processo era assolutamente diversa.
05:56C'era il giudice istruttore che faceva le indagini e tutto quello che era stato fatto poteva essere utilizzato.
06:01Mentre adesso il processo si fa tutto dinanzi al giudice, al dibattimento.
06:07Però dovevo studiare insomma quelle carte.
06:10Mi misi là col mio blocco di appunti e ero confuso in mezzo a quel mare di carte.
06:16Perché c'erano carte utili, carte inutili, però si perdeva un sacco di tempo.
06:21Fui aiutato da Paolo Borsellino che passò da lì, mi vede in mezzo a quella confusione di faldoni, di carte e mi disse ti aiuto io.
06:31Mi lette una copia dei suoi quaderni, delle sue rubriche dove c'erano segnate tutte le cose più importanti che erano in quegli atti.
06:41Il rapporto di polizia, dei rabbinieri, le dichiarazioni dei pentiti, quindi dei diputati, tutti gli omicidi che dovevamo giudicare.
06:52E questo mi aiutò moltissimo.
06:54Mi mise una mano sulle spalle e mi disse ecco le fotocopie, una sorta di mappa di quelle carte.
07:04Per cui io fui molto agevolato e mi sentì veramente aiutato, come dei fratelli che mi aiutavano in quel momento così difficile da affrontare.
07:17Pensate che quel processo aveva 475 imputati, circa 260 erano tutti detenuti, alcuni erano latitanti, altri a piedi liberi.
07:31Un processo che comportava uno sforzo enorme dal punto di vista giudiziario.
07:39C'erano da giudicare tutti gli omicidi della guerra di mafia, omicidi eccellenti come quello del prefetto Dallachesa, come quello del commissario Boris Giuliano.
07:52Tanti fatti veramente importanti che erano successi a Palermo in quegli anni.
07:59C'erano dieci anni di delitti di mafia, c'erano rapine, sozione, tutto quello che era stato possibile mettere insieme.