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Rimini, 7 nov. (askanews) - Il tasso di riciclo di rifiuti urbani e quelli di provenienza industriale supera l'80% di riciclo totale. Una percentuale che pone l'Italia al primo posto in Europa nell'economia circolare. A partire dagli ultimi dati se ne è discusso a Ecomondo, durante il TalkAmbiente promosso da AssoAmbiente che ha presentato per l'occasione l'analisi "Misurare la circolarità dei Paesi Ue". Possiamo migliorare soprattutto sul lato dei rifiuti urbani, dove il tasso di riciclo è intorno al 50% - commenta Chicco Testa, presidente AssoAmbiente - e ci sono ancora molte frazioni di rifiuti urbani, in particolare alcune tipologie di plastiche ma anche una parte di rifiuti umidi che invece sfuggono all'attività di riciclo. Però complessivamente questa percentuale ci mette al primo posto in Europa". A Ecomondo l'associazione ha presentato le proposte avanzate per migliorare e rendere più precisi gli attuali parametri europei che fotografano i processi di cambiamento in atto nei singoli Paesi."Certo i sistemi di misurazione vanno migliorati - spiega Testa -. Soprattutto abbiamo l'impressione che non siano perfettamente uguale da Paese a Paese e c'è qualche Paese fa un po' il furbo. Noi italiani paradossalmente, in questo caso, tendiamo più a punirci che a facilitarci e siamo abbastanza sereni. Però ormai c'è un'esperienza di misurazione che dura da diversi anni e quindi rende i dati abbastanza affidabili". Pnrr, venture capital, sostegno alle startup e incentivi servono per proseguire nel percorso già tracciato della sostenibilità. Ma non sono sufficienti. "Io non amo quella che chiamo 'bonus economia' perché crea delle bolle che poi si sgonfiano e lasciano dietro di sé solo debito e conti da pagare - aggiunge il presidente di AssoAmbiente -. Il vero miglioramento deriva dall'innovazione tecnologica, cioè dal fatto che viene trovata una nuova tecnologia in grado di fare un lavoro che prima non si poteva fare e che lo fa a costi convenienti per cui si fa perché è bene farlo e non perché si deve farlo. Detto questo misure incentivanti possono aiutare a dare una spinta nella fase di partenza, però non possono drogare l'economia altrimenti creano fenomeni che poi non si autosostengono".

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00:00Il tasso di riciclo di rifiuti urbani e quelli di provenienza industriale supera l'80% del
00:06riciclo totale, una percentuale che pone l'Italia al primo posto in Europa nell'economia circolare.
00:12A partire dagli ultimi dati se n'è discusso Ecomondo durante il talk ambiente promosso
00:17da Assoambiente che ha presentato per l'occasione l'analisi misurare la circolarità dei paesi
00:23UE.
00:24Possiamo migliorare soprattutto sul lato dei rifiuti urbani, dove il tasso di riciclo
00:31invece è intorno al 50% e ci sono ancora molte frazioni di rifiuti urbani, in particolare
00:38alcune tipologie di plastiche ma anche una parte dei rifiuti umidi che invece sfuggono
00:43all'attività di riciclo, però complessivamente questa percentuale dell'80% ci mette al primo
00:50posto in Europa.
00:51A Ecomondo l'Associazione ha presentato le proposte avanzate per migliorare e rendere
00:56più precisi gli attuali parametri europei che fotografano i processi di cambiamento
01:02in atto nei singoli paesi.
01:04Certo i sistemi di misurazione vanno migliorati, soprattutto abbiamo l'impressione che non
01:09siano proprio perfettamente uguali da paese a paese e qualche paese fa anche un po' il
01:15Noi italiani paradossalmente in questo caso tendiamo più a punirci che a facilitarci
01:22e siamo abbastanza severi, però ormai c'è un track record come si dice, c'è un'esperienza
01:28di misurazione che dura da diversi anni e quindi rende i dati abbastanza affidabili.
01:34PNRR Venture Capital, sostegno alle start-up e incentivi servono per proseguire nel percorso
01:41già tracciato della sostenibilità, ma non sono sufficienti.
01:45Io non amo quella che chiamo la bonus-economia perché la bonus-economia crea delle bolle
01:53che poi magari si sgonfiono e lasciano dietro di sé solo debito e conti da pagare.
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02:05una nuova tecnologia in grado di fare un lavoro che prima non si poteva fare e che lo fa a
02:11costi convenienti, per cui si fa perché è bene farlo e non perché si deve farlo.
02:17Detto questo, misure incentivanti possono aiutare a dare una spinta nella fase di partenza,
02:25però non possono drogare l'economia perché altrimenti creano fenomeni che poi non si
02:29autosostengono.

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