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Bruxelles, 6 nov. (askanews) - Quali saranno le conseguenze politico-strategiche per l'Europa della vittoria di Donald Trump? Il Vecchio continente deve temere un disimpegno dell'America dalla difesa del suo territorio, soprattutto rispetto alla Russia e all'Ucraina, e fino a che punto? Sono interrogativi cruciali dopo 80 anni di "pax americana" in Europa, che la vittoria del tycoon, che ha più volte mostrato simpatia se non deferenza verso Vladimir Putin e disprezzo per gli alleati europei, rendono drammaticamente attuali. Per Luis Simòn, direttore del Centre for Security, Diplomacy and Strategy di Bruxelles, la spinta verso una maggior cooperazione europea sulla Difesa aumenterà, ma potrebbe non essere sufficiente, perché gli ostacoli sono interni all'Ue, con diversità di veduta sostanziali e profonde su come organizzare una vera Difesa comune. "L'Ucraina è, non voglio dire il cigno nero, ma è il punto su cui c'è più incertezza, e la posta in gioco è più alta. Quindi penso che questa sia la partita chiave e la domanda chiave per l'Europa, in effetti, è se gli europei possono farcela senza gli Stati Uniti. Personalmente sono scettico, perché finora non sono stati in grado di farcela con gli Stati Uniti, perché l'aiuto combinato che abbiamo fornito, gli europei e gli americani insieme, non è stato sufficiente a far sì che l'Ucraina reggesse, nel senso che abbiamo visto anche, in particolare di recente, un'avanzata russa"."Questo costringerà gli europei a dei cambiamenti seri. E credo che il dibattito a cui probabilmente si assisterà in Europa a questo punto sarà se le energie e gli sforzi europei saranno indirizzati a cercare di impedire a Trump di andare nella direzione di un accordo (per far finire la guerra, ndr), o piuttosto al tentativo di sostituirsi agli Stati Uniti, o ancora ad esercitare la massima influenza possibile sui contenuti di un eventuale accordo". Ma in che modo tutto questo potrebbe ripercuotersi sulla Nato e sulla Difesa del territorio europeo rispetto alla Russia? Simòn ritiene che in definitiva si passerà a uno schema di relazioni più parcellizzate, e meno collettive, e che gli europei stessi non hanno la capacità e forse nemmeno l'interesse a evitarlo:"Penso che probabilmente assisteremo a un'impennata del bilateralismo in termini di cooperazione europea in materia di difesa. È così che a Trump piace operare. E poi siamo onesti: per molti europei, sì, la NATO è grande perché è un'organizzazione multilaterale, ma per molti europei l'elemento centrale della NATO è che fornisce un meccanismo di garanzia di difesa degli Stati Uniti, giusto? Quindi, ciò che apprezzano di più è il rapporto con gli Stati Uniti, e la NATO in questo senso è soprattutto un mezzo".

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00:00Quali saranno le conseguenze politico-strategiche per l'Europa della vittoria di Donald Trump?
00:05Il vecchio continente deve temere un disimpegno dell'America dalla difesa del suo territorio,
00:10soprattutto rispetto alla Russia e all'Ucraina, e fino a che punto?
00:14Sono interrogativi cruciali, dopo 80 anni di pax americana in Europa,
00:18che la vittoria del tycoon, che ha più volte mostrato simpatia, se non deferenza,
00:22verso Vladimir Putin e disprezzo per gli aliati europei,
00:25rendono drammaticamente attuali.
00:27Per lui Simon, direttore del Center for Security, Diplomacy and Strategy di Bruxelles,
00:32la spinta verso una maggior cooperazione europea sulla difesa aumenterà,
00:35ma potrebbe non essere sufficiente, perché gli ostacoli sono interni a lui
00:39e con diversità riveluta sostanziali e profonde su come organizzare una vera difesa comune.
00:48L'Ucraina è, non voglio dire il cigno nero, ma è il punto su cui c'è più incertezza
00:53e la posta in gioco è più alta.
00:55Quindi penso che questa sia la partita chiave, la domanda chiave per l'Europa, in effetti,
00:59è se gli europei possono farcela senza gli Stati Uniti.
01:02Personalmente sono scettico, perché finora non sono stati in grado di farcela con gli Stati Uniti,
01:07perché l'aiuto combinato che abbiamo fornito, gli europei e gli americani insieme,
01:11non è stato sufficiente a far sì che l'Ucraina reggesse,
01:14nel senso che abbiamo visto anche, in particolare di recente, un'avanzata russa.
01:19Questo costringerà gli europei a dei cambiamenti seri,
01:23e credo che il dibattito a cui probabilmente si assisterà in Europa a questo punto
01:27sarà se le energie e gli sforzi europei saranno indirizzati a cercare di impedire a Trump
01:32di andare nella direzione di un accordo per far finire la guerra,
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01:39o ancora a esercitare la massima influenza possibile sui contenuti di un eventuale accordo.
01:44Ma in che modo tutto questo potrebbe ripercuotersi sulla NATO
01:47e sulla difesa del territorio europeo rispetto alla Russia?
01:50Simon ritiene che in definitiva si passerà a uno schema di relazioni più parcellizzate
01:55e meno collettive, e che gli europei stessi non hanno la capacità
01:58e forse nemmeno l'interesse a evitarlo.
02:02Penso che probabilmente assisteremo a un'impennata del bilateralismo
02:05in termini di cooperazione europea in materia di difesa,
02:08è così che a Trump piace operare.
02:11E poi siamo onesti, per molti europei sì, la NATO è bella perché è un'organizzazione multilaterale,
02:16ma per molti europei l'elemento centrale della NATO
02:19è che fornisce un meccanismo di garanzia e di protezione
02:22che non è necessariamente un meccanismo di combattimento.
02:25Quindi, quel che apprezzano di più è il rapporto con gli Stati Uniti
02:28e la NATO in questo senso è soprattutto un mezzo.

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