• 2 ore fa
00:00 Inizio
04:49 Quando la tv divenne a colori: in Italia quasi un "caso di Stato". In collegamento Paolo Barni, giornalista e scrittore
27:55 Saldi d'estate con le nuove regole, cosa cambia? In collegamento Valeria Graziussi, legale Codacons

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Trascrizione
00:00con Claudio Micalizio. Bentornati, bentornati a destra. Se in questo momento davanti al
00:07teleschermo vi fosse qualche ascoltatore giovane, i nostri figli, i nostri nipoti, probabilmente
00:14stenterebbero a crederlo che c'è stato un periodo in Italia in cui la televisione era
00:21in bianco e nero. Il passaggio al colore, che oggi è qualcosa di assolutamente scontante,
00:27è avvenuto un po' più lentamente che altrove e la cosa più curiosa è scavare, provare
00:34a capire come mai un passaggio tecnologico che potrebbe essere quasi di routine abbia
00:41invece assunto i contorni nel nostro paese addirittura di un vero e proprio caso di stato.
00:47È l'argomento che affronteremo in questa puntata di Estra. Tra poco vi presento il
00:53nostro ospite, subito come sempre Silvia Corsi e la sua copertina per contestualizzare il
01:00tema di oggi.
01:01Signore e signori, buon pomeriggio. Ci colleghiamo in Eurovisione con Monaco di Baviera per la
01:06telecronaca di apertura dei giochi della ventesima Olimpiade. Telecronisti Paolo Valenti e Paolo
01:12Rosi. La trasmissione viene diffusa su tutti e due i canali. Sul secondo, a titolo sperimentale,
01:18anche a colori, con il sistema Paolo.
01:21Il 26 agosto del 1972, sul secondo programma della RAI, Rosanna Vaudetti annuncia la messa
01:26in onda a reti unificate della cerimonia di apertura degli Olimpiadi di Monaco di Baviera.
01:31È in assoluto la prima trasmissione a colori della televisione italiana, un test che andrà
01:35a buon fine, anche se a beneficio di pochissimi, dal momento che all'epoca la TV a colori non
01:40era ancora diffusa. Da quella storica prima volta occorrerà aspettare quasi cinque anni
01:45prima che la TV pubblica iniziasse a trasmettere ufficialmente a colori. Dietro ad un passaggio
01:49tecnico e di costume che oggi potrebbe sembrare del tutto marginale, si cela in realtà una
01:54pagina di storia del nostro paese decisamente complessa, tanto è vero che l'Italia fu tra
01:59gli ultimi stati a vedere colorati i propri teleschermi. In ritardo non solo rispetto
02:04agli Stati Uniti, dove le prime trasmissioni risalgono addirittura al 1954, ma anche ad
02:10altre nazioni europee dal momento che Francia, Germania e Regno Unito iniziarono nel 1967.
02:16A dire il vero, dicono gli annali, che la RAI avrebbe potuto partire prima, se è vero
02:20che dal punto di vista tecnico, già dal 1961 era tutto pronto per trasmettere a colori.
02:26Fu la politica, i governi ma un po' tutti i partiti dell'epoca, a ritardare fino all'ultimo
02:31spicchio degli anni 70. Due sostanzialmente motivi di fondo. La scelta del sistema di
02:36trasmissione da adottare tra i modelli SECAM e PAL, che in realtà assunse i contorni di
02:41una vera e propria sfida geopolitica, e i problemi economici dell'Italia, che rendevano
02:45proibitivo per le famiglie dell'epoca l'acquisto di un televisore a colori. Il resto del pasticcio
02:50lo fecero le scelte, o le non scelte, della politica, che rese davvero un affare di Stato
02:55il passaggio della TV a colori, con il risultato che per anni i programmi RAI andarono in onda
03:00in bianco e nero, mentre in alcune regioni d'Italia chi avesse potuto scanalare si sarebbe
03:05già imbattuto in programmi a colori. Per esempio sulla TV svizzera, dove già nel
03:091975 Mike Bongiorno sanciva il passaggio alla nuova tecnologia.
03:39Il grande Mike Bongiorno, in chiusura di questa copertina, avete visto abbiamo ripercorso
03:47tra fenomeno di costume e cronaca anche di una vicenda politica che davvero ha particolarmente
03:53tenuto banco anche nel dibattito di questo paese per quasi cinque anni. Ma allora perché
03:59è stato così tribolato l'accesso al colore? Paolo Barni è un giornalista e scrittore
04:06che appena ha pubblicato un libro che cerca di fare luce proprio su questa fase della
04:12storia televisiva italiana. Il libro si intitola Quando la televisione divenne a colori e Paolo
04:19Barni è collegato con noi. Buonasera Paolo. Buonasera, buonasera Claudio, buonasera anche
04:26a tutti gli ascoltatori. Allora io partirei facendoti proprio in modo esplicito la domanda.
04:32Ovviamente avrai visto la copertina della nostra collega che ha cercato di contestualizzare
04:36un po' il periodo. Ma c'era bisogno di così tanto tempo? In fin dei conti tecnicamente
04:43si era già pronti e che cos'è che non era pronto? Perché l'Italia ci ha messo così
04:48tanto? Perché siamo in Italia sarebbe la risposta più ovvia perché erano gli anni
04:5470. Un'altra risposta che potrebbe abbastanza calzare. Queste le motivazioni di base perché
05:02poi tecnicamente non c'erano problemi. Vogliamo dire che magari il sistema di ripetitori del
05:09programma nazionale come allora si chiamava RAI1 non fosse proprio progettato per il colore
05:15quindi potevano esserci dei problemini eccetera eccetera. Difatti le sperimentazioni poi partirono
05:21sul secondo canale. Sì vabbè però in realtà non è vero niente nel senso che questi problemini
05:28tecnici che c'erano sui ripetitori del primo canale erano veramente pochissima cosa. La
05:34RAI negli anni 60 fu tra i paesi incaricati dall'Eurovisione di testare il colore. Quindi
05:43tecnicamente c'era veramente tutto. Per partire se non per primi perlomeno con il resto d'Europa
05:52cioè attorno al 1967 che viene un po' indicato come l'anno del colore per le principali emittenti
06:01dei vari servizi pubblici europei. Quali erano i problemi? I problemi erano sostanzialmente
06:092-3. Andiamo dai primi due che sono di carattere relativo all'acquisto proprio del televisore
06:18cioè non si voleva che gli italiani acquistassero in televisore a colori per due motivi. Il
06:26primo perché c'era un generale disincentivo ai consumi, un qualche cosa che oggi ci può
06:32apparire strano perché invece oggi si cerca in tutti i modi di incentivare i consumi per
06:36far girare l'economia. Le dottrine economiche dell'epoca andavano un po' in altra maniera
06:43siccome nel servizio sedetto la primissima di cui vediamo le immagini, la primissima
06:50sperimentazione che durò solo due settimane fu del 1972, quindi erano più o meno anche
06:56gli anni dell'austerity, c'era una certa difficoltà, non si voleva che gli italiani
07:02si indebitassero per comprare un televisore a colori che costava parecchio. L'altra motivazione
07:08legata al costo era la famosa bilancia dei pagamenti perché la maggior parte dei televisori
07:14a colori venivano prodotti all'estero e quindi c'era già allora il problema della bilancia
07:20dei pagamenti, cioè che noi importavamo molti più prodotti finiti rispetto a quanto ne
07:25esportavamo e sempre per le dottrine economiche dell'epoca, oggi sono un pochettino diverse,
07:30era sbagliato. In tutto questo poi si innescò questa diatriba fra pale e secam che penso
07:38che sono termini che in Italia chiunque abbia più di 45 anni sappia più o meno cosa vogliono
07:46dire o comunque abbia già sentito, credo che all'estero nessuno sappia invece che cosa
07:51significa, diventò una questione nazionale praticamente, geopolitica di questa lotta
07:57fra la Germania e la Francia proprietari dei due brevetti Germania pale Francia secam per
08:03cercare di accapararsi una quota di mercato importante. Ovviamente tutto si poteva fare
08:08perché c'era ancora un monopoglio della RAI, senza monopoglio queste cose qui già si possono fare
08:15e di fatti poi con la caduta del monopoglio praticamente è arrivato il colore, più o
08:19meno le due cose hanno combaciato. Ecco io partirei proprio da quest'ultimo aspetto
08:26che tu hai toccato, la questione che riguarda le tecnologie di trasmissione, perché divenne
08:33un caso quasi geopolitico, in quel periodo in Italia arrivarono capi di stato e capi
08:37di governo che incontravano i vertici del nostro paese proprio per sollecitare la scelta
08:44del metodo di trasmissione. Oggi io mi immagino questo tipo di attenzioni su dossier ben più
08:50importanti, la crisi energetica, piuttosto che che ne so problemi di lungo corso tipo
08:56l'immigrazione. Invece all'epoca addirittura la scelta del metodo di trasmissione della
09:01TV Colori riuscì a rendere Roma al centro del mondo?
09:05Non dimentichiamo però che era comunque ancora all'esordio di una tecnologia perché il problema
09:14tra Pallesecam, che poi si risolse nel 77 con l'avvio delle trasmissioni a colori regolari
09:20dalla parte della RAI, in realtà iniziò nel 1972 ed era un momento in cui ancora tanti
09:27paesi, magari minori possiamo dire così, dovevano scegliere che sistema di trasmissione
09:32adottare. Quella era una partita da cui poi sarebbe dipesa la vendita di televisori da
09:41lì ai prossimi, ai susseguenti almeno dieci anni. Questo era il motivo per cui c'era questa
09:48grandissima attenzione e l'Italia rimaneva appunto perché la politica, per i motivi
09:55di cui dicevamo prima, perché non volevano che gli italiani si indebitassero, perché
09:59non volevano che arrivassero tutti questi televisori importati dall'estero, aveva rallentato
10:07l'avvio delle trasmissioni a colori, quindi l'Italia era un po' l'ultimo paese grosso
10:12rimasto, che ancora doveva fare la scelta tra Pallesecam. Stiamo ancora parlando degli
10:19anni in cui c'era la guerra fredda che si ripercuteva anche sulle questioni economiche,
10:25quindi si andava a delineare uno scacchiere mondiale in cui l'Italia, la scelta dell'Italia
10:32avrebbe potuto cambiare qualche equilibrio. Qual era la situazione? Che negli Stati Uniti
10:38si usava il sistema statunitense, che in Italia non arrivò mai, è l'NTSC, non arrivò
10:45mai in Europa, ebbe una penetrazione praticamente soltanto americana. Il Pall, che era il sistema
10:55tedesco, unanimemente considerato il migliore, anche migliore di quello americano, che fu
11:00il primo ad essere introdotto, stava prendendosi l'Europa occidentale. Il SECAM francese stava
11:10viaggiando molto bene su alcuni paesi del Mediterraneo, ovviamente di lingua francese,
11:18stava prendendo piede nel blocco sovietico, questa è una nota abbastanza interessante
11:25perché l'Unione Sovietica non aveva un suo sistema di trasmissione a colori, ricordiamo
11:29ancora, siamo in guerra fredda. Qual era la posizione dell'Italia? Che facendo parte
11:39dell'Europa occidentale, teoricamente sarebbe dovuta andare politicamente con il Pall, cioè
11:44con i tedeschi, che si erano Germania Ovest ovviamente, che si era presa gran parte della
11:49fetta. Poteva essere per la Francia, l'Italia, una testa di ponte? Innanzitutto sappiamo
11:56sempre dei legami che l'Italia, unico paese occidentale, riusciva comunque ad avere con
12:03il blocco sovietico, dove già il SECAM stava andando e poi riusciva ad imporsi. Poi si
12:08pensava che l'Italia potesse attrarre tanti paesi dell'America Latina e dell'Africa,
12:16questa la motivazione per cui la Francia fece, tra l'altro con il Presidente della Repubblica
12:22Francese Pompidou, che venne in Italia apposta per cercare di vendere in brevetto del sistema
12:29SECAM, fecero questa operazione perché i francesi rischiavano di ritrovarsi in un angolo,
12:36un'Italia che avesse preso SECAM poteva aprire dei mercati. Tutto questo si sviluppava mentre
12:45il paese aveva l'ennesima crisi economica da gestire, tutta una serie di problematiche,
12:51la crisi energetica dei primi anni settanta che ancora aveva la sua onda lunga. Alla fine
12:55però il colore arriva e quando la TV divenne a colori, il libro scritto da Paolo Barni
13:01ci racconta con testimonianze dell'epoca come poi venne accolta questa innovazione tecnologica
13:08capace di muovere interessi internazionali, ma non in tutta Italia altrettanto apprezzata.
13:14Ne parliamo tra un attimo dopo la pubblicità.
13:19Bentornati, bentornati a destra. Stiamo ripercorrendo una fase della storia della televisione italiana
13:26che in altri contesti, in altri paesi probabilmente varrebbe poche righe sui libri anche di storia
13:33e cioè il passaggio dal bianco e nero al colore. In Italia invece siamo a metà degli
13:39anni settanta, questo è un percorso che durerà qualche anno per una serie di motivazioni
13:44che Paolo Barni, giornalista e scrittore, ha raccolto in un libro dal titolo Quando
13:49la TV divenne a colori. Abbiamo capito che la scelta del brevetto da utilizzare per la
13:55tecnologia di trasmissioni aveva degli interessi di natura economica e geopolitica importanti
14:00tanto che da tutto il mondo, o no, ma comunque da buona parte dell'Europa sì, vennero a
14:06proporre questa tecnologia al governi dell'epoca e poi c'era tutto un aspetto di carattere
14:11economico perché all'epoca comprarsi un televisore a colori in un momento di grande crisi voleva
14:16dire secondo me mettersi da parte qualche qualche stipendio. Ci sono fatti raffronti
14:21con gli euro odierni, Paolo, delle cifre di massima che ci diano un'indicazione di quanto
14:27poteva costare comprarsi un televisore a colori? Premesso che con l'inflazione che è tornata
14:34a correre in questi ultimi anni, in questi ultimi mesi, diciamo che sto continuando
14:39ad aggiornare questa cifra al dato dell'inflazione attuale, comunque siamo comparate con i prezzi
14:46di oggi per un televisore a colori all'epoca, cioè nella seconda metà degli anni 70, quando
14:54davvero cominciò la RAI a trasmettere in maniera importante a colori siamo oltre i
15:004 mila euro attuali per un televisore a colori. Non esistevano modelli economici, cioè o
15:06quello o quello, o l'alternativa era il noleggio che andava magari in occasione delle olimpiadi
15:14o dei mondiali di calcio, che se le voleva vedere a colori magari noleggiava il televisore
15:19a colori solo per quel periodo e aveva dei costi che comunque sono più alti di quelle
15:27delle pay tv sportive attuali, per fare un paragone del costo mensile, senza andare
15:34alla cifra esatta. Non c'erano modelli economici, tutti i televisori a colori che uscivano erano
15:40tutti di alta gamma, teniamo conto che insomma oggi con oltre 4 mila euro che cosa ci compriamo?
15:47Insomma, se vogliamo stare solo su un televisore, è grande come una parete, cioè non ci sta
15:54in molte case un televisore da oltre 4 mila euro, ma pensiamo anche a un computer da 4
15:59mila euro, insomma che macchina ci compriamo? Lì invece quello era prezzo base e tra l'altro
16:07in un'epoca in cui i consumi non alimentari, quindi tecnologici, ma anche in generale per
16:14il divertimento o anche banalmente per la casa raggiungevano cifre inferiori a oggi.
16:22Questa è un altro punto da tenere presente, non si era così abituati a spendere in tecnologia.
16:28Assolutamente, c'erano anche chiaramente questioni di strategia economica, di politica
16:34economica governativa, tu lo dicevi in apertura di trasmissione che avevano suggerito ai governanti
16:41dell'epoca di dire ma cerchiamo di non spingere gli italiani a fare debiti per potersi comprare
16:46una televisione, però scusami tutta questa impasse che ci fu non danneggiò anche l'industria
16:53diciamo della produzione di apparecchi televisivi italiana? Ah fu un disastro, un disastro perché
17:02ci fu questo limbo durato ormai diversi anni dal 72 fino alla fine del 75 in cui si parlava,
17:11continuava a parlare tv colori, arriva, arriva, arriva, poi in realtà non arriva, cioè
17:15non arrivava sulla Rai, poi in realtà tra i teleemittenti esteri, tele Monte Carlo, al nord
17:21la televisione svizzera e capodistria, le tv locali che cominciavano a trasmettere dalla
17:26seconda metà degli anni 70 si poteva vedere, ma sulla Rai non c'era, quindi i televisori
17:33in bianco e nero ormai non si vendevano più, un po' perché il mercato era saturato, tutti
17:38ce l'avevano e meno male funzionava perché erano modelli con una vita media molto più
17:44costose di quelli di oggi, ma anche con una vita media più lunga, nessuno comprava televisori
17:49a colori perché ancora non c'era un'offerta importante di trasmissioni a colori, quindi
17:55i televisori in Italia praticamente non si vendevano, chi li produceva anche fare un
18:02investimento e cominciare a produrli non sapendo quanto li avrebbe venduti, quando li avrebbe
18:07venduti era un problema, tra l'altro non essendo scelto il sistema di trasmissione, cioè se
18:12ho il brevetto PAL o il brevetto SECAM, che cosa produco che poi magari mi scelgono l'altro,
18:17insomma chi aveva una produzione per l'estero poteva sopravvivere, chi invece produceva
18:26soltanto per l'Italia si trovò in una grandissima difficoltà, non fu proprio un vero bagno
18:33di sangue, ma ci si avvicinò parecchio, anche perché poi anche quando venne adottata la
18:40trasmissione a colori, cioè dal 77 in poi e basta fare un raffronto con le pubblicità
18:47dell'epoca, ma poi ho raccolto anche testimonianze di telespettatori dell'epoca che mi confermarono
18:52questa cosa nel momento in cui andarono a scegliere quale televisore a colori acquistare,
18:58questa cosa era ben percepita, la popolazione era ben consapevole, quindi nel momento in
19:03cui andava a acquistare tendeva a prediligere comunque televisori o di marche estere o di
19:08marche italiane che sapevano che esportavano all'estero, perché sapevano che là la tecnologia
19:13era ancora matura, mentre tanti importanti marche italiane non avevano potuto sperimentarla
19:19e portarla avanti, un grosso problema per l'industria elettronica.
19:24Nel tuo lavoro di ricostruzione di quegli anni, Paolo, tu hai anche avuto modo di vedere
19:29come i mezzi di comunicazione hanno raccontato l'epopea, l'odissea potremmo dire, dell'introduzione
19:36del sistema a colori nella televisione italiana. Era un dibattito vivace di cui si parlava addirittura
19:41sui giornali, ma l'opinione pubblica, perché a me colpisce questo, certo all'epoca non
19:47c'era probabilmente la consapevolezza che oltre alla televisione pubblica ci fossero
19:52anche delle alternative che erano prevalentemente i canali che arrivavano dall'estero, perché
19:57le prime tv locali stavano nascendo, molte nascevano già a colori tra l'altro, alla
20:03faccia delle lungaggini della RAI e del governo. Però facciamo un po' specie. Noi abbiamo
20:09visto nella copertina un Mike Bongiorno del 1973, 75, della Svizzera italiana, che introduceva
20:21il suo programma dicendo da oggi noi trasmettiamo a colori, ed era la televisione svizzera italiana
20:26che certo all'epoca si vedeva soprattutto nelle regioni del centro Italia, ma c'era
20:30per dirvi un'altra emittente che iniziò le sue trasmissioni nel 1973 ed era la mitica
20:37tele Monte Carlo che secondo me già nella sigla di inizio programmi che adesso vediamo
20:45era uno schiaffo in faccia all'Italia, perché guardate com'era la sigla, cioè era un modo
20:52per far vedere comunque uno schermo, guardate i colori no?
21:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
21:31Inizio programmi dal 1973, questa sigla che nella sua semplicità oggi fa sorridere come
21:41sia stata realizzata, fa sorridere fino a un certo punto, però diciamo che ti faceva
21:46capire che lì il colore era già arrivato e gli italiani in tutto questo, perché poi
21:51tu hai anche studiato come è stato preso dall'opinione pubblica il passaggio al colore,
21:57io vorrei capire come hanno vissuto la fase della vigilia e poi la fase dell'attuazione.
22:02Permettimi solo 30 secondi, io sono del 1983 come anno di nascita, quindi io nasco dieci
22:11anni dopo questa sigla, la prima volta che abbio occasione di vedere quella sigla di
22:16tele Monte Carlo e rendermi conto che nel 1972 quando noi eravamo veramente in pieno
22:22bianco e nero, ma proprio tantissimo, su tele Monte Carlo c'era quella cosa, io veramente
22:27rimasi a bocca aperta. Come ha preso la gente? Nelle interviste che ho fatto di telespettatori
22:37dell'epoca, il giudizio sulla classe politica di allora è veramente impietoso, le parole
22:43più frequenti, noi italiani siamo degli stupidi, noi italiani siamo dei deficienti, visto
22:48che il termine deficiente ha costato la televisione, da quando lo disse la moglie del Presidente
22:58Ciampi, Franca Ciampi, è molto utilizzato, bene, utilizzaremo anche questa volta, forse
23:03c'era anche un po' di rassegnazione, perché allora molte cose diventavano un po' più
23:09di stato, come hai scritto tu Claudio nel titolo, anche se magari non c'era tutta questa
23:19necessità, diciamo che questa grande attenzione della politica sulle abitudini di consumo
23:26e non solo degli italiani era veramente mal vista, almeno il ricordo a decenni di distanza
23:32è questo e tutti si chiedevano, ma perché? Insomma, anche e soprattutto quelli che riuscivano
23:39a captare questi emittenti che già trasmettevano Colori si dicevano, va bene, ma perché noi
23:44no? Questa era la domanda, quando poi la televisione Colori effettivamente arrivò, arrivò un po'
23:52depotenziata, perché se ne parlava ormai da tantissimi anni, si andava sempre a parlare
23:58pale secca, la adottiamo subito, rinviamo ancora, la gente si indebita, avranno i soldi
24:04per comprare televisori a Colori, quando poi arrivò aveva perso gran parte del suo fascino,
24:13che però bisogna dire in tutti questi anni precedenti al suo arrivo di grande dibattito
24:20e magari di qualche traccia di Colori che si riusciva a captare, qua e là invece provocarono
24:25un scenario eccezionale, si pensava che fosse una cosa veramente arrivata da un altro pianeta.
24:32Da un altro pianeta, quando in realtà la televisione a Colori restituiva soltanto i
24:36colori della quotidianità, però vederlo in quel grande schermo in qualche modo suscitava
24:43questo senso di stupore, di meraviglia che Paolo Varni raccontava. Abbiamo soltanto 30
24:49secondi, ti chiedo, perché tu hai fatto anche un'analisi della reazione del pubblico
24:55diversificata da regione a regione, noi stiamo trasmettendo da Roma, il nostro pubblico ci
25:00segue soprattutto dal centro Italia, ti posso chiedere la reazione a Roma, è vero che alla
25:05fine i romani furono quelli che dimostrarono meno entusiasmo per il passaggio della televisione
25:11a Colori? A Roma è abituata a tutto, a Roma può succedere qualunque cosa che viene accolta
25:19in maniera diversa, perché si è abituati veramente a tutto. Sì, c'è una fantastica
25:23cronaca dell'epoca che riporto nel libro che fa il parallelo tra Milano, dove la gente
25:29andava davanti alle vetrine dei negozi di elettronica durante le Olimpiadi del 1972
25:36per vedere la primissima trasmissione sperimentale a Colori della RAI, che durò due settimane
25:41tempo delle Olimpiadi, mentre invece a Roma c'era il sole e quindi la gente naturalmente
25:46preferì farsi un giretto a Villa Borghese, con molta più tranquillità. Possiamo anche
25:53capirli. Ci fermiamo qui, grazie a Paolo Barni. Quando la TV divenne a Colori, il libro
25:59che ha raccontato un periodo storico nella crescita della televisione italiana, un po'
26:07in ombra, non se n'è mai parlato diffusamente, ma avete capito quanto questo passaggio dal
26:14bianco e nero al colore ebbe tanti di quei risvolti che poi capiamo come mai siamo stati
26:21gli ultimi in Europa ad aggiornare le tecnologie. Paolo Barni, grazie e buon proseguimento di
26:28serata. Grazie, salute a tutti. Adesso ci fermiamo, c'è il prossimo ospite che conosceremo
26:36insieme, dopo la pubblicità. Bentornati, siamo reduci dal primo weekend di saldi estivi,
26:46molte città, anche Roma ovviamente, prese d'assalto da chi non aspetta altro che un
26:52po' di sconti per poter rinnovare il proprio guardaroba, in attesa di capire come stia
26:58rispondendo il mercato a questa iniziativa dei saldi estivi, c'è da ricordare che sono
27:04entrate in vigore una serie di novità che ulteriormente hanno affinato i diritti per
27:10noi consumatori. Vi presento l'avvocato Valeria Graziussi, ormai la conoscete perché spesso
27:15in Italia si tratta di un produttore di saldi estivi.
27:20Buonasera a voi, grazie per l'invito. Dal primo luglio del 2023, quindi da pochi giorni
27:26fa, sono entrate in vigore una serie di novità, di accorgimenti che dovrebbero ancora di più
27:32stanare i furbetti, chi tra i commercianti in qualche modo non rispetta le regole che
27:38ci sono e che devono tutelare in questo momento in cui l'illusione di fare l'affare magari
27:45ci rende più pronti ad andare nei negozi, ad acquistare, a fare shopping. Quali sono
27:51le novità che sono entrate in vigore, avvocato?
27:56Sì, per fortuna proprio da pochi giorni vi è la direttiva Omnibus, che è appunto una
28:03direttiva europea, che per fortuna ha rafforzato i diritti dei consumatori proprio nell'ambito
28:09degli acquisti e in particolare adesso ne vedremo subito un'applicazione pratica per
28:15quanto riguarda gli acquisti durante i saldi estivi. Che cosa è successo? Che negli anni
28:21scorsi noi spesso vedevamo praticamente praticare i saldi in maniera un po' vaga, in maniera
28:27un po' indisciplinata da parte di tutti quanti i negozianti, chi faceva degli sconti del
28:3250, del 70, del 30%, insomma non si riusciva mai a capire bene poi effettivamente quale
28:38fosse il risparmio al consumatore finale. Oggi con la direttiva Omnibus abbiamo una
28:44grandissima novità, in particolare per quelli che sono gli acquisti nei negozi fisici.
28:50I negozianti che pongono in essere i saldi praticamente, cosa devono fare? Devono avere
28:56questo tipo di accortezza, cioè devono indicare il prezzo che hanno praticato negli ultimi
29:0230 giorni e in base a quello indicare la percentuale di sconto che andranno a effettuare sul prezzo
29:08negli ultimi, in relazione all'ultimo praticato nei 30 giorni precedenti e poi indicare la
29:14percentuale di saldo che andranno ad effettuare. In questo modo i negozianti possono avere
29:19il prezzo che ne sono del primo giugno, la percentuale di sconto applicata, quindi 10%,
29:2520%, 30% a secondo del tipo di negozio, del tipo di saldo che si vuole applicare e il
29:31prezzo finito attuale con il saldo applicato, in modo tale che noi possiamo seguire tutto
29:37l'iter del ragionamento di sconto applicato, quindi il prezzo finito attuale con il saldo
29:43applicato, in modo tale che noi possiamo seguire tutto l'iter del ragionamento di sconto
29:49che è stato effettuato da parte del negoziante, ma in particolare possiamo anche renderci
29:55conto effettivamente se quel saldo parte da un prezzo iniziale vero oppure no, nel senso
30:01che se noi siamo a conoscenza del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni da quel negoziante,
30:07abbiamo una base di prezzo sul quale andare a poi applicare la scontistica che è definita
30:13e è trasparente e ci permette di fare un ragionamento di convenienza o meno, cosa che
30:19prima negli anni precedenti non c'è mai stata e rientrava di solito tra quelle che erano
30:25le nostre prescrizioni, tra quelli che erano i nostri consigli, cioè verificare appunto
30:31il prezzo di partenza ogni qual volta si andava a comprare un capo in saldo.
30:37Mi perdoni avvocato perché questa è una prassi che voi avete sempre consigliato e
30:43i più previdenti tra i consumatori la facevano qualche settimana prima, andavano a fare
30:49un giretto anche per vedere quali potevano essere i prodotti da docchiare e da tenere
30:55a mente per quando poi sarebbero iniziati i saldi e in questo caso lei dice viene in
31:00qualche modo certificata, diventa una prassi ufficiale quella che deve essere reso noto
31:06il prezzo 30 giorni prima, però mi perdoni se non siamo noi a ricordarci il prezzo che
31:12era in vigore, lei faceva l'esempio alla data del primo giugno, c'è un modo per verificare
31:18se il cartellino dice il vero o se il commerciante sta facendo il furbo, ci saranno dei controlli,
31:23ci sarà un modo in qualche modo per dare anche un valore legale a questo tipo di comunicazione
31:28che viene affidata al commerciante? In realtà su questo è il punto debole della normativa,
31:36cioè se si riesce a certificare il prezzo praticato negli ultimi 30 giorni, il prezzo
31:44più basso praticato negli ultimi 30 giorni, la normativa qua non dice come fare, quello
31:52che possiamo dire noi è adocchiare il capo in saldo prima che vengano applicati gli sconti
31:58e poi effettivamente verificare se è lo stesso che è stato praticato negli ultimi 30 giorni,
32:04però a differenza di prima c'è la sanzione per il negoziante che non si attiene, quindi
32:10diciamo che c'è l'aspetto della deterrenza che prima invece non vi era, non era prevista,
32:15quindi rimaneva la nostra raccomandazione, adesso invece c'è una sanzione che può ricevere
32:21il negoziante che non adotta questa normativa e che non la rende porre in estere, che va
32:29praticamente dai 500 e rotti fino a più di 3 mila Euro di sanzione, quindi diciamo che
32:35la sanzione non è una sanzione, la sanzione non è una normativa, la sanzione non è una
32:42normativa, la sanzione non è una normativa, quindi diciamo che la deterrenza relativamente
32:48alla sanzione che può essere applicata ha come effetto quello di indurre i negozianti
32:55a praticare gli sconti in maniera corretta secondo la nuova direttiva europea che citavo
33:00prima. Abbiamo avvocato ancora una manciata di minuti, se lei è d'accordo io riepilogherei
33:06quel vademecum di consigli che voi da anni diffondete anche tramite magari trasmissioni
33:12come queste, perché io ho il timore che non tutti ancora siano consapevoli del fatto che
33:18per esempio l'acquisto fatto in saldo può essere sostituito, può essere cambiato proprio
33:25come gli acquisti che si fanno quando non ci sono i ribassi. A me è capitato sabato
33:30di assistere a una discussione proprio in un negozio di una persona che nell'arco di
33:36un'ora si era accorta che quel prodotto era di una taglia sbagliata, ha chiesto il cambio
33:43e il titolare ha detto che il cambio in periodo di saldi non si può fare. Vogliamo riepilogare
33:48un po' di regole? Sì assolutamente, questa è assolutamente un'invenzione del negoziante
33:54perché assolutamente invece il consumatore ha diritto alla sostituzione, soprattutto
34:00dove il prodotto è difettoso e quindi anche se stiamo in periodo di saldi, questo non
34:06significa che non può avere diritto alla sostituzione del bene qualora non sia quello
34:12giusto o comunque abbia un difetto. Che cosa succede? Si può chiedere quindi questo cambio,
34:17se al cambio ci rispondono che non si può fare, allora addirittura si può richiedere
34:23la restituzione del prezzo versato e non si ha diritto come alcuni hanno fatto, hanno
34:29cercato di fare a un bonus, perché noi non abbiamo diritto a un bonus, ma abbiamo diritto
34:35alla restituzione del prezzo qualora il capo sia difettoso e non possa essere sostituito
34:42e quindi assolutamente. Inoltre abbiamo anche altre accortezze anche qui per non incorrere
34:50in quelle che sono un po' le, non le chiamerei proprio truffe, però diciamo piccoli scherzi,
34:58piccole sorprese, esatto, a volte bisogna verificare che la merce sia una merce che
35:06della nuova collezione, non sia un fondo di magazzino, quindi di solito quando ci sono
35:12degli sconti molto alti del 70, più del 50%, tra il 50 e il 70 dobbiamo stare attenti perché
35:18potrebbero essere le rimanenze di una vecchia collezione che il negoziante riporta in auge
35:24tra virgolette e la vende, le dichiara come una merce che non è una merce della nuova
35:29collezione, tra virgolette e la vende e le dichiara come saldi eccezionali, ma in realtà
35:37si tratta di vecchie collezioni, quindi non sono una merce veramente in saldo, sarebbe
35:43una merce a saldo del saldo degli anni precedenti, quindi anche questo dobbiamo vedere che la
35:48merce messa in saldo sia effettivamente una merce della nuova collezione, della nuova
35:53collezione. In ogni caso consigliamo sempre come dicevo prima di andarsi a fare un giro
35:59prima, di farsi anche una lista di quello che effettivamente ci occorre, altrimenti va
36:04a finire che presi dalla follia dell'acquisto andiamo a comprare, andiamo a riempire un
36:11carrello di roba che magari non ci interessa, ma che è semplicemente per costa di meno,
36:17come dire, la compriamo per puro spirito di acquisto, che magari non ne abbiamo intenzione.
36:24Abbiamo pochi secondi, io so che tra le cose che voi vi raccomandate sempre di ricordare
36:31c'è il fatto di diffidare degli sconti oltre il 50% e poi c'è un'altra vexata questio,
36:37che durante il periodo dei saldi non si può pagare col banco Matt.
36:43Anche questo è un'altra invenzione, perché comunque assolutamente il metodo di pagamento
36:56resta quello tradizionale, cioè si può pagare in vari modi, nel senso che se io ho solo
37:02la possibilità di pagare con una carta o un banco Matt, io ho tutto il diritto di farlo,
37:07quindi di conseguenza non è assolutamente vero che durante i saldi ci sono queste regole
37:14eccezionali, come quello di dover pagare per forza in contanti, è assolutamente non vera
37:18questa cosa, quindi anche qui diffidiamo dal commerciante che ci pone queste limitazioni,
37:23perché queste limitazioni sono poste in estre da qualcuno che evidentemente è poco serio.
37:28In chiusura, se pensate, amiche e amici all'ascolto, di in qualche modo aver visto
37:34ledere i vostri diritti, c'è la possibilità di rivolgersi allo sportello consumatori del
37:40Kodakons, che sarà in grado di aiutarvi, ma so che si può chiedere aiuto anche alle forze
37:45dell'ordine, i vigili urbani per esempio, nei casi più eclatanti, possono essere interpellati
37:50immediatamente, immagino?
37:53Assolutamente, anzi è meglio ancora cogliere la questione nell'immediatezza del fatto,
38:01in modo tale che si possa certificare in qualche modo la condotta errata e poi eventualmente
38:08richiedere anche l'applicazione della sanzione. Quindi assolutamente, rivolgiamoci subito
38:13alle forze dell'ordine, ancora prima che agli sportelli dell'associazione.
38:18Quindi buon shopping a tutti, ricordando ovviamente che i diritti per noi consumatori,
38:24a maggior ragione durante il periodo dei saldi, valgono e devono essere rispettati da tutti.
38:28Io ringrazio l'Avvocato Valeria Graziussi del Kodakons, buon lavoro a lei e alla prossima.
38:35A voi, buon shopping.
38:38Grazie, grazie Avvocato e grazie naturalmente anche a voi che ci avete seguito.
38:44Termina qui questa puntata di Estra, noi torniamo domani alle ore 21.
38:49Se invece vi svegliate presto, ricordate, dalle 7 alle 8.30, come ogni giorno,
38:53su Radio Roma Television, ci svegliamo insieme con le notizie di prima pagina,
38:59tutti fatti in primo piano, con ospiti, collegamenti e i nostri servizi.
39:04Buon proseguimento a tutti, arrivederci.

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