Gaeta, 4 nov. (askanews) - L'impegno americano nel Mar Mediterraneo è cambiato di fronte all'instabilità globale, dal Medio Oriente all'Ucraina? "Non credo che l'impegno sia cambiato di fronte agli eventi mondiali. Penso che le nostre attività in questa regione e nel Mediterraneo, abbiano mostrato l'impegno dell'America verso questo teatro e quest'area, sulla scia della difesa della pace mondiale, rispetto a quanto accade sia in Medio Oriente che in Ucraina".A parlarci è il vice ammiraglio Jeffrey Anderson che da settembre ha ufficialmente assunto il comando della Sesta flotta statunitense che con base a Napoli, conduce una serie di attività congiunte e navali, collaborando a stretto contatto con gli alleati della NATO per migliorare la nostra sicurezza e la stabilità in Europa e in Africa. Anderson comanda inoltre le Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), ci presenta il contrammiraglio Craig Wood della Royal Navy, il suo vice comandante lato Nato per le STRIKFORNATO e delinea l'attività Neptune Strike, pianificata in mesi, e supervisionata dalla USS Mount Whitney con la partecipazione di più di 20 paesi della NATO. Il comandante sottolinea l'integrazione di capacità marittime di fascia alta e il comando e controllo eseguiti dalla nave."Siamo molto, molto, molto orgogliosi di ciò che abbiamo realizzato nel corso dell'ultima settimana".Ci troviamo a bordo della nave USS Mount Whitney, ammiraglia della Sesta Flotta degli Stati Uniti d'America di stanza nel Mar Mediterraneo e anche Afloat Command Platform delle Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO). Gli chiediamo se è corretto dire che è come stare dentro al cervello di queste attività, dal Baltico al Mare del Nord sino al Mediterraneo.Ci risponde di sì. "Abbiamo comandato - dice - tutte le attività dalla nave"."Lo staff NATO è andato avanti con la pianificazione per mesi, per portarci a questo punto in cui possiamo integrare la miriade di capacità di più nazioni e in più aree di responsabilità".Ma il comando parte da qua?"Corretto. Il Mount Whitney fornisce una piattaforma mobile con una suite di comando e controllo squisita che si può usare per comunicare con le forze, per controllare e fornire indicazioni a quelle forze".Ed è anche una nave storica per la Marina americana."Lo è, è in circolazione da molto tempo. È una delle poche forze navali 'forward deployed' che abbiamo nella Marina degli Stati Uniti che esiste da così tanto tempo. Siamo molto fortunati ad averla, ad averla di stanza qui in Italia e siamo fortunati ad avere il capitano Matthew Kiser e l'equipaggio che forniscono le capacità della nave al nostro staff NATO, così come al mio personale della Sesta Flotta".Servizio di Cristina GiulianoMontaggio Linda VerzaniImmagini askanews
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00:00L'impegno americano nel Mar Mediterraneo è cambiato di fronte all'instabilità
00:04globale dal Medio Oriente all'Ucraina?
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00:17nostre attività in questa regione e nel Mediterraneo abbiano mostrato l'impegno
00:22dell'America verso questo teatro e quest'area sulla scia della difesa della
00:26pace mondiale rispetto a quanto accade sia in Medio Oriente che in Ucraina.
00:30A parlarci è il viceammiraglio Jeffrey Henderson che da settembre ha ufficialmente
00:38assunto il comando della sesta flotta statunitense che con base a Napoli
00:42conduce una serie di attività congiunte e navali collaborando a stretto contatto
00:47con gli alleati della Nato per migliorare la nostra sicurezza e la stabilità in Europa e
00:52in Africa. Henderson comanda inoltre le Naval Striking and Support Forces NATO,
00:57ci presenta il contrammiraglio Craig Wood dell'Unroyal Navy, il suo vicecomandante
01:02lato Nato per le Strike for NATO e delinea l'attività Neptune Strike pianificata in mesi
01:09e supervisionata dalla USS Mount Whitney con la partecipazione di più di 20 paesi della Nato.
01:15Il comandante sottolinea l'integrazione di capacità marittime di fascia alta
01:21e il comando e controllo eseguiti dalla nave.
01:24Siamo molto molto molto orgogliosi di ciò che abbiamo realizzato nel corso
01:28dell'ultima settimana ci dice. Ci troviamo a bordo della nave USS Mount Whitney,
01:33ammiraglia della sesta flotta degli Stati Uniti d'America a distanza nel Mediterraneo
01:38e anche a Float Command Platform delle Naval Striking and Support Forces NATO.
01:43Ti chiediamo se è corretto dire che è come stare dentro al cervello di queste attività.
01:48Dal Baltico al Mar del Nord sino al Mediterraneo.
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02:10punto in cui possiamo integrare la miriade di capacità di più nazioni e in più aree di
02:16responsabilità. Ma il comando parte da qua, gli chiediamo? Corretto, il Mount Whitney fornisce
02:29una piattaforma mobile con una suite di comando e controllo che si può usare per comunicare con
02:36le forze per controllare e fornire indicazioni a quelle forze. Ed è anche una nave storica
02:44per la Marina Americana, gli diciamo? Lo è. È in circolazione da molto tempo, è una delle poche
02:52forze navali che abbiamo nella Marina degli Stati Uniti che esiste da così tanto tempo.
03:00Siamo molto fortunati ad averla, ad averla a distanza qui in Italia e siamo fortunati ad
03:06avere il capitano Matthew Kaiser e l'equipaggio che forniscono le capacità della nave al nostro
03:12staff Nato, così come al mio personale della Sesta Flotta.