• mese scorso
Al Festival dello Sport 2024, dal Teatro Sociale, l'incontro con Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, con la partecipazione di Cristina Bombassei, Chief Sustainability Officer Brembo. Hanno presentato Andrea Elefante e Giulia Mizzoni.

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Sport
Trascrizione
00:00:00Buonasera, buonasera a tutti. Buonasera Andrea Elefante, Gazzetta dello Sport.
00:00:24Buonasera Giulia Mizzoni. Ciao a tutti. Allora, come stai intanto?
00:00:29Bene. Siamo felici. Ci facciamo una chiacchierata.
00:00:32Io direi adesso poi ci sediamo. Quando arriva il nostro graditissimo ospite, avete visto il nome nello schermo alle nostre spalle, lo conosciamo benissimo.
00:00:40La cosa bella di lui è che è un uomo che di fatto ha legato il suo nome, la sua vita, nove anni finora, ad una città, un popolo, una famiglia.
00:00:47Prima ancora che una squadra, il suo calcio è un calcio dominante, spettacolare, efficace, che incanta in Europa ed è soprattutto un calcio vincente.
00:00:57Non peraltro lo chiamano il sindaco di Bergamo.
00:01:00E noi a proposito di questo termine, che poi analizzeremo insieme, il termine vincente, partiamo proprio da una vittoria, la vittoria, quella del 22 maggio scorso,
00:01:08Dublino, per parlare di, ma soprattutto con, colui che ha portato la Dea in Paradiso, Gian Piero Gasperini.
00:01:26Che accoglienza!
00:01:34Sono portato i tifosi dietro.
00:01:36Ci hanno una cena pagata poi dopo.
00:01:39Sì, sì.
00:01:40Sono meravigliosi e credo sia tutto meritato, ecco Andrea, visto che abbiamo detto che si riparte poi da un qualcosa che inevitabilmente resta del cuore.
00:01:51Adesso scorreranno alle nostre spalle le immagini dell'impresa di cui parlava Giulia.
00:01:57Guarda, io la inizio così questa chiacchierata.
00:02:00Tu sei uno che sogna molto.
00:02:02Non sogni, sogni proprio i sogni degli uomini comuni.
00:02:07Io mi rimprovero sempre di non ricordare i sogni.
00:02:10Probabilmente sì, sogno molto, ma soprattutto penso molto.
00:02:15Mi dispiace tante volte non ricordare i sogni.
00:02:19Però avessi dovuto fare un sogno, questo era sicuramente...
00:02:23Ecco, ma la mia curiosità è questa.
00:02:25In questi cinque mesi, perché sono passati quasi cinque mesi, no?
00:02:29L'hai mai sognata quella notte?
00:02:33Non a occhi aperti, a occhi chiusi, dormendo.
00:02:36Ma forse inconsciamente sì.
00:02:38Forse inconsciamente sì, perché è stata talmente...
00:02:41Ma soprattutto il dopo, perché in quel momento eravamo abbastanza troppo presi nella gara.
00:02:46Eravamo ancora molto adrenalinici in quale era stata la partita.
00:02:51Poi dopo ci siamo resi conto, durante l'estate, durante le settimane successive,
00:02:56che era stata veramente un'impresa importante.
00:02:59Perché non solo è realizzata in Italia, ma è realizzata in Europa.
00:03:04E questo ci ha dato una conoscenza un po' da perdere.
00:03:09A proposito di premunizioni, mi viene questa curiosità.
00:03:12Il 22 maggio, per il calcio italiano, è una data che ancora di più, grazie all'Atalanta, è diventata iconica.
00:03:19Quattordici anni prima era stata l'ultima vittoria di un trofeo di un'italiana con Mourinho.
00:03:26Ed è famosa l'aneddoto per cui Mourinho, giorni prima della finale,
00:03:32quando Materazzi gli chiede, mister, ma come finisce?
00:03:35Tranquillo, vinciamo 2-0.
00:03:37Ma tu a un tuo giocatore gli hai detto, tranquillo, vinciamo 3-0?
00:03:41No, non gli ho detto questo, però eravamo fiduciosi.
00:03:48Almeno io personalmente ero convinto che noi avremmo messo in difficoltà il Bayern.
00:03:53Poi il Bayern chiaramente era la squadra favorita in quel momento,
00:03:57era una squadra che era un anno che non perdeva, ha battuto tutti i record.
00:04:00Noi venivamo dalla sconfitta di pochi giorni prima, nella finale di Coppa Italia, con la Juventus.
00:04:06Paradossalmente, però, questa è stata anche una molla che ci ha permesso di arrivare nel modo migliore alla finale di Dublino.
00:04:13Io ero fiducioso che noi gli avremmo messo in difficoltà, un po' per il nostro modo di giocare, un po' per il loro,
00:04:21che gli avremmo creato dei problemi e che sarebbe stata una partita diversa dalla precedente finale, questo ero sicuro.
00:04:28Adesso introduciamo un discorso a te, caro, poi lo fai meglio con Giulia.
00:04:34Questo festival si intitola Nati per vincere, tu, visto che se ne parlava tanto prima di quella sera,
00:04:42avevi mai avuto paura di non essere nato per vincere?
00:04:47No, questa è una mentalità che io ho sempre combattuto, sempre battagliato, soprattutto anche contro tanti tuoi colleghi,
00:04:56perché non ho mai capito qual era il parametro di vincere, cosa vuol dire vincere e qual è il risultato.
00:05:03Il risultato non può essere vincere, non può essere solamente alzare una coppa o vincere uno scudetto,
00:05:08altrimenti vincono tre persone in Italia e qualche decina nel mondo.
00:05:14Il risultato è un'altra cosa, è un frutto di qualcosa che ognuno cerca di superare quotidianamente,
00:05:22di superare se stesso, di superare i propri record, di raggiungere i propri traguardi,
00:05:27questo credo che sia l'essenza vera della vittoria e tutto il resto invece viene fatto solamente per creare della pressione molto spesso
00:05:35e non riflette quello che invece rappresenta un risultato.
00:05:41No, la cosa bella è che infatti quello che dice oggi Gian Piero Gasperini lo dice prima di quella finale,
00:05:47ma poi lo ripete anche una volta sollevata la coppa, no? Mi sarei sentito un vincente comunque, anche senza quella coppa.
00:05:54Ma io credo che deve essere così per tutti, ognuno ha i propri traguardi, ognuno deve raggiungere la propria dimensione,
00:06:03lavorare per questo, faticare per questo, essere felice se ha una promozione,
00:06:10se riesce a fare qualche cosa di più per la propria famiglia, per i propri figli,
00:06:16altrimenti la vita avrebbe poco senso. Ridurre tutto solamente a una coppa c'è gente che non può neanche partecipare,
00:06:24giocare per vincere lo Scudetto o per vincere un'Europa League come abbiamo vinto noi.
00:06:31E anche noi stessi siamo arrivati attraverso degli step. Io ho iniziato ad allenare dei ragazzini di 11 anni e ho fatto tutta l'altra fila
00:06:41e per giocare in Serie B ho dovuto vincere il campionato di C, per giocare in Serie A ho dovuto vincere il campionato di Serie B.
00:06:49E così vale per tutti. Allora questo è diverso dal risultato del successo. Il successo è vero, non è per tutti.
00:06:58E quello che poi viene riconosciuto da gente, io oggi sono qui a parlare perché abbiamo vinto l'Europa League
00:07:04e quindi quando vado in giro trovo anche tanti turisti a Bergamo di tutte le nazioni che mi riconoscono
00:07:11oppure se vado all'estero è uguale perché l'Atalanta ormai oggi è riconosciuta, ma poi c'è anche il risultato.
00:07:18Il risultato invece è alla dimensione di tutti e quando qualcuno dice sei vincente o sei perdente lo trovo veramente riduttivo
00:07:28come se fosse un cercare di fare polemica.
00:07:31Questo è un messaggio di vita secondo me, questa pressione continua che mettiamo su questi ragazzi a tutti i livelli,
00:07:46nello sport ma anche nella vita, nello studio a volte infarciamo di informazioni con quest'ansia dell'essere il vincente
00:07:54inteso come del raggiungimento di un risultato, poi non si insegna più.
00:07:59Crea frustrazione, crea dei ragazzi che magari non superano un esame a scuola.
00:08:04Noi per arrivare a questo risultato abbiamo perso delle partite clamorose, la prima partita abbiamo fatto in Champions
00:08:14abbiamo preso quattro gol a Zagreb, abbiamo preso cinque gol da Liverpool, però abbiamo imparato qualcosa
00:08:21abbiamo preso cinque gol con il City, poi la volta dopo abbiamo pareggiato, la volta dopo abbiamo vinto, ci ha insegnato qualcosa
00:08:27non abbiamo sempre vinto, anzi abbiamo perso delle partite clamorose.
00:08:32Lo sport è quello che ti aiuta veramente a reagire, dagli errori riparti, considerare gli errori una frustrazione ti rovina la vita
00:08:44l'errore non è il fallimento, l'errore è quello su cui poi dopo impari qualcosa per migliorarti e per andare avanti.
00:09:01Non a caso una delle frasi a te più care è se vinci vinci, se perdi impari.
00:09:10Sì è così, noi non perdiamo mai o vinciamo o impariamo, non è una frase mia chiaramente però molto significativa
00:09:22perché anche nei migliori percorsi le cose non vanno mai sempre nel verso giusto, vai bene poi prendi qualche buca, prendi qualche sconfitta
00:09:34sono i cicli della vita, lo sport non fa altro che rappresentare la vita però forse nel modo migliore
00:09:42perché lo sport è quello che ti insegna la vita non sempre è perdere.
00:09:46Nello sport impari a perdere, impari a aver rispetto dell'avversario soprattutto quando ne trovi uno più forte
00:09:53e ti dà sempre la motivazione per poi cercare di fare qualche cosa in più.
00:09:59Ti forgia caratterialmente per quello abbiamo bisogno che tutti facciano sport e ci sia una grande mentalità sportiva
00:10:06perché chi arriva da questo mondo sicuramente poi affronta anche meglio la vita e ha meno problemi.
00:10:13Hai detto se vincere fosse solo avere un trofeo in mano vincerebbero in due o tre al massimo, no?
00:10:20Un trofeo lo potete vincere in sei quest'anno perché quest'anno c'è anche il pallone d'oro per gli allenatori.
00:10:27Parlavamo di sogni prima ma un po' lo sogni, dai.
00:10:32Obbiettivamente è un grandissimo traguardo per me, sono un po' dispiaciuto.
00:10:39Ci sono io, c'è l'Ocman, non c'è l'Atalanta nelle prime sei squadre perché io rappresento l'Atalanta.
00:10:50Quindi non c'è, ma è con me, no? Perché il risultato mai come in questo momento è stato veramente frutto di una crescita
00:10:59che abbiamo ormai da più di otto anni, in questo nove anno, è il nono anno che abbiamo fatto insieme
00:11:05e che siamo cresciuti insieme, abbiamo fatto risultati insieme partendo sicuramente da posizioni molto più basse
00:11:14anche se non pensavamo a questo e quello che abbiamo raggiunto l'abbiamo raggiunto insieme a tutti i giocatori,
00:11:21insieme alla società, vorrei dire anche insieme alla città perché Bergamo rappresenta molto di quello che è la mentalità
00:11:30che poi questa squadra ha cercato di proporre.
00:11:34Poi ne parliamo.
00:11:37Adesso, come ti abbiamo detto prima, torniamo molto indietro.
00:11:41Siamo partiti dal recente.
00:11:47Torniamo molto indietro al Gasperini calciatore.
00:11:56Non molto tempo fa parlavamo di una cosa di cui mi piace che parliamo anche qua.
00:12:02Tu, ed è un termine che non ti piace, però alcuni sei un sergente sul lavoro, non un sergente di ferro,
00:12:10però mi raccontavi che in realtà quando tu giocavi c'erano allenatori che vi facevano lavorare anche più di quanto tu fai lavorare i tuoi.
00:12:22Io ho attraversato tanti periodi del calcio, quindi indubbiamente negli anni 70 a un certo punto c'è stato l'arrivo dei preparatori atletici
00:12:34che arrivavano direttamente dall'atletica e quindi non è che in quel momento si era passati da torelli e partitelle
00:12:46a dover fare anche degli allenamenti di carattere fisico-atletico, al quale il calcio non era abituato,
00:12:53con dei tempi e con dei preparatori che avevano una formazione soprattutto dovuta all'atletica leggera.
00:13:01Quindi sono stati momenti proprio di trapasso diverso.
00:13:06Poi c'è stata anche l'evoluzione anche lì nel lavoro.
00:13:09Ma quello che ho acquisito negli anni è che se ti alleni, così come se studi, così come se lavori, hai più possibilità di ottenere dei risultati
00:13:23e questo è un credo che ho sempre avuto.
00:13:26Poi ho visto gente vincere solamente col proprio talento oppure su altri squadri allenarsi poco e magari vincere lo stesso,
00:13:35quindi non è una scienza esatta.
00:13:38Però se chiedi a me, nel mio modo di vedere le cose, chi si applica, chi si impegna, chi vuole migliorarsi,
00:13:49ha più possibilità di raggiungere dei risultati e di crescere.
00:13:54Però ti è capitato anche a te di finire un allenamento quasi vomitando dalla fatica?
00:14:01No, ma guarda, se vai a vedere indietro, c'erano i famosi allenamenti di Zeman, di Enrico.
00:14:07In quel momento, sicuramente, poi eravamo anche meno abituati, il calcio era molto più lento.
00:14:16Adesso ci sono degli atleti straordinari, posso dirti che la statura media è cresciuta di almeno dieci centimetri.
00:14:25Prima i giocatori più alti erano...
00:14:27Ne parlava ieri Cannavaro.
00:14:28Sì, guarda anche lo stesso Fabio, che è stato pallone d'oro, giocatore di statura mondiale, però di statura...
00:14:371,76 per l'esattezza.
00:14:39Adesso sarebbe veramente difficile proporre...
00:14:44No, lui giocherebbe comunque a grandissimi livelli, però effettivamente c'è stata un'evoluzione fisica in tutti gli sport.
00:14:53Per stare all'Atalanta tu potrai schierare una linea difensiva Cusunu, Ien, Scalvini, siamo in tre, sopra il metro e novanta.
00:15:02Sì, questo però poi, anche per dire come vale tutto, è il contrario di tutto.
00:15:09Noi ci siamo spostati molto verso questa fisicità.
00:15:15Poi però la Spagna, che di tradizione e di razza è anche mediterranea, è molto simile alla nostra, ha difeso molto quella che è la propria storia.
00:15:27Con giocatori magari non altissimi, brevi linei, molto rapidi, molto veloci, molto tecnici ed è riuscita a emergere, comunque a diventare...
00:15:38Xavi e Agnesta non erano proprio dei giganti.
00:15:41Xavi, Agnesta, tanti altri, Messi che è argentino.
00:15:46Però per dire la scuola, la scuola spagnola ha rispettato la propria tradizione e ha ottenuto dei risultati straordinari lo stesso.
00:15:54Questo per dire che nello sport, sicuramente è così anche nella vita, non c'è una strada unica.
00:16:02Ci sono tante strade che si possono seguire, si possono battere per arrivare a dei risultati.
00:16:10La questione della scuola mi fa venire in mente ovviamente la cantera, parlando della Spagna e quindi i giovani.
00:16:15Lì c'è ovviamente un'attenzione particolare, forse anche per questo, che ancora riescono a soppesare la fisicità con la qualità.
00:16:23Evidentemente la qualità è ancora qui per loro, magari ne parliamo anche della questione della qualità dei giocatori media in Italia,
00:16:31però mi interessa anche ripercorrere un po' le sue etappe da allenatore di settore giovanile,
00:16:36perché è lì che si inizia e si impara ad insegnare calcio, come poi lei ha fatto anche nell'Atalanta.
00:16:44Quanto l'ha arricchita?
00:16:47Per me l'esperienza di settore giovanile è stata straordinaria, formativa.
00:16:51Ho iniziato con i bambini di 11 anni, quindi non sapevo neanche cosa fargli fare.
00:16:59Avevo appena smesso di giocare a calcio dopo 16 anni che avevo girato un po' per l'Italia,
00:17:05giocando prevalentemente in Serie B e un po' di Serie A con il Pescara.
00:17:09Poi ho avuto questa opportunità, non volevo fare questo di professione,
00:17:15pensavo a 35 anni che smettevo di ricominciare una vita, volevo stare più a casa mia dopo tanto girovagare.
00:17:26Ho avuto poi l'opportunità con la Juventus di partire da dei piccolini,
00:17:32che allenavo due volte a settimana e poi facevamo una partitella al sabato.
00:17:36Lì ho cominciato a fare i corsi, ho cominciato a cercare di prepararmi,
00:17:41a dire cosa dovevo fare, principalmente per non fare danni.
00:17:46Però è stato formativo, perché ho fatto gli osordienti, ho fatto i giovanissimi,
00:17:52ho fatto gli allievi e poi sono arrivato alla primavera della Juventus, dove sono stato cinque anni.
00:17:59Il settore giovanile non era così importante per una società come la Juventus,
00:18:03invece in quegli anni è diventato importante e questo è stato un grande successo per me
00:18:10e per un gruppo di ex giocatori cresciuti senza aver mai giocato in prima squadra,
00:18:20senza essere mai stati giocatori della prima squadra della Juventus.
00:18:25Abbiamo creato e aiutato a crescere un settore giovanile che poi ha dato grandi soddisfazioni.
00:18:31Senti, credo che a nessuno di noi, e tantomeno a voi allenatori, piace essere chiamato profeta.
00:18:38Io ti chiamo profetico, ripensando a quello che tu hai detto nell'estate del 2016,
00:18:43quando sei arrivato alla presentazione da allenatore dell'Atalanta.
00:18:49Io ho scelto Bergamo perché qui vedo, e nessuno te l'aveva detto, tutti i presupposti per aprire un ciclo vincente.
00:18:59Nove anni dopo direi che avevi capito tutto prima.
00:19:04Ciclo vincente non lo so, forse non ho detto questo, però in quel momento io ho fatto una carriera sempre in crescita.
00:19:15Fino poi a Genova, eravamo arrivati in Europa e poi c'è stata la chiamata dell'Inter.
00:19:22Lì c'è stato un brusco stop e l'anno dopo è stato un altro brusco stop a Palermo.
00:19:29E quindi io sono ripartito da Genova, era andata molto bene, Genova mi ha rilanciato,
00:19:38però in quel momento ero un po' bruciato per grandi piazze.
00:19:44Ed era la ricerca di una società dove poter lavorare con i giovani, perché ci credevo,
00:19:51perché a Genova ho avuto un'esperienza molto positiva.
00:19:54In quel momento in Italia giocavano le big, diciamo così, si avvalevano sempre nel mercato straniero,
00:20:01quindi tutti i giocatori stranieri.
00:20:03Nel Genova facendo giocare un po' di giocatori da Criscito, Palladino, Bocchetti,
00:20:10insomma tanti giovani andavano direttamente in nazionale se facevano bene.
00:20:15E quando sono venuto via da Genova vedevo nell'Atalanta, che è un settore giovanile importante,
00:20:21la possibilità di fare un lavoro che in Italia in quel momento non c'era.
00:20:28E non c'era neanche a Bergamo, perché Bergamo era, paradossalmente a quel che si pensa,
00:20:35era un ambiente molto conservatore, dove le squadre erano formate da gente esperta,
00:20:42da gente che era lì da anni, che doveva garantire la salvezza,
00:20:46che il traguardo massimo era quello da raggiungere.
00:20:51E io pensavo che si potesse raggiungere, quindi non pensavo vincere l'Europa League
00:20:55o i risultati che abbiamo fatto, però pensavo che quel traguardo l'avremmo potuto fare benissimo
00:21:02con dei giovani che tra l'altro lì ce n'erano parecchi e validi.
00:21:06Nell'Atalanta?
00:21:07Sì, però facevano il 21, il 22, il 23 fino al 28.
00:21:13E non rientravano mai nei primi, ma neanche nei primi 15.
00:21:17Tu li hai fatti entrare nei primi 11.
00:21:19Sì, perché ogni tanto l'Atalanta lanciava lo Cirea, il Cabrini, il Donadoni,
00:21:23cioè sempre tirato fuori, però uno, uno, uno.
00:21:28Io invece lì ero convinto che fosse l'ambiente giusto per fare un tipo di lavoro che in Italia non c'era.
00:21:34Però qui c'è anche la forza delle idee, no?
00:21:36Sentendola parlare a me poi vengono in mente queste cose,
00:21:39perché adesso si diceva Bergamo è la classica piazza in cui ti puoi permettere di fare questo discorso
00:21:45perché c'è meno pressione.
00:21:47Però l'Atalanta oggi è una realtà affermata e che ha vissuto nel tempo con anche una sinergia costante.
00:21:55Allenatore, proprietà, chi si occupa del mercato.
00:21:58Mettere al centro un uomo, credere in un'idea, ma crederci davvero.
00:22:01Siamo nell'era dei progetti, lei lo sa meglio di me, progetti che durano due settimane a volte anche.
00:22:06Questo progetto dura da tanti anni con degli step incredibili.
00:22:11Nel calcio come nello sport però quello che ti salva è il risultato.
00:22:15Perché diversamente se non hai il riscontro del risultato c'è poco da fare.
00:22:21Bergamo ha sempre avuto una tradizione di lavoro, un'etica proprio.
00:22:29Quando sono entrato nel centro sportivo di Zingonia era subito qualcosa che poche società avevano.
00:22:37Quindi c'erano tutte le condizioni, la capacità lavorativa ma di tutti, dall'impiegato, dal magazziniere.
00:22:46Era organizzato benissimo.
00:22:49Sono d'accordo che quello che poi ha alzato il valore e il risultato è stato poi un'idea.
00:22:57Che non era così facile ma anche da mettere in campo.
00:23:04Perché era quella di lavorare con i giovani, era quella di mettere un nuovo modo di stare in campo.
00:23:11Quindi un aspetto tattico diverso al quale la squadra non aveva mai giocato.
00:23:18Era quella di creare una mentalità diversa, quindi anziché giocare una fase sempre difensiva
00:23:24sperando di limitare i danni e magari di vincere la partita.
00:23:28Era quella di andare a prendere l'avversario là, di andare a giocare anche con una squadra forte,
00:23:33di andarla ad affrontare e questa combinazione di cose.
00:23:38Ho avuto la fortuna di trovare una società, soprattutto il presidente Antonio Percassi in quel momento,
00:23:44che per quanto anche lui ha confessato qualche volta che non ha dormito la notte,
00:23:50che però mi ha lasciato fare.
00:23:53Ma questo è il bello di tutte le cose nuove, tutte le cose nuove ci mettono l'ansia.
00:23:56A proposito di risultati che ti salvano, tu dopo quattro sconfitte nelle prime cinque partite, secondo me...
00:24:02C'ero già per aria.
00:24:04Quando dico che il risultato poi è quello che ti salva.
00:24:08Poi la fortuna è stata la bravura del presidente che ha retto, ma non è che poteva reggere tanto di più.
00:24:15Hai vinto a crotone.
00:24:18Esatto. Prima ancora si dice la partita di Napoli, che era la sesta,
00:24:25però già nella quinta partita io avevo già cambiato.
00:24:29Solo che avevamo vinto col crotone ed era stato poco considerato.
00:24:33Poi hai vinto col Napoli.
00:24:36Dopo quattro sconfitte su cinque ha dato una svolta perché poi abbiamo fatto un pareggio
00:24:42e poi abbiamo vinto otto partite di fila.
00:24:45Praticamente da medio-bassi in classifica.
00:24:49E lì c'è stato sicuramente, poi ha acquisito crediti, ha acquisito fiducia e poi dopo è stato più facile.
00:25:06Anche il fatto di aver portato, sempre tornando alla questione della realtà, alla forza delle idee,
00:25:11una piazza come Bergamo dalla quale inizialmente nessuno si aspettava qualcosa del genere.
00:25:16Credo che incida molto sul legame con questo popolo.
00:25:22Prima parlavo di un popolo, di una città, di una famiglia quasi.
00:25:25Non è che è tanto facile entrare nel cuore dei bergamaschi.
00:25:28Dobbiamo essere onesti, non si offenderà nessuno ovviamente.
00:25:31Perché sono molto legati alle proprie radici e difficilmente si aprono.
00:25:35Lei è riuscito a, non solo attraverso i risultati però, entrare nel loro cuore.
00:25:41Ma io devo dire che poi a un certo punto loro hanno, ma esiste un po' da tutte le parti,
00:25:47però sicuramente Bergamo è una città piccola rispetto al panorama della Serie A in Italia.
00:25:54Ci sono molte piazze molto più grandi.
00:25:57Però c'è un po' da tutte le parti, ma lo spirito di appartenenza a Bergamo è sicuramente molto forte,
00:26:03anche perché c'è una squadra sola e quindi c'è proprio questo attaccamento già da bambini,
00:26:09subito dalle famiglie, andare all'Atalanta per loro è un qualche cosa che fa parte della loro vita.
00:26:19Io credo di essermi calato nel tempo, insomma anche con un'appartenenza verso questa squadra,
00:26:28mettendomi tante volte anche in prima persona contro decisioni che non ci sembravano giuste,
00:26:37contro situazioni che non erano facili e questo magari poi dopo.
00:26:44Però credo che i risultati sono quello che poi comunque hanno determinato il tutto
00:26:50ed i risultati ne abbiamo fatti veramente tanti sempre.
00:26:55Inizialmente con una squadra molto giovane che a me piaceva moltissimo, sono legatissimo perché avevo un entusiasmo.
00:27:05Io ho avuto diversi Atalanta ormai in questi anni.
00:27:08Alla fine del primo anno, che era formata da molti giovani italiani,
00:27:12io ricordo che nel sottopassaggio, prima di iniziare le partite,
00:27:18io sentivo i tacchetti di questi ragazzini che erano pronti ad entrare,
00:27:22avevano un'adrenalina dentro, per loro giocare ogni partita era qualcosa.
00:27:27Medialmente in quegli anni, dopo 20 minuti, mezz'ora noi avevamo fatto gol,
00:27:32ma dopo 20 minuti non è sempre stato così.
00:27:35Noi c'è stato dei periodi, compreso anche ultimamente, che la nostra squadra era un diesel.
00:27:40Magari veniva fuori in secondo tempo o molto spesso pronti via andavamo in svantaggio.
00:27:46Questo per dire come veramente vario il calcio, come ci sono tanti Atalante.
00:27:54Me lo ricordo quel trend adesso che me lo ha svegliato nella memoria.
00:28:01C'era la questione del dire prendiamo gol sicuro gli altri,
00:28:05prendiamo gol sicuro nei primi 20 minuti contro di loro, me lo ricordo.
00:28:08Questa è caratteristica, era una squadra che partiva ai blocchi come un velocista.
00:28:13Quest'anno invece è il contrario, sono loro che si dicono all'inizio del secondo tempo prendiamo gol sicuro.
00:28:19Vabbè, ci sono delle fasi.
00:28:21Fai fatica anche a volte a porre rimedio, perché non pensare che quando prendi gol,
00:28:27una volta inizia il secondo tempo, un'altra volta pure, poi non ti parli, non ci pensi.
00:28:32Ci pensi sì.
00:28:33Ci pensi, poi è l'ora di entrare, stiamo attenti all'inizio.
00:28:37Però questo fa parte anche della bellezza del nostro sport, che è molto imprevedibile.
00:28:42Tu hai raccontato, visto il trend e lo dici nell'intervallo,
00:28:46cerchiamo di non prendere gol subito appena torniamo.
00:28:50Pronti via.
00:28:53Sì, ma anche perché nel calcio in particolare, che è uno sport di situazione,
00:28:59quindi i numeri valgono fino a un certo punto,
00:29:02la casistica è veramente varia ed è difficile ridurre.
00:29:09Adesso c'è questa cosa degli algoritmi, che arriva un po' dagli Stati Uniti,
00:29:16arriva molto dal basket, che è una cosa valida, indubbiamente.
00:29:22Nei grandi numeri trovi delle verità.
00:29:27Però il calcio è uno sport di situazione,
00:29:30ed è difficile riuscire a conglobarlo nei numeri.
00:29:34E' del motivo per cui piace così tanto, del motivo per cui è sempre così vario,
00:29:38del motivo per cui nel mondo ormai è diventato lo sport per eccellenza.
00:29:44Ormai da noi gli stadi sono pieni, ma sono pieni in Germania, in Francia, in Inghilterra.
00:29:49Sono pieni in Asia, sono pieni negli Stati Uniti adesso, sta prendendo piede dappertutto.
00:29:54E anche in certe zone dell'Africa ci sono degli stadi che noi non sappiamo,
00:29:59ma ci sono 50, 70, 80 mila persone a vedere.
00:30:02E' uno sport incredibile che ha preso una dimensione planetaria.
00:30:07A proposito di stadi, lunedì Spalletti ha proprio lanciato quasi un appello,
00:30:15ha detto che noi dobbiamo per forza cercare di migliorare gli stadi in Italia.
00:30:20Non è possibile che la gente vada a vedere partite anche importanti sotto il diluvio.
00:30:25Dobbiamo assolutamente fare qualcosa.
00:30:28Quanto ti senti privilegiato ogni volta che entri in quello stadio così bello?
00:30:33Beh, allora Bergamo adesso è un gioiello, è un gioiello da 25 mila posti,
00:30:41ma questo è il frutto veramente della volontà di una persona
00:30:46che ha voluto costruire quello stadio, lo ha fatto con tutte le proprie forze.
00:30:53Nonostante che a Bergamo volessero fare tutti lo stadio, ci è voluto otto anni.
00:30:59E questo per dire, la difficoltà comunque dove tutti volevano farlo,
00:31:04comunque ci è voluto otto anni per riuscire a compiere.
00:31:07Ma ce la faremo in Italia a migliorare?
00:31:09Non lo so, è difficile.
00:31:11Non sono io quello più indicato a dare una risposta in questo,
00:31:15però quando vado all'estero vedo degli stadi meravigliosi.
00:31:18In città bruttissime?
00:31:20Vedo degli stadi...
00:31:21Come a Gelsenkirchen?
00:31:22È vero, è vero questo.
00:31:23A Varsavia?
00:31:24Ma degli stadi che costeranno delle cifre pazzesche, oppure a Gelsenkirchen...
00:31:29Però Varsavia non è una brutta città.
00:31:32A Gelsenkirchen c'è questo stadio che si copriva completamente
00:31:35e in sette minuti si apriva e scopriva
00:31:38con il campo che veniva fuori dallo stadio
00:31:42e scorrevano, potevano fare concerti.
00:31:44A Gelsenkirchen c'è lo Schalke che gioca...
00:31:47E per fortuna che l'hanno fatto così, perché adesso giocano in B.
00:31:50Penso che hanno...
00:31:52Almeno ci fanno i concerti.
00:31:54Economicamente sono degli stadi che costano centinaia di milioni.
00:31:58Non so come si possa trovare delle risorse anche da parte delle società
00:32:04anche volessero, nella migliore delle ipotesi, fare degli stadi così.
00:32:07Siamo rimasti indietro in questo.
00:32:10Sicuramente lo paghiamo, però gli stadi continuano a essere pieni
00:32:15e questo è un bel segnale.
00:32:17Dato che abbiamo girato un po' l'Europa, facendo i nomi dei vari stadi,
00:32:22ascoltando, tornando a lei, mi fa sempre molto sorridere.
00:32:26Voglio capire lei come la prende questa cosa del dentista.
00:32:29Ormai tutti gli allenatori europei, dei signori allenatori,
00:32:33l'ultimo è stato proprio Ancelotti, dopo la finale di Supercoppa Europea,
00:32:36a dire che avere a che fare con questa Atalanta di Gasperini
00:32:39è peggio che andare dal dentista.
00:32:42Sì, è una cosa che mi ha messo Guardiola quando abbiamo giocato contro.
00:32:49Anche se in realtà il primo che avrebbe dovuto dirlo era Ronald Koeman
00:32:53quando avevi vinto 3-0 con l'Everton alla prima partita di Europa League dopo 26 anni.
00:32:58Sì, lì forse avevamo fatto un po' più male del dentista.
00:33:03Con Guardiola l'avevamo pizzicato almeno, a partire dal ritorno poi dopo sicuramente di più.
00:33:10Credo che però l'Atalanta, almeno anche in Europa, sia diventata qualcosa un po' più che fastidiosa.
00:33:18Anche se per noi è comunque un merito.
00:33:21Inizialmente quando incontravamo questa squadra il nostro primo obiettivo era quello di farli giocare male,
00:33:28di metterli in difficoltà, di creargli dei problemi.
00:33:32Non era tanto quello di limitare i danni.
00:33:38E' sempre stato questo.
00:33:40E' la cosa che ci ha un po' distinto e che ci ha dato anche risalto a tante nostre prestazioni.
00:33:49Poi non sempre si riesce, perché con queste squadre quando non riesci poi ti fai male.
00:33:54E qualche volta ho pensato se era il caso di modificare un po'.
00:34:00L'ultimo esempio, il più bello in assoluto, è stato con il Liverpool, che l'ho raccontato.
00:34:06Ecco, forse quello a cui hai fatto più male di tutti è Klopp.
00:34:10Due volte.
00:34:12Ah, ok.
00:34:14Questo posso toglierlo?
00:34:16Con Klopp?
00:34:18Però Klopp è stato un personaggio incredibile.
00:34:21Una delle migliori soddisfazioni è stata vincere a Liverpool con lo stadio pieno.
00:34:27E quando è finita la partita noi abbiamo ricevuto un applauso da tutto il pubblico.
00:34:33In Italia facciamo fatica.
00:34:37Facciamo fatica e se proprio devo vorrei realizzare un piccolo sogno.
00:34:45E che noi si riesca sia ad avere, perché noi siamo il paese dei comuni, delle contraposizioni e tutto.
00:34:52Però riportare il calcio a uno scontro, una partita.
00:34:57Ma poi quando finisce la partita bisogna anche avere la forza e il rispetto di riconoscere l'avversario.
00:35:03C'è ancora tanta maleducazione.
00:35:05Tu sei stato molto onesto quest'anno in un'ambizione.
00:35:19Hai detto che tornare in Champions dopo non averla avuta per due anni è un pensiero che ci prende particolarmente.
00:35:29Non lo volevi dire come rischio di deconcentrarsi in campionato.
00:35:35Era per sottolineare quanto per voi la Champions sia una cosa che vi dà quasi un'adrenalina diversa.
00:35:47Penso che la dia a tutti perché è veramente la manifestazione più importante che c'è nel mondo.
00:35:53Dove ci sono le migliori squadre, quando ci sono le migliori squadre europee sono le migliori squadre del mondo.
00:36:01Quindi andate a misurare con loro negli stadi che abbiamo detto.
00:36:05L'Europa League è bellissima, la Champions è sicuramente ancora una categoria superiore.
00:36:11La soddisfazione grande è stata che dopo averla fatta a tre anni di fila, l'abbiamo saltata a due anni e ci siamo ritornati.
00:36:21Ma ci sono grandi squadre che hanno passato tanti anni prima di ritornarci.
00:36:25E ci siamo ritornati vincendo l'Europa League e arrivando anche quarto in campionato.
00:36:31E quindi ce la siamo conquistata proprio.
00:36:35E questa è stata sicuramente una grandissima soddisfazione perché rigiocare la Champions è una competizione che puoi anche non giocare per tanto tempo.
00:36:47Fare calcoli dopo due partite, anche se con quattro punti in classifica, è difficile.
00:36:51Dopo Celtic e Stoccarda, cioè le prossime due partite, se dovesse andare bene, si potrà dire che vi sentirete più vicini all'obiettivo dichiarato?
00:37:03Cioè arrivare fra il nono e il ventiquattrisimo posto?
00:37:06No, perché poi mi chiederete di arrivare nel 28.
00:37:09Certo, più si alza l'asticella peggio è in questo caso.
00:37:13Quest'anno è una competizione nuova, con questa formula che è ancora molto sperimentale.
00:37:21E poi si fa veramente fatica in campionato.
00:37:25Noi abbiamo fatto una bellissima partita con l'Arsenal, una buona vittoria con la Fiorentina, poi siamo inciampati con il Como.
00:37:36In Champions è ancora più difficile, perché incontri comunque tutte le migliori squadre dei rispettivi paesi.
00:37:43Quindi squadre che sono abituate a vincere campionati o stare nelle primissime posizioni.
00:37:48In questo momento penseremo a giocare partita per partita.
00:37:53È chiaro che il nostro obiettivo è quello di cercare di entrare in quella fascia che ci consentirebbe di fare un turno anche a febbraio di andata e ritorno.
00:38:03Dove penso che inizierà la vera Champions.
00:38:07Giulia è molto esperta di Champions.
00:38:09Sono curiosa di sapere da lei, da profana, se cambia con questa nuova formula molto nell'organizzazione del lavoro.
00:38:24Parlo proprio di campo, di preparazione della partita.
00:38:27A differenza di prima che c'erano i gironi, sono otto avversari diverse.
00:38:32Quanta fatica in più si fa?
00:38:38È una novità per tutti.
00:38:40E' una cosa molto nuova, molto strana per tutti quanti.
00:38:43Perché vai a incontrare squadre che poi non incontreranno altre.
00:38:48C'è una classifica unica.
00:38:51Ci può essere anche qualche vantaggio o meno di calendario.
00:38:59È un po' il tentativo della Superliga.
00:39:04Che non è stato fatto da alcune squadre qualche anno fa.
00:39:11Però l'UEFA ha voluto cercare di allargare di più, di fare questo tentativo.
00:39:18Si giocano molte partite di più.
00:39:21Lo stabiliremo, poi si capirà più avanti se questa è una formula più spettacolare.
00:39:28Perché si stanno facendo tutte cose per cercare di aumentare lo spettacolo.
00:39:33Anche nel campionato italiano, anche i problemi che abbiamo con l'organamento.
00:39:39È tutto rivolto a cercare di dare più spettacolo.
00:39:45Non sempre si riesce.
00:39:47Qualche volta si fa qualche danno.
00:39:49Però è anche giusto sperimentare.
00:39:52Personalmente credo che quando c'è l'adrenalina dello scontro andata e ritorno.
00:39:59Di dover passare il turno meno, di dover fare un gol in più.
00:40:04È un'emozione molto più forte.
00:40:07Così appiattisce un po', dà un po' introiti a tutti.
00:40:14Allarga un po', perché alla fine è questo che si cerca.
00:40:18Di aumentare sempre di più gli introiti economici.
00:40:22Perché è quello che cercano le società.
00:40:25Perché il calcio ha raggiunto un interesse incredibile.
00:40:30Le televisioni sono sempre più interessate.
00:40:34Tutti i giorni ci sono le partite.
00:40:37Noi siamo in questo palcoscenico.
00:40:41Ci dobbiamo adattare anche noi.
00:40:44Giochiamo ogni tre giorni.
00:40:47Non so se anche questo a livello di infortuni sia la causa.
00:40:52Di scientifico c'è veramente poco.
00:40:55È chiaro che in questo ultimo periodo abbiamo assistito anche a degli infortuni di tanti giocatori.
00:41:02E poi ne parliamo.
00:41:05In questo mondo faccio fatica a dare delle risposte così nette.
00:41:12Però è chiaro che noi che facciamo parte ci stiamo adattando.
00:41:19Dobbiamo adattarci il meglio possibile per cercare di dare delle soddisfazioni.
00:41:26Facciamo avanti e indietro.
00:41:29Un allenatore molto difficilmente fa classifiche sui giocatori che ha allenato o che allena.
00:41:36Però una classifica te la faccio io.
00:41:39Io credo che il tuo giocatore simbolo di questi nove anni sia il Papu.
00:41:46Perché?
00:41:48Il Papu incarna un po' tutto quello che sei tu come allenatore e come uomo, secondo me.
00:41:54L'esaltazione della qualità come uno degli obiettivi principali che tu hai allenando.
00:42:00La capacità di adattare e plasmare anche tatticamente i tuoi giocatori.
00:42:06Con te il Papu ha fatto tutto.
00:42:08Ha fatto l'esterno offensivo, ha fatto la seconda punta, poi ha fatto il trequartista, poi ha fatto il tuttocampista.
00:42:14E vado oltre.
00:42:17Secondo me il tuo rapporto con il Papu incarna un po' anche quello che è il tuo carattere.
00:42:24Che è ruvido ma buono allo stesso tempo.
00:42:28Tu con lui hai avuto un problema e poi questo problema si è risolto nella maniera più bella possibile.
00:42:35C'è un po' tutto del Papu?
00:42:40C'è un po' tutto di te nel Papu?
00:42:44Indubbiamente c'è tanto perché molti giocatori, anche ultimamente, mi hanno dato delle gratificazioni enormi.
00:42:57Hanno fatto anche delle interviste, altri sono diventati allenatori.
00:43:02Molti?
00:43:03Sì, molti.
00:43:04Molti giocatori, ultimamente anche Burdisso l'altro giorno.
00:43:09Forse la gratificazione è veramente più grande.
00:43:15Però non è molto giusto perché io ho imparato da loro.
00:43:21Io ho tratto sempre qualche cosa da ognuno di loro, da quelli che sono stati grandi giocatori,
00:43:26ma anche da giocatori che magari non hanno raggiunto livelli così alti.
00:43:33Io ho sempre cercato di mettere loro nella condizione migliore per essere utili alla squadra,
00:43:41per dare un qualche cosa alla squadra e per farli crescere.
00:43:44Forse il settore giovanile mi ha insegnato questo, che più che guardare l'immediato,
00:43:48sempre guardavo nel ragazzino la prospettiva, quello che poteva fare, dove poteva arrivare
00:43:54e come trasmettergli qualcosa per aiutarlo a crescere.
00:43:58Il Papu era un giocatore straordinario.
00:44:00Papu era un giocatore di una qualità, nonostante che non avesse fatto una carriera così importante.
00:44:05Perché anche in Italia aveva giocato a Catania, poi era andato a Kharkiv in Ucraina a giocare,
00:44:11era tornato all'Atalanta.
00:44:13Non giocava nella nazionale argentina, però quando lo vedevi giocare dicevi
00:44:20io farei questo, lui lo faceva, ti anticipava.
00:44:23Intelligenza, tatti.
00:44:25Era un giocatore completo, di un'intelligenza calcistica e di qualità.
00:44:31Di rapidità piccolino, non era alto 1,90.
00:44:35Però tecnicamente vedeva gioco.
00:44:38Le soluzioni me le dà lui.
00:44:41Ha iniziato giocando da attaccante esterno a fianco a Betagna e quell'anno ha fatto 16 gol,
00:44:47che non aveva mai fatto, però il tempo passa.
00:44:50Il problema degli atleti, dei giocatori, nella vita più vai avanti negli anni
00:44:56acquisisci maggiori conoscenze, maggiori esperienze.
00:44:59Forse a 50 anni sei anche un uomo più bravo e più capace di quando ne hai 20 o 25.
00:45:08Nel calcio no.
00:45:09Nel calcio è vero che acquisisci esperienza, ma per me l'esperienza nello sport
00:45:14non è un fattore così determinante.
00:45:18E' importante se sei una locomotiva, se hai le gambe, se hai la qualità, la tecnica, il gioco.
00:45:26Non è la componente migliore.
00:45:29Finché lui ha avuto tutto questo, era un giocatore straordinario,
00:45:35poi dopo ha incominciato un po', ha cambiato ruolo, poi è diventato un tutocampista, un trequartista.
00:45:41Purtroppo lo sport è impietoso.
00:45:48Questo è un esempio che succede in tanti giocatori, anche tante grandi bandiere.
00:45:55E poi quando arriva il momento che abbassi un po' la prestazione diventa un problema.
00:46:00Diventa un problema perché giustamente il giocatore continua a sentirsi sempre come il prima,
00:46:08non è più così e invece l'allenatore deve pensare alla squadra.
00:46:15E' forse il motivo per cui un allenatore non deve stare troppo tempo nella stessa squadra.
00:46:23Perché poi si mescono questi tipi di problemi.
00:46:26Diventa difficile, giocatori che ti hanno dato tantissimo, se ragioni umanamente pensi in un modo,
00:46:37se ragioni da allenatore vedi magari un nuovo arrivo, un nuovo come-ass.
00:46:43La famosa riconoscenza che ha fregato tanti allenatori.
00:46:46E c'è il rischio, c'è il rischio effettivo perché comunque noi viviamo tanti giorni insieme
00:46:53e quindi si instaurano anche dei rapporti affettivi e rapporti di riconoscenza,
00:46:59perché la riconoscenza è molto la mia nei loro confronti che mi hanno portato a certi risultati.
00:47:06E poi però devi fare delle scelte e se metti sempre davanti la squadra qualche volta le scelte sono dolorose.
00:47:14E questo è il problema grosso di chi deve decidere.
00:47:19L'allenatore comunque ha un ruolo che decide e nella vita i ruoli che decidono,
00:47:25che sia il genitore, che sia l'insegnante, che sia l'allenatore, il presidente, sono i ruoli contestati.
00:47:35E questo però lo sai e ti trovi a volte in situazioni spiacevoli.
00:47:41Poi per fortuna il tempo aggiusta.
00:47:43Eh sì, il tempo decisamente è aggiustato.
00:47:45Quindi sono curiosa umanamente visto che si parla di questo.
00:47:48Quanto ci ha sofferto nel momento in cui c'è stata poi questa divisione dal punto di vista umano
00:47:54al di là poi delle strade che si sono divise e per fortuna adesso si è chiarito tutto.
00:47:58Ci ha sofferto?
00:47:59No ma certo, è normale.
00:48:01Però sai in quei momenti c'è anche magari l'orgoglio di una persona, l'orgoglio dell'altra.
00:48:07Sono le cose normali che succedono.
00:48:10Poi dopo ecco quello che mi ha aiutato è che poi la squadra è andata bene.
00:48:16Quindi ha avuto ragione lei?
00:48:17No, non c'è la ragione in queste cose.
00:48:20Non c'è la ragione di uno o di quell'altro.
00:48:23Sono delle situazioni che diventano inevitabili ma pieno.
00:48:27Pensa a certi giocatori che sono stati delle bandiere nelle proprie squadre
00:48:32e poi dopo quando è arrivato il momento del distacco è difficile.
00:48:39Poche volte non succede che il distacco sia consensuale.
00:48:48Mi aveva detto Giulia che voleva parlarti di un altro giocatore simbolo.
00:48:54Stiamo anche sul lato del rapporto umano, dell'emotività.
00:48:58Qui ovviamente ci spostiamo su quella che a tutti gli effetti
00:49:01non bisogna avere paura di definire una malattia, quella di Ilicic.
00:49:07Se ci può portare un po' dentro il vostro rapporto, anche dentro quel periodo?
00:49:16Ilicic è caduto in questa situazione nel momento migliore della sua carriera.
00:49:24La cosa che ti fa pensare è che anche gli atleti, per quanto forti e abituati a combattere,
00:49:33possono avere delle debolezze, come la debolezza umana.
00:49:38Lui dopo Valencia era un giocatore forse veramente candidato al pallone d'oro nei primissimi.
00:49:48Aveva fatto quattro gol a Valencia, avevamo superato il turno e eravamo andati ai quarti di finale.
00:49:54Sicuramente avessimo potuto avere ancora lui e il Papu nel modo migliore.
00:49:59Avremmo potuto giocarci anche più chance, perché in quel momento loro due erano due giocatori
00:50:06che in una squadra buona, sicuramente forte, loro alzavano di molto la qualità tecnica.
00:50:16Il Covid è stato devastante per tutti noi, in lui in modo particolare l'ha colpito nella vita.
00:50:31Diventa difficile quando hai un infortunio per quanto grave sai come curarlo.
00:50:39Quando subentra una parte di depressione è veramente difficile.
00:50:48Forse è stata l'unica volta in cui ti sei sentito impotente.
00:50:53Assolutamente sì, ma non solo io, anche tutte le persone che erano intorno a lui.
00:50:59La cosa è andata avanti ancora un altro anno e mezzo.
00:51:04Ogni tanto aveva dei barlumi di classe, perché lui ha avuto un momento di difficoltà veramente grande.
00:51:17Era ritornato alla normalità, però non aveva più la stessa capacità di prestazione.
00:51:29Non era neanche più giovanissimo.
00:51:32Sono contento che quest'anno è andato comunque in Nazionale, con la Slovenia è riuscito a fare ancora l'Europeo.
00:51:40Ma questo è un po' ramare con il dispiacere dei grandi giocatori che a un certo punto arriva al declino.
00:51:51E questo dispiace per qualunque grande giocatore.
00:51:54Ieri abbiamo assistito all'addio di Nadal.
00:51:57Ormai è già un po' di anni che non è più Nadal.
00:52:02Prima aveva colo di Federer.
00:52:04Quando ti lasciano questi giocatori ti lasciano sicuramente un grande vuoto.
00:52:20Senti, torniamo al presente.
00:52:25A volte ci si dimentica, ma tu a parte con Meiners, di cui si è parlato tutta l'estate,
00:52:31rispetto all'anno scorso stai facendo a meno di due titolarissimi, Scalvini e Scamac.
00:52:37A che punto siamo con il recupero?
00:52:41Purtroppo questo tipo di infortuni durano 6-7 mesi.
00:52:45E sono purtroppo sempre più frequenti.
00:52:49Con i medici a volte ci confrontiamo.
00:52:53Speriamo sempre che la scienza ci dia delle risposte.
00:52:57Non ci sono delle risposte.
00:52:59Poi sembra che il mese di ottobre, non si sa per quale motivo, ci sia un'incidenza superiore di questi infortuni.
00:53:07Fanno parte indubbiamente dello sport.
00:53:12Succedono quasi sempre, il 90% dei casi, in partita.
00:53:18Ma in allenamento.
00:53:20Succedono quasi sempre senza contatto.
00:53:23Senza contatto dall'avversario, ma magari con un movimento, un gesto scordinato,
00:53:31che provoca la rottura del legamento crociato, che nel calcio è diventato l'infortunio più lungo da curare.
00:53:41Seguiamo, si parla dei campi, delle scarpe, dei tacchetti, della preparazione.
00:53:49Si parla di tante cose, però a oggi non c'è una risposta.
00:53:56E' chiaro che poi dietro c'è tutto un percorso di questi ragazzi,
00:54:00che per mesi, con i loro riabilitatori, con i loro fisioterapisti, si curano, ripartono, ricominciano.
00:54:11Poi sono giovani, si ristabiliscono.
00:54:16Però oggi anche il percorso è quello, non si riesce neanche ad accorciare.
00:54:21Quindi anche per le società, poi dopo ti trovi di colpo, come è successo a noi in due partite, di perdere prima uno e poi l'altro.
00:54:28L'ultima partita di campionato, l'altra prima amichevole dell'anno successivo.
00:54:33Comunque Scalvini è quasi pronto.
00:54:37Scalvini penso che a dicembre sia pronto.
00:54:41Scamac si è fatto male dopo, ci vorrà qualche mese in più.
00:54:46Però nel frattempo è chiaro che noi dobbiamo andare avanti.
00:54:51Abbiamo la certezza che poi comunque recupereranno bene.
00:54:55A proposito di andare avanti, quanto l'Atalanta che abbiamo visto fino adesso è vicina o lontana dall'Atalanta che tu immagini possa essere?
00:55:10Io ogni anno, spesso, ho già avuto tre Atalante almeno.
00:55:18Partiamo che non abbiamo l'idea chiara di dove dobbiamo arrivare.
00:55:25Lo facciamo strada facendo, giocando.
00:55:28Non ci siamo mai tirati indietro, a un certo punto ci accorgevamo che potevamo essere competitivi.
00:55:34Altre volte ci accorgevamo che avevamo bisogno ancora di fare, di lavorare, di essere più solidi, di essere più tecnici, di essere più preparati in tante cose.
00:55:46Torniamo lì alla quotidianità del lavoro, alla capacità di cercare di migliorarti giorno per giorno, a utilizzare l'allenamento proprio per questo.
00:55:58E poi dopo sono i risultati, sono le partite che giochi.
00:56:03A volte ti esprimi bene, a volte non ci riesci.
00:56:07Molto spesso ci si dimentica che c'è un avversario.
00:56:11L'avversario anche lui è molto spesso preparato.
00:56:16Poi l'Atalante rispetto ai primi anni che io ero a Bergamo, quando andiamo a giocare contro gli avversari, sono sicuramente più agguerriti, qualche volta accaniti.
00:56:27Questo è quello che hanno anche detto tutti quelli che ti hanno chiamato dentista, per giustificarsi in Inghilterra.
00:56:38Però questo rientra tutto nella legge dello sport.
00:56:45E' chiaro che oggi battere l'Atalante dà molto più soddisfazione che qualche anno fa.
00:56:50Però questo è un onore che ce lo siamo conquistati sul campo e quindi lo dobbiamo difendere.
00:56:56Dobbiamo sempre farci trovare molto pronti.
00:57:00Quest'anno è una squadra che ha cambiato molto, almeno nella rosa.
00:57:03Ne ha cambiato 10 o 11 giocatori.
00:57:08Non sono scontento di questo avvio, anche se magari ci manca qualche punticino.
00:57:20Globalmente è una squadra che cercheremo di scoprire settimana per settimana e vedere dove possiamo arrivare.
00:57:29Chiudiamo con una battuta richiamando forse la più bella o famosa che hai fatto tu da quando sei a Bergamo.
00:57:37L'anno scorso tu a un certo punto hai detto che da oggi in poi il nostro unico obiettivo è la Champions, tutto il resto è mental.
00:57:47Quest'anno lo ridici a un certo punto della stagione?
00:57:50A un certo punto della stagione?
00:57:53Ma lì è sempre colpa di qualche tuo collega che continua a dire che è un po' come quest'anno,
00:58:00dove sono partiti, devi vincere lo Scudetto, devi vincere lo Scudetto.
00:58:02Va bene, se andremo avanti così dirò altrettanto.
00:58:06Sullo Scudetto.
00:58:07Ma è sempre un tentativo di voler mettere per forza un obiettivo, come se quell'obiettivo fosse l'unica cosa che conta.
00:58:17Se non arrivi a quell'obiettivo hai fallito.
00:58:21Torniamo all'inizio.
00:58:24Il fallimento nello sport non esiste.
00:58:28Il fallimento è quando abbandoni.
00:58:32Però c'è chi dice che mentalmente possa essere più stimolante darsi un obiettivo, perché tu sai che stai lottando per quella roba lì.
00:58:43Ma guarda, mai nessuno si è tirato indietro.
00:58:46Hai fatto una nota di merito.
00:58:48Necessariamente, però, è ogni avversario che incontri.
00:58:53Poi quando incominciate a incontrare e a pesare la maggior parte degli avversari, se ti accorgi che tu sei competitivo, chi è che si tira indietro?
00:59:05Chi è che non vuole raggiungere il massimo?
00:59:08Ma quello di mettere un obiettivo per forza è sempre un tentativo, molto spesso, di voler creare pressione.
00:59:17Perché senza la pressione sembra che non si possa parlare di calcio o di programmi.
00:59:25E questa è una cosa che mi dà abbastanza fastidio.
00:59:30E allora di lì è nata la cosa va bene.
00:59:33Sai cos'è?
00:59:34Che se non arriviamo in Champions non vale niente.
00:59:36Non vale la valorizzazione di Scalvini, di Scamacca, lavoro su De Ketteler.
00:59:40Se hai raggiunto l'Europa League non vale niente.
00:59:43Se hai fatto plus valenza, se hai fatto 60-70 punti non vale niente.
00:59:48Se sei arrivato in Champions hai fatto una cosa, altrimenti è mental.
00:59:57Però lo fanno spesso le società stesse, non solo noi giornalisti cattivoni.
01:00:02Spesso, questa è una squadra pronta per arrivare in Champions perché devono difendere, ovviamente non parlo dell'Atalanta, devono difendere il mercato che hanno fatto.
01:00:09Molto spesso sono le proprietà a fissare degli obiettivi, anche questo è un dato.
01:00:16Allora se lo fissano le proprietà, giustamente l'allenatore deve dire va bene.
01:00:22Se la proprietà dice che devi vincere lo Scudetto, ti devi preparare a vincere lo Scudetto.
01:00:27Sempre non ci riesci e non hai raggiunto.
01:00:30Oppure te ne vai.
01:00:32Oppure ti mando.
01:00:34Oppure te ne vai prima perché certo.
01:00:40È stata una bella chiacchierata.
01:00:42Gasperini, tra l'altro abbiamo parlato molto di giovani, no?
01:00:45Questo tema si lega anche all'ospite che ho il piacere di invitare qui sul palco,
01:00:52che è Cristina Bombasei, Chief Sustainability Officer di Brembo.
01:00:56Prego, buonasera.
01:00:58Adesso ci raggiungo.
01:00:59Buonasera.
01:01:00Salve.
01:01:01Piacere.
01:01:02Buonasera e benvenuta Cristina.
01:01:04Buonasera.
01:01:05Cristina.
01:01:06Buonasera.
01:01:08Adesso facciamo due chiacchiere con Cristina,
01:01:10però direi un grandissimo applauso e un saluto, un ringraziamento e tanti complimenti ancora.
01:01:16A Giampiero Gasperini.
01:01:17Grazie, grazie.
01:01:18Buona serata.
01:01:19Vi lascio in buone mani.
01:01:21Allora gli do un bacio.
01:01:25Confidenzio.
01:01:27Grazie.
01:01:28Grazie mille.
01:01:30Arriviamo, Giampiero.
01:01:32Un altro.
01:01:35Un altro, sì, dai, tanto.
01:01:37Non sono mai troppi.
01:01:39Certo che parlare dopo il mister è impegnativo.
01:01:42Possiamo dire da un leader come il mister a un altro, no?
01:01:45Brembo, perché di questo si tratta.
01:01:47Leader mondiale nella produzione di freni, che fornisce a tutte le moto del modo mondiale,
01:01:52ma che è collegata all'Atalanta, no?
01:01:54Perché è partner dell'Atalanta, sostiene, tra l'altro, da molti anni,
01:01:59proprio il lavoro di Vivai.
01:02:00Prima parlavamo dei giovani come Fiore all'occhiello.
01:02:04La prima domanda sarà banale.
01:02:06Perché il calcio?
01:02:08Allora, innanzitutto volevo rassicurare la platea che noi cerchiamo di frenare tutto
01:02:12facendo sistemi frenanti, tranne la straordinaria scesa della nostra Atalanta,
01:02:17che sta veramente dimostrando di essere una squadra pazzesca e bravissima.
01:02:22Quindi complimenti anche alla storia di Gasperini, che è veramente unica.
01:02:28Dall'altro lato, più perché il calcio, perché Atalanta.
01:02:31Perché noi veniamo dal mondo motosport, ma l'affinità forte e la vicinanza
01:02:36l'abbiamo proprio trovata con la nostra squadra.
01:02:38Noi siamo bergamaschi e quindi abbiamo giocato in casa,
01:02:42ma perché abbiamo ritrovato in Atalanta dei valori e delle capacità
01:02:46con cui, nello specifico io e Luca Percassi, abbiamo trovato degli intenti comuni
01:02:52nel valorizzare i giovani e il vivaio, quindi di Atalanta, di cui siamo sponsor
01:02:57e da sette anni insieme conduciamo delle attività.
01:03:01C'è una similitudine fra voi e l'Atalanta nell'essere un'eccezione.
01:03:06Brembo e l'Atalanta è anche l'unione di due grandi famiglie di Bergamo,
01:03:12bergamasche, e per questo, se andiamo a vedere nella storia dello sport
01:03:17o del calcio italiano, non ci sono molti esempi di questo genere.
01:03:21Fra l'altro voi avete un'attenzione molto particolare all'impatto sociale
01:03:26e alla valorizzazione del territorio, come tante aziende bergamasche,
01:03:31ma voi più di altre. Quanto vi dà orgoglio?
01:03:35Abbiamo un grandissimo orgoglio perché, come dicevo,
01:03:40quando Luca Percassi è venuto a trovarmi in azienda in Brembo,
01:03:44avevamo proprio l'idea di fare qualcosa insieme, ma di progettare qualcosa insieme
01:03:48che non ci fosse, al di là delle stupende attività che già il vivaio
01:03:53faceva da anni e da sempre, prima con Maurizio Costanzi,
01:03:58adesso con Roberto Samaden, che peraltro è in sala e che ringrazio
01:04:01perché insieme stiamo facendo un egregio lavoro.
01:04:04L'idea era proprio quella di andare a valorizzare i giovani perché riteniamo
01:04:07lo sport uno strumento straordinario di crescita, di valorizzazione del talento
01:04:11che, come ricordava anche il mister, c'è in ciascuno dei ragazzi,
01:04:15ma anche l'opportunità di valorizzare la parte di formazione di questi ragazzi.
01:04:20Quindi noi abbiamo istituito un premio Brembo Atalanta,
01:04:24che diamo a fine anno scolastico, quindi a fine maggio e primi di giugno,
01:04:29grazie a una commissione che c'è a Zingonia, dove viene valorizzato
01:04:33il merito indubbio della capacità calcistica dei ragazzi
01:04:37che già per essere selezionati in un vivaio, ma soprattutto per il rendimento scolastico
01:04:42che deve essere ottimo e ogni anno alziamo l'asticella perché abbiamo visto
01:04:46che spesso questi atleti, e Scalvini per esempio è stato uno dei nostri primissimi
01:04:50ragazzi premiati col premio Brembo Atalanta, ha dimostrazione che essere
01:04:54dei bravi atleti, ma essere anche bravi a scuola, soddisfa tutta una serie di skills
01:04:59che per noi nel mondo del lavoro sono importantissimi, che vuol dire
01:05:03la capacità di saper stare in un team, di saper valorizzare il merito,
01:05:08saper gestire le sconfitte come opportunità, giustamente come diceva
01:05:12prima di crescita e di rimettersi in gioco, ma anche essere dei validi supporter
01:05:16per la squadra, quindi per noi meriti calcistici, fair play in campo,
01:05:20quindi motivazione per la propria squadra e meriti scolastici
01:05:24hanno dato origine a questo premio, anche perché siamo fortemente convinti
01:05:28che questi ragazzi, avendo una selezione da quando sono piccoli,
01:05:32arrivano in alcuni e gli altri dovranno essere pronti ad affrontare
01:05:37davvero un doppio piano A, ci piace pensarlo, quindi auguriamo a tutti
01:05:41di poter essere tanti scalvini della situazione, ma per chi non ce la fa
01:05:48deve poter essere pronto ad affrontare comunque un'altra opportunità di vita
01:05:52che non sia solo quell'agonistica sportiva, o magari mantiene
01:05:55quell'agonistica sportiva in parallelo, ma possa poi approcciare
01:05:58al mondo del lavoro.
01:06:00Fantastico, complimenti. Grazie davvero a Cristina Bombasei di Brembo,
01:06:05valori che si sposano con lo sport, ma non soltanto quelli di Brembo.
01:06:10E senza idea.
01:06:11Bene, grazie.
01:06:15E' già finita?
01:06:16Beh.
01:06:17E' già finita? Vabbè, abbiamo sforato cinque minuti.
01:06:19Forse ci rimproverano.
01:06:20Vabbè, che ci importa, mica c'è la pubblicità, quindi.
01:06:22Grazie, grazie.
01:06:24Grazie davvero per essere stati con noi.
01:06:25E buon proseguimento di Festival, ci sono ancora tanti eventi.
01:06:29Arrivederci.
01:06:40Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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