• mese scorso
Trascrizione
00:00In base alle stime attuali, ipotizzando che tutte le fasi procedurali vadano a buon fine,
00:09si potrebbe ottenere l'autorizzazione unica per il deposo nazionale nel 2029, con la messa
00:18in esercizio prevista per il 2039.
00:21Questi tempi possono certamente sembrare lunghi, ma voglio sottolineare che la complessità
00:27del progetto e le esigenze di sicurezza richiedono un approccio estremamente cauto e rigoroso.
00:33Chiaramente, quando si parla di deposito di frutto radioattivi, ci sono sempre grandi
00:40levati di scudo, come se fosse qualcosa di cui non vogliamo occuparci perché è molto
00:44distante da noi, legato ad un passato di produzione nucleare di cui vogliamo sbarazzarci anche
00:50solo nella memoria.
00:51In parallelo al lavoro per l'indirizzazione del sito per il deposito nazionale, negli
00:59ultimi tempi stiamo anche valutando soluzioni alternative con pare livello di sicurezza,
01:08sui quali stiamo effettuando le opportune analisi preliminari con Sogen e Ising.
01:14In Italia sono già dislocati diversi depositi di rifiuti radioattivi, dalla bassissima attività
01:22con i rifiuti medicali fino all'alta attività, incluso il combustibile nucleare esaurito.
01:27Sono 100 i depositi, sono 22 i siti, distribuiti su tutto il territorio nazionale, perché
01:35in Italia si producono dai 300 ai 500 metri cubi di rifiuti medicali di bassa media attività
01:40all'anno.
01:42L'idea quindi che si sta valutando è quella di ammodernare le strutture esistenti, eventualmente
01:45ampliandole, sfruttando la possibilità di farle in località potenzialmente già idonee
01:50alla gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi, anche nell'ottica del rientro dall'estero
02:00dei rifiuti ad alta attività, che lì si trovano per riprocessamento da diversi anni.

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