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Brescia, 24 set. (askanews) - Immaginate un Cartier-Bresson o un Robert Capa che arrivano in volo, per esempio fuori da un elicottero, per scattare un'immagine decisiva in condizioni quasi impossibili. Forse, così, si può provare a racontare la fotografia zenitale di Massimo Sestini, vincitore del World Press Photo nel 2015 per uno scatto dall'alto su un barcone di migranti. La Fondazione Brescia Musei dedica al fotografo della prospettiva verticale la mostra "Massimo Sestini - Zenit della fotografia. E lo stesso autore ci ha raccontato come si può lavorare in condizioni estreme: "Fotografi le cose in maniera predittiva - ha detto Sestini ad askanews - cioè tu prevedi quello che dovresti trovare realizzato a valle, ci arrivi sopra e lo scatti in una condizione molto difficoltosa. In quell'istante quasi non la vedi l'immagine, perché ha gli occhi che ti lacrimano, ha gli occhiali da paracadutista, c'è il mirino, la macchina fotografica, il super teleobiettivo, l'elicottero si sposta a 300 km all'ora minimo e la velocità al suolo è di 500 km all'ora, immagini di vedere un fiume che scorre a 500 all'ora quindi quando fai clic è già troppo tardi, devi pensare tutto prima sulla supposizione della tua esperienza che dice sta per succedere questa cosa, ma in realtà la fotografia è questa". Negli scatti esposti a Brescia ci sono momenti che hanno fatto la storia, come il naufragio della Costa Concordia, oppure la strage di Capaci, o i funerali dei Papi. Tutti ripresi dall'alto, in una sorta di distanza che ridefinisce la nozione di realtà e cambia la percezione della stesa fotografia. "È diventato un acrobata per assecondare il suo desiderio per una narrazione diversa, dei punti di vista completamente impossibili per l'osservatore comune - ci ha spiegato Angelo Bucarelli, curatore dell'esposizione - e quindi raccontare le cose da un punto di vista completamente diverso. Questa è la cosa più importante, ma quello che ne fa un autore ancora più unico è la capacità istintiva e talentuosa di cogliere il momento dell'immagine, mettendo insieme tutti gli elementi compositivi in maniera istintuale e in un attimo".Quell'attimo che è il tempo sospeso, e in questi casi quasi impossibile, dello scatto. Che poi, molto spesso con Sestini, diventa, pur nella tragedia, anche sguardo etico ed empatico sul mondo e le sue persone. "È un fotoreporter molto impegnato anche dal punto di vista sociale - ha detto Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei - questo intercetta un altro ambito di nostro grande impegno che è quello di valorizzare nel contesto dell'arte contemporanea quella più vicina al tema dei diritti, perché crediamo che per una istituzione civica come la nostra sia importante frequentare questi temi nell'ambito del contemporaneo"."Cosa è una fotografia - ha concluso Massimo Sestini -. Un'opera bidimensionale che ti entra talmente nel cuore perché ha fermato il tempo e io ogni volta mi emoziono a farla e soprattutto poi a vederla nascere come un parto". La mostra a Santa Giulia resta aperta al pubblico a Brescia fino al 2 marzo 2025.

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00:00Immaginate un Cartier Bresson o un Robert Capa che arrivano in volo, per esempio fuori da un elicottero,
00:06per scattare un'immagine decisiva in condizioni quasi impossibili.
00:10Forse così si può provare a raccontare la fotografia zenitale di Massimo Sestini,
00:15vincitore del World Press Photo nel 2015 per uno scatto dall'alto su un barcone di migranti.
00:20La Fondazione Brescia Musei dedica al fotografo della prospettiva verticale
00:24la mostra Massimo Sestini, zenit della fotografia.
00:27E lo stesso autore ci ha raccontato come si può lavorare in condizioni estreme.
00:31Fotografi le cose in maniera predittiva, cioè tu prevedi quello che dovresti trovare realizzato a valle.
00:39Ci arrivi sopra e lo scatti in una condizione molto difficoltosa,
00:45in quell'istante quasi non la vedi l'immagine perché hai gli occhi che ti lacrimano,
00:50hai gli occhiali da paracadutista, c'hai il mirino, la macchina fotografica, il super teleobiettivo,
00:54l'elicottero si sposta a 300 km all'ora minimo e la velocità al suolo è di 500 km all'ora.
00:59Immagina di vedere un fiume che scorre a 500 km all'ora.
01:02Quindi tu quando fai clic è già troppo tardi, devi pensare tutto prima
01:06sulla supposizione della tua esperienza che dice sta per succedere questa cosa.
01:10Ma in realtà la fotografia è questo.
01:12Negli scatti esposti a Brescia ci sono momenti che hanno fatto la storia,
01:16come il naufragio della Costa Concordia oppure la strage di Capaci o il funerale dei Papi,
01:21tutti ripresi dall'alto in una sorta di distanza che ridefinisce la nozione di realtà
01:25e cambia la percezione della stessa fotografia.
01:28Angelo Buccarelli è il curatore dell'esposizione.
01:31È diventato un acrobata per assecondare il suo desiderio di una narrazione diversa,
01:37dei punti di vista completamente impossibili per l'osservatore comune
01:42e quindi raccontare le cose da un punto di vista completamente diverso.
01:47Questa è la cosa più importante, ma quello che ne fa un autore ancora più unico
01:53è la capacità istintiva e talentuosa di cogliere il momento dell'immagine
02:00mettendo insieme tutti gli elementi compositivi in maniera istintuale e in un attimo.
02:07Quell'attimo che è il tempo sospeso e in questi casi quasi impossibile
02:12che poi, molto spesso con Sestini, diventa pure nella tragedia
02:15anche sguardo etico ed empatico sul mondo e le sue persone.
02:18Francesca Bazzoli, presidente della Fondazione Brescia Musei.
02:22Un futuro reporter in più molto impegnato anche dal punto di vista sociale.
02:26Questo intercetta un altro ambito di nostro grande impegno
02:30che è quello di valorizzare nell'ambito dell'arte contemporanea
02:34quella più vicina al tema dei diritti
02:37perché crediamo che per un'istituzione civica come la nostra
02:41sia importante frequentare questi temi nell'ambito del contemporaneo.
02:45Cos'è una fotografia? È un'opera bidimensionale
02:48che ti entra talmente nel cuore perché ha fermato il tempo
02:52e io ogni volta mi emoziono a farla e soprattutto poi a vederla nascere come un parto.
02:58La mostra Santa Giulia resta aperta al pubblico a Brescia fino al 2 maezzo 2025.

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