Prima i molti abbracci in Prato della Valle e poi la partenza al calar del sole, con oltre trecento persone che hanno sfilato domenica 22 settembre per le vie del centro storico di Padova in memoria di Chiara Jaconis, la trentenne padovana che è morta martedì 17 settembre nei Quartieri Spagnoli a Napoli, due giorni dopo essere stata colpita alla nuca da una statuetta di onice lanciata dal terzo piano di un condominio. Ascoltando «Fiori di maggio» di Fabio Concato, le lanterne sono diventate molti lumini proprio davanti al palazzo del Bo, dove il papà Gianfranco, la mamma Cristina, la sorella Roberta e il fidanzato Livio li hanno posati, a fianco alla gigantografia di Chiara. «È un abbraccio caloroso, di cui ce n’era sicuramente bisogno» ha detto la sorella. «Meno male che ci sono loro, perché sarà dura. Sono sicura che Chiara sta guardando tutto questo dall’alto e che sarà sicuramente sbalordita. Me la ricordo felice: felice di andare a Napoli con Livio, una città che aveva sempre sognato di vedere» ha concluso, prima di lasciare andare, insieme agli altri, il suo palloncino bianco con la scritta «Ciao Rucci».
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